venerdì 30 luglio 2010

LAURA BOLDRINI "CITTADINA ONORARIA" A MONTE ROBERTO




Qui sopra e di lato alcune immagini riprese ieri, a Villa Salvati, durante la cerimonia di conferimento della Cittadinanza Onoraria a Laura Boldrini da parte del Comune di Monte Roberto.
Presenti alcuni Sindaci della Vallesina (ma non quello di Mergo... dove Laura è stata residente per molti anni e dove abitano alcuni componenti la sua famiglia), il consigliere regionale Enzo Giancarli, l'assessore provinciale Gianni Fiorentini (tra le sue deleghe anche quella si "Migranti") e molti cittadini (sala piena e gente in piedi)
Schietto e diretto (e simpatico, come sempre) il sindaco di Monte Roberto, Olivio Togni. L'assessore Riccardo Ciccarelli (indimenticato Bibliotecario di Cupramontana ed Autore di tanti libri sulla storia e le tradizioni Vallesine) ci ha fatto dono delle sue riflessioni dopo la lettura del libro di Laura Boldrini ("Tutti indietro", da leggere assolutamente), letto "tuttodiunfiato" in due giorni di luglio, in riposo sulla Riviera Romagnola.
Impareggiabile lezione di Laura sul tema dei migranti e dei Rifugiati. "E' la prima Cittadinanza che ricevo" ha esordito. E poi, "quello che ho scritto, non è un libro 'buonista' ". Qui il punto è di diritto nazionale e internazionale e di civiltà giuridica, oltre che di umanesimo e di solidarietà. La politica dei "respingimenti indiscriminati e a priori" attuata dal Governo Berlusconi, vìola non solo il buon senso e i Trattati internazionali, ma la stessa Costituzione Italiana che, con l'art. 10 è più avanti dello stesso Trattato di Ginevra del 1951. "Questo è accaduto perchè le grandi culture che hanno fatto nascere la Costituzione (quella cattolico democratica, quella socialista-comunista, quella laico-risorgimentale) vennero espresse da uomini che patirono anche la necessità dell'esilio e del rifugio fuori dalla loro Patria, proprio per sfuggire al fascismo, in ragione delle loro opinioni politiche, in cerca della sicurezza e della libertà". Ricordate i Sandro Pertini, i fratelli Carlo e Nello Rosselli, i Giovanni Amendola ecc. ecc.?
Tanti i temi oggetto di riflessione. Quello della sicurezza, ad esempio. Ma come possono 300-400 mila persone, che giungono nel nostro Paese per sfuggire a guerre e terrore, "scalze e nude", minacciare la nostra sicurezza? C'è una grande speculazione in atto, che punta a incutere pregiudizio e paura, e che specula su di esse per costruire fortune politiche (a me sembra evidente il caso della Lega di Bossi e Borghezio). "Cosa si crede - ha detto Laura - che per vedersi riconoscere lo status del 'rifugiato' in Italia basti alzare il dito? No. Ci sono 10 Commissioni, presiedute da un prefetto e composte da rappresentanti delle Forze dell'Ordine e dei Comuni, oltre che dall'UNHCR, che vagliano, valutano e decidono".
Per capire il dramma di tante donne, bambini e uomini, "proviamo a metterci nei loro panni"... E non sono pochi quelli che lo fanno, che fanno solidarietà in modo concreto: chi fa volontariato insegnando la lingua italiana, chi fa assistenza legale, chi accoglie ed organizza l'accoglienza e l'inserimento dei Migranti (e tra questi, dei Rifugiati) nelle nostre Comunità.
Insomma, non posso dilungarmi oltre qui, ma vi assicuro che è stato un bellissimo pomeriggio-sera, quella di ieri a Villa Salvati, una occasione per crescere interiormente.
Ma ora il punto è: che cosa possiamo fare, in concreto, per sostenere l'azione di Organismi internazionali come l'UNHCR (Alto Commissariato ONU per i Rifugiati)?
A parte l'insistere perchè si onorino, anche nel Comune di Mergo, gli impegni presi, possiamo promuovere una Associazione di Cittadini "Amici di Laura Boldrini", che promuovano azioni e iniziative di sensibilizzazione sul tema dei Migranti e dei Rifugiati, per crescere tutti, per essere più sicuri tutti, per favorire quella multiculturalità che, in fondo, se ci pensiamo bene, è nel DNA del nostro Popolo, da sempre crocevia di razze, culture, religioni.

martedì 27 luglio 2010

Giovedì 29, h. 18.00, a Villa Salvati LAURA BOLDRINI RICEVE LA "CITTADINANZA ONORARIA" ... ma di MONTEROBERTO!

