Cose che succedono qui... |
di Riccardo Maderloni
“A seguito delle dimissioni di Marco Barattini, per sopraggiunti impegni lavorativi e personali, è stato nominato nuovo assessore Stefano Tacconi con funzioni relative a lavori pubblici, servizi sociali e culturali. Le funzioni di vice-sindaco vengono assunte dall’assessore Giuseppe Corinaldesi”.
“A seguito delle dimissioni di Marco Barattini, per sopraggiunti impegni lavorativi e personali, è stato nominato nuovo assessore Stefano Tacconi con funzioni relative a lavori pubblici, servizi sociali e culturali. Le funzioni di vice-sindaco vengono assunte dall’assessore Giuseppe Corinaldesi”.
Con questo scarno comunicato
sul sito internet, l’Amministrazione comunale ha dato notizia delle dimissioni
dalla Giunta del giovane (classe 1976) Marco Barattini, del subentro di Stefano
Tacconi (classe 1940), e della contestuale promozione del
fidatissimo ‘Peppe’ alla carica “sindaco con la v. davanti”, ossia vicesindaco.
Le dimissioni di Barattini sono del 9 gennaio; il decreto di nomina del Sindaco Antonio Cola è del 1° Febbraio 2017. Per risolvere questa "mini-crisi" sono state necessarie 3 settimane!
Quali i motivi di questo piccolo (siamo a Mergo, tutto è piccolo...)
“terremoto” politico-amministrativo?
La motivazione ufficiale,
espressa con linguaggio freddamente burocratico (i “sopraggiunti impegni lavorativi e personali”…), diciamolo, non convince più
di tanto.
Forse c’è dell’altro. Tuttavia, se la perdita non sembra irreparabile, di certo il subentro dell’ultra75enne, ma evergreen,
Stefano Tacconi (a cui ho già fatto i miei complimenti e auguri di buon lavoro...) non sarà tale da cambiare le sorti e “rilanciare” una Giunta a mio
avviso tra le più scialbe, prive di idee e di ambizioni, insomma… “moscia”
e "ad andamento lento" che Mergo abbia mai avuto!
Del resto, anche l’ormai
“ex” assessore-vicesindaco non si è mai fatto notare troppo per dinamismo, né per
smanie di protagonismo o desiderio di “lasciare il segno”. Anzi.
Entrato nella Amministrazione Cola il
27 maggio 2014, in 2 anni e mezzo la sua è apparsa, più che altro, una “non-presenza”,
risultando assente a più della metà (56,2%) delle sedute e delle deliberazioni
della Giunta.
In un crescendo
rossiniano, le sue assenze sono passate da un quasi fisiologico 20% del 2014,
ad uno stratosferico e decisamente inaccettabile 76,4% del 2016: un vero record!
Nello scorso anno, in pratica, ha partecipato a solo 4 delle 17 sedute (“una-virgola-un-pò” al mese…) di Giunta
deliberanti e ad appena 16 delle 62 delibere totali (“una-virgola-un-po’”, a settimana, molte delle quali “dovute” per legge).
Come sia potuto accadere
tutto ciò, non lo so. Né conosco le responsabilità dei vari personaggi. Ma certo non deve aver giovato all’armonia complessiva.
Un po’ di esperienza mi dice
che quando il Capo di un Organo collegiale, sia esso una Giunta o un Consiglio di
amministrazione, ci tiene, trova il modo per conciliare tempi e modi
delle riunioni con gli impegni dei suoi Collaboratori, in modo da favorirne la
partecipazione; specie se, come nel nostro caso, l’Organo è ristretto (la Giunta comunale è composta da 3
persone) e uno solo ha impegni lavorativi, mentre gli altri 2 sono pensionati.
A meno che le assenze non siano volute dall'interessato, cosa che escluderei, mi sembra plausibile
pensare che la solitudine (“gli altri
fanno a meno di me”) anziché consigliare di reagire adeguatamente con gli
strumenti della politica, possa aver ceduto allo scoramento, al senso di “inutilità”
e, infine, alla decisione di dimettersi. In tal caso, come capite, la cosa è
complessa e le responsabilità (politiche..., per carità!) non sembrano stare tutte da
una sola parte e, forse, la Giunta Cola ha un problema...
Ovviamente , tutto ciò è solo una mia
opinione. Ora, se volete, aspetto le vostre…
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