IL FONDO DI SOLIDARIETA’ : SE IL SINDACO E’ SODDISFATTO...
Il Consiglio comunale di Mergo (vedi resoconto della seduta del 26 novembre 2009) ha approvato il regolamento per il Fondo di solidarietà.
La proposta originaria presentata dalla Giunta Corinaldesi era semplicemente… oscena. Il Fondo di 5.000 € era diviso in due parti: la prima (4.000 €, suddivisa in 10 quote da 400 €) era gestita direttamente ed esclusivamente dalla Giunta, sulla base di un bando pubblico che prevedeva il possesso di alcuni requisiti; la seconda (1.000 €, suddivisi in 4 quote da 250 €) era gestita a giudizio insindacabile del sindaco, indipendentemente dal possesso di eventuali requisiti.
La proposta era talmente oscena che ho proposto, provocatoriamente, di azzerare tutto e affidare i 5.000 € alla Caritas Diocesana: “i preti – ho detto – sarebbero stati più saggi e trasparenti nell’uso di quei soldi”! Ho insistito nel chiedere maggiore partecipazione (almeno una Commissione con la presenza di consiglieri di minoranza) e minore discrezionalità (fare una graduatoria pubblica). Ho anche criticato i 5 requisiti fissati per poter accedere al Fondo e l’affermazione dell’assessore Cinti, secondo cui per poter avere “l’aiutino” comunale era necessario possedere contemporaneamente tutti i 5 requisiti.
Avendo un altro impegno, alle 21.00 ho dovuto abbandonare la seduta. Ho saputo in seguito che, nei 45’ minuti successivi, erano state concordate alcune modifiche al Regolamento, nel senso che avevo indicato. Infatti, una Commissione (composta da sindaco, assessore Anastasi, consigliere di maggioranza Paolo Corinaldesi e consigliere di opposizione Dante Stopponi) avrebbe fatto l’istruttoria delle domande, verificando il possesso dei requisiti richiesti, e poi stilato una graduatoria sulla cui base la Giunta avrebbe deliberato i contributi; mentre per i 4 contributi da 250 €, assegnabili dal sindaco senza richiesta di requisiti, la Commissione doveva esprimere il suo parere preventivo e vincolante. Nessuna modifica aveva invece riguardato i requisiti richiesti, in parte non chiari e cervellotici.
Leggo sul “Corriere Adriatico” di lunedì 4 gennaio 2010 che il sindaco ha espresso “particolare soddisfazione” per il fatto che “nella votazione finale ha potuto contare anche sul voto favorevole della parte più rilevante dell’opposizione”.
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LA “STRANA OPPOSIZIONE” DEL PD
Già, “la parte più rilevante dell’opposizione”, ossia i 3 consiglieri del PD, hanno votato a favore! E dov’è la novità?
A parte il fatto che, in questo caso, l’opposizione aveva più di un motivo di soddisfazione essendo riuscita a cambiare (almeno in parte) l’impianto della delibera, va detto però che la Giunta Corinaldesi non ha avuto fino ad oggi particolari motivi di preoccupazione dalla “opposizione” del PD.
Stiamo ai fatti.
Dall’insediamento della nuova Amministrazione ad oggi, il Consiglio comunale ha tenuto 5 sedute ed ha affrontato 34 argomenti.
Se si tolgono gli atti su cui il voto o non è previsto o è una formalità, prese d’atto, comunicazioni del sindaco, approvazione di verbali, interrogazioni, interpellanze, ecc.) il Consiglio ha votato 18 volte. Ebbene, il PD non ha MAI (dico: MAI!) dato un voto contrario. Talvolta ha votato a favore, più spesso si è ambiguamente astenuto, anche su atti di un certo rilievo “politico”.
Ovviamente ha votato a favore sulla elezione dei rappresentanti del Comune alla Casa di Riposo, della Commissione Elettorale, di quella Edilizia e di quella per i Giudici popolari (imponendo in tutti i casi i propri rappresentanti e negandoli all’altro gruppo di minoranza), sulla variazione di bilancio per il contributo di 4000 € alla Pro Loco, sulle assurdità del cd. Piano Casa e l’acquisto di azioni della Sogenus.
Si è invece astenuto sugli indirizzi di governo della nuova Amministrazione, sugli indirizzi per le nomine dei rappresentanti del Comune in Enti ecc., sulla nomina del Revisore del Conto, su 2 variazioni di bilancio e su altri atti fondamentali di bilancio quali gli “equilibri” e “l’assestamento”. Da dove deriva, dunque, la “particolare soddisfazione” del sindaco per il voto favorevole del PD sul regolamento del Fondo di solidarietà?
In fondo, quella del PD è l’ “opposizione” sognata da tutti i sindaci di questo mondo…!!! Quella che non dà un fastidio e non procura una pena!
Resterebbe da domandarsi: ma quelli del PD “ci sono o ci fanno”? Insomma, è tattica o invece strategia della collaborazione con l’avversario politico?
mercoledì 6 gennaio 2010
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