Giovedì 29 (dopodomani), alle ore 18.00, nella splendida cornice di Villa Salvati (Pianello Vallesina), il Comune di Monteroberto ha indetto la cerimonia pubblica di conferimento della "Cittadinanza onoraria" a Laura Boldrini, portavoce dell'Alto Commissariato ONU per i Rifugiati (UNHCR).
Saranno presenti il sindaco, Olivio Togni, e l'assessore alla cultura Riccardo Ceccarelli.
Verranno inoltre letti brani dal libro "TUTTI INDIETRO" che Laura ha scritto di recente per narrare le storie, spesso tragiche, di rifugiati, in particolare delle donne e dei ragazzi, spinti in fuga verso di noi e in Occidente, dai loro Paesi in preda agli orrori delle guerre, e che i recenti provvedimenti del Governo in carica, appunto, vuole mandare "tutti indietro", indiscriminatamente e illegalmente (perchè in violazione delle norme internazionali e dei Trattati sottoscritti anche dall'Italia).
I proventi del libro (€ 18.00 - RCS libri editore), lo ricordo, saranno interamente destinati a borse di studio per ragazzi afgani giunti in Italia senza genitori (come è il caso, descritto nel libro, di Sayed).
Per noi Mergani è un appuntamento da non perdere, per far sentire a Laura la nostra vicinanza e solidarietà. E perchè vogliamo che presto a Lei sia data la Cittadinanza onoraria del nostro Comune, dove è stata residente per molti anni e dove tuttora risiede un pezzo importante della sua famiglia (nella casa, su, a Santa Marciana).
La Cittadinanza onoraria è un modo per esprimere apprezzamento e condivisione, solidarietà e sensibilità, non tanto e non solo verso Laura e verso il suo lavoro (che li meritano), quanto verso una problematica drammatica, quale è quella dei Rifugiati, su cui spesso anche i mass media fanno confusione: "immigrati o rifugiati, poco importa. Oggi in Italia è più semplice parlare di clandestini e rimandarli tutti indietro", questa è la frase di Laura, riprodotto sul risvolto della copertina del libro, che fotografa una tragica realtà.
La "cittadinanza onoraria" dunque ha un senso se diventa lo strumento per migliorare ed estendere la consapevolezza di questo problema e per stimolare iniziative concrete di sostegno dell'azione dell'UNHCR in Vallesina, nelle Marche e in Italia.
Ne parlavo alcuni giorni fa col Dr. Dachan, incontrato per caso nella bottega di Silvano, il barbiere a Angeli di Rosora, che si riproponeva di attivare anche il Comune di Rosora. E ci si domandava: "non saranno troppi, i Comuni a fare questa scelta?" Secondo me, no. Anzi. Una volta che 1, 10, 100... Comuni lo avranno fatto, si potrà costituire una "rete" istituzionale operativa a sostegno delle attività di Laura Boldrini e dell'UNHCR, perchè le cose cambino, perchè non si assista più alla vergogna dei "tutti (donne, bambini, compresi)indietro", perchè anche da noi si riprenda a costruire una "cultura dell'accoglienza" vera e concreta.

PS: Vi ricordate la piccola polemica "da pollaio, di casa nostra" (Mergo, intendo), lanciatami contro, tra fine aprile e inizi di maggio scorsi, dall'Amministrazione comunale di Mergo e dal suo Sindaco?
Venni accusato pubblicamente di "strumentalizzare" (cosa vorrà dire, poi?) la questione; "Peppe" (o chi glielo scrisse per lui) affermò che "quanto prima" la sua maggioranza "voterà unanimemente la concessione della cittadinanza onoraria alla dott.ssa Laura Boldrini" e che "la Commissione (appositamente costituita) presto si metterà al lavoro con buona pace del sig. Maderloni": il volantino, a distanza di oltre 2 mesi, è ancora consultabile sulla bacheca della Lista "de Peppe", in Piazza, a Mergo.
Bene. Anzi, male. In questi mesi il Consiglio comunale ha tenuto ben 3 sedute: in nessuna è stato portato l'argomento. E la tanto sbandierata "Commissione" appositamente costituita per l'esame del caso? NON E' STATA MAI RIUNITA! Chiaro, no?

lunedì 26 luglio 2010

SULLA MORTE DI "RIGHETTO": (dopo 7 giorni), CONFERME E NO.

