Dopo il commento lasciato da Cinzia, Le ho mandato le seguenti considerazioni che pubblico in questo post, invece di ricommentare.
"Cara Cinzia, scusa se approfitto ancora della tua pazienza, ma vorrei chiarire alcune cose.
Rispetto la tua decisione e deduco che non ti interessa essere informata sulle attività future della neo-assocazione, ma, quando e se lo vorrai, la porta sarà sempre aperta.
Mi permetto di replicare che, proprio l'esigenza di formare persone che vogliano impegnarsi nell'attività amministrativa mi ha spinto a voler realizzare questo progetto.
Tutti, infatti, possono diventare consiglieri comunali, ma sarebbe bene che si partisse da un minimo di preparazione "di base", altrimenti i criteri della scelta dei candidati, da parte delle varie forze in campo, sarà sempre la numerosità della famiglia o di sodali. Ovvero verranno sempre eletti quelli che hanno un forte partito o una grande famiglia alle spalle, indipendentemente dal motivo per cui si sono candidati.
Mi dispiace, ma questa è guerra fra clan, non c'entra niente con il desiderio di amministrare bene e neanche con la politica, perché è un male radicato in tutti gli schieramenti.
Diciamo che l'associazione può servire anche a coltivare un certo "senso civico", una certa sensibilità verso il bene comune. E poi spero serva anche a movimentare la vita paesana, magari anche dal punto di vista culturale.
Per tutti questi motivi non sono molto fiducioso che Peppe riuscirà ad amministrare bene, perché quando avrà finito di spostare tutte le panchine e i vasi (soprattutto quelli messi da Ricci), si renderà conto che fare il sindaco significa soprattutto uscire dal territorio comunale e confrontarsi con molte altre realtà. Purtroppo anche la compagnia che si è scelto non saprà aiutarlo, ma vedremo. Riguardo l'aiuto di tutti, ritengo che il mio ruolo sia quello di fare una seria opposizione, che è lo strumento democratico per evitare che l'amministrazione faccia errori grossolani, e la garanzia che tutti i cittadini siano tutelati, anche quelli che non hanno votato Peppe.
La favoletta del "bene del Paese" è la versione edulcorata del "lasciatelo governare" e può causare molti danni. E' per il bene di tutti che gli amministratori devono sentirsi controllati, perché la tentazione di comandare, invece di amministrare, può sempre venire. E poi, spesso, sotto il velo mieloso della "collaborazione", si nascondono veleni, guerre personali, interessi privati e molto più.
Io svolgo il mio ruolo pubblicamente, senza fraintendimenti o doppiogiochismi, esercitando alla luce del sole il ruolo di consigliere di opposizione che i cittadini mi hanno affidato. E' il sale della democrazia, credimi, e il vero modo per fare il bene di questa comunità, nel rispetto delle istituzioni. Soprattutto coloro che hanno l'onere e l'onore di amministrare se ne dovrebbero ricordare, invece di nascondersi dietro un falso vittimismo per nascondere la propria imcompetenza, quando va bene!
So che non mi crederai, ma non c'è astio nelle mie parole, perché io mi sono sempre comportato così e ho avuto sempre queste convinzioni, ma ad altri fa comodo dipingermi in maniera diversa, ovvero come un borioso rompicoglioni pieno di risentimento (un po' di delusione ci sta, sono umano anch'io, ma non sbavo come un cane rabbioso, te lo assicuro).
Spero tu non ti faccia condizionare da certi giudizi, perché, conoscendoti, ho avuto modo di apprezzare la tua sincerità e intelligenza che, spero, un giorno vorrai mettere a disposizione dei cittadini di Mergo, indipendentemente dalla parte politica che sceglierai, o che senti più affine, perché solo i giovani come te potranno cambiare veramente le cose e fare in modo che Mergo abbia amministratori bravi e preparati, e consiglieri di opposizione che li garantiscano.
Questo è anche il motivo per cui i tuoi ex colleghi hanno aderito al progetto dell'associazione, e cercheremo di riuscirci.
Ti saluto e ti auguro ogni bene, e, se vuoi, fatti sentire ogni tanto!
Riccardo "
martedì 23 giugno 2009
sabato 20 giugno 2009
DITE LA VOSTRA (CHE HO DETTO LA MIA) !
Il blog mostra una sequenza fotografica che risale alla tarda mattinata di mercoledì scorso (17/6), ripresa in modo del tutto casuale. Mi recavo in Comune per visionare la documentazione per la seduta del Consiglio comunale dell’indomani. Svolto, a piedi, la curva di Via Roma che dà su Piazza Leopardi e, proprio lì, sotto il segnale stradale di divieto di sosta, c’è l’inconfondibile Panda nera (la “Peppemobile”) del - da pochi giorni - nuovo sindaco.
Lì, il divieto di sosta c’è sempre stato (in verità è stato spostato di qualche metro, dopo i lavori di rifacimento della pavimentazione di quella parte della Piazza).
Ma, come una “grida manzoniana”, è sempre stato ignorato dai più.
Lì, i Mergani, per bisogno o per pigrizia, c’hanno sempre parcheggiato. Nonostante il divieto imposto dalla segnaletica comunale, quella legittima, e quella “fasulla” e abusiva, apposta da Mario.
E le Amministrazioni comunali, la Polizia Municipale, cosa hanno fatto? Tolleranti, hanno sempre chiuso un occhio (e quando è stato necessario, tutti e due).
A Mergo Paese, si sa, i parcheggi scarseggiano.
In verità, sono aumentati i mezzi in circolazione e il loro volume (sono sempre di più i SUV). E’ aumentata anche la pigrizia degli autisti (che la sosta, la vogliono sempre a pochi metri da dove devono andare: il negozio di Ferruccio, l’ufficio postale, il Comune o la panchina della piazzetta su cui far chiacchiere di paese). E non sia mai che si debba lasciare l’auto un po’ più su e poi fare due passi a piedi…
Tutto vero.
Ma un sindaco, per di più fresco di nomina, cosa deve fare?
Deve fare come e peggio dei Cittadini “normali” o dare loro il buon esempio?
Deve assecondare le abitudini negative dei suoi Concittadini o tentare di correggerle?
Al limite, ha il potere di far togliere o cambiare la segnaletica stradale, se la ritiene palesemente inutile o dannosa. Ma non ha il potere di ignorarla o violarla, per di più in modo così plateale!
Insomma, io penso che un buon sindaco debba dare l’esempio; quello buono, però, non quello cattivo. Che debba mostrare una qualche “cultura della legalità”, il rispetto per le regole, tanto più quelle stabilite dal Comune, di cui è “capo”. In fondo, è questo il senso del reportage fotografico. La cosa in se non è gravissima, certo. Ma a me pare che riveli una mentalità che va censurata e contrastata perché intrisa da inosservanza, se non disprezzo, per le regole, che ha caratterizzato una parte della campagna elettorale di SuperPeppe (pressioni su una candidata di altra lista, materiali di propaganda senza l’indicazione del committente responsabile, bacheca con manifesto elettorale a pochi passi dal seggio nei giorni delle votazioni).
Più in generale, penso che qualsiasi persona, una volta commesso uno sbaglio (per carità, capita a tutti…), dovrebbe prontamente rimediare.
E invece… guardate la sequenza fotografica, durata quasi 2 ore, e la vera e propria “sceneggiata finale” con l’ausilio di 2 (innocenti) dipendenti comunali: il senso di tanto armeggiare, con i metri in mano e il cipiglio del “capocantiere”, per me è chiaramente un comicissimo, inconcludente, bambinesco diversivo che mi ricorda quelli di quando, da piccoli, eravamo costretti ad inscenare dopo essere stati beccati dalla mamma con le dita nel cioccolato o nella marmellata… E, poi, scusate, quello vi sembra un lavoro da povero sindaco o non piuttosto da geometra comunale…?
Cari concittadini, dite la vostra, che io ho detto la mia…
Lì, il divieto di sosta c’è sempre stato (in verità è stato spostato di qualche metro, dopo i lavori di rifacimento della pavimentazione di quella parte della Piazza).
Ma, come una “grida manzoniana”, è sempre stato ignorato dai più.
Lì, i Mergani, per bisogno o per pigrizia, c’hanno sempre parcheggiato. Nonostante il divieto imposto dalla segnaletica comunale, quella legittima, e quella “fasulla” e abusiva, apposta da Mario.
E le Amministrazioni comunali, la Polizia Municipale, cosa hanno fatto? Tolleranti, hanno sempre chiuso un occhio (e quando è stato necessario, tutti e due).
A Mergo Paese, si sa, i parcheggi scarseggiano.
In verità, sono aumentati i mezzi in circolazione e il loro volume (sono sempre di più i SUV). E’ aumentata anche la pigrizia degli autisti (che la sosta, la vogliono sempre a pochi metri da dove devono andare: il negozio di Ferruccio, l’ufficio postale, il Comune o la panchina della piazzetta su cui far chiacchiere di paese). E non sia mai che si debba lasciare l’auto un po’ più su e poi fare due passi a piedi…
Tutto vero.
Ma un sindaco, per di più fresco di nomina, cosa deve fare?
Deve fare come e peggio dei Cittadini “normali” o dare loro il buon esempio?
Deve assecondare le abitudini negative dei suoi Concittadini o tentare di correggerle?
Al limite, ha il potere di far togliere o cambiare la segnaletica stradale, se la ritiene palesemente inutile o dannosa. Ma non ha il potere di ignorarla o violarla, per di più in modo così plateale!
Insomma, io penso che un buon sindaco debba dare l’esempio; quello buono, però, non quello cattivo. Che debba mostrare una qualche “cultura della legalità”, il rispetto per le regole, tanto più quelle stabilite dal Comune, di cui è “capo”. In fondo, è questo il senso del reportage fotografico. La cosa in se non è gravissima, certo. Ma a me pare che riveli una mentalità che va censurata e contrastata perché intrisa da inosservanza, se non disprezzo, per le regole, che ha caratterizzato una parte della campagna elettorale di SuperPeppe (pressioni su una candidata di altra lista, materiali di propaganda senza l’indicazione del committente responsabile, bacheca con manifesto elettorale a pochi passi dal seggio nei giorni delle votazioni).
Più in generale, penso che qualsiasi persona, una volta commesso uno sbaglio (per carità, capita a tutti…), dovrebbe prontamente rimediare.
E invece… guardate la sequenza fotografica, durata quasi 2 ore, e la vera e propria “sceneggiata finale” con l’ausilio di 2 (innocenti) dipendenti comunali: il senso di tanto armeggiare, con i metri in mano e il cipiglio del “capocantiere”, per me è chiaramente un comicissimo, inconcludente, bambinesco diversivo che mi ricorda quelli di quando, da piccoli, eravamo costretti ad inscenare dopo essere stati beccati dalla mamma con le dita nel cioccolato o nella marmellata… E, poi, scusate, quello vi sembra un lavoro da povero sindaco o non piuttosto da geometra comunale…?
Cari concittadini, dite la vostra, che io ho detto la mia…
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