E’ passata una settimana da quando su questo blog si è dato conto di un messaggio lasciatomi in segreteria telefonica sabato 17 u.s.. Cosa è successo in questi 7 giorni?

L’anonimo telefonista, intanto, non si è fatto risentire. Né altri conCittadini hanno detto nulla (detta tra noi, mi viene il dubbio che questo sito e questo blog non siano molto conosciuti e frequentati, ma al momento non ho altri strumenti di comunicazione, allo stesso prezzo… dunque bisognerà far qualcosa per farli conoscere meglio).

In compenso, mercoledì scorso ho avuto occasione di parlare della questione col Vicesindaco, sig. Alessandro Costantini e venerdì, in un incontro casuale, ho parlato con il “sig. T.”.
Cosa è emerso?
1. Il Vicesindaco, che è anche assessore ai Lavori pubblici e dunque è in un qualche modo il responsabile “politico” dell’uso dei mezzi tipo camion, ruspa, ecc., ha detto di non sapere nulla di quanto raccontato dall’anonimo telefonista (il cui messaggio ho fatto ascoltare). Ma, tra il serio e lo scherzoso, ha detto che “indagherà”. Quando avrà finito di indagare, questo spazio è e resta a sua disposizione per le comunicazioni che vorrà farci.
2. Il “sig. T.”, invece, ha confermato l’uccisione di “Righetto”, il cane del sindaco. Il fatto è accaduto accidentalmente, nei pressi del garage della abitazione del sindaco dove il camion comunale si trovava per scaricare un non meglio precisato materiale. Erano presenti anche altre persone, di 2 di esse mi ha fatto i nomi, oltre che il sindaco stesso. Lui era stato richiesto di salire alla guida del camion comunale, perché è “della protezione civile”. Al momento, non era presente nessun dipendente comunale. Quando si sono accorti dell’accaduto, hanno subito soccorso “Righetto”. E’ stata perfino chiamata una veterinaria (“la figlia di R.”), ha detto. “Righetto” è stato trasportato nell’ambulatorio di questa, ma non c’era più niente da fare. Di quello che è successo dopo, il “sig. T.” non sa nulla, ha detto.

Dunque, tutta la prima parte della telefonata ha trovato riscontri diretti da parte dell’ancorché involontario, e seriamente dispiaciuto (almeno così mi è parso), Protagonista.
Sulle circostanze da lui riferite si potrebbero porre alcune ovvie domande. Ma andiamo avanti...

Nessun riscontro, invece, hanno trovato le restanti affermazioni rese dall’anonimo telefonista, riguardo il presunto interramento di “Righetto” con presunto uso di personale e mezzi del Comune: fatti che, allo stato, debbono ritenersi di pura fantasia e comunque non sono provati.La cosa potrebbe finire qui, a meno che… CHI SA, PARLI o SCRIVA (firmandosi, per favore). Questo spazio e personalmente, come sempre, sono disponibili.

domenica 25 luglio 2010

LETTERA AL DIRETTORE de "IL CORRIERE ADRIATICO" (mandata oggi, dopo aver letto dei 7 ettari di bosco bruciati a Castelletta)

Caro Direttore,

il sacrificio di altri sette ettari di bosco e sottobosco, andati a fuoco ieri a Castelletta, è difficilmente accettabile e dovrebbe porre la necessità di qualche riflessione ulteriore sul modo in cui funziona l’intero apparato.
Ieri mattina ero a Castelletta perché volevo salutare, presso la Casa del Parco, i ragazzini del Comune di Mergo impegnati, nella frazione fabrianese di S. Giovanni, in un progetto educativo, di campeggio estivo, chiamato, guarda un po’: “giovani nell’emergenza”.

Alle 11.00 circa i ragazzi partono con uno scuolabus comunale, dalla Casa del Parco, verso la radura antistante il campo sportivo, per poi fare una salita sul Monte della Croce.

Alle 11.20 circa ero fermo lì, davanti alla Casa del Parco, a parlare con un amico, quando un signore a bordo di un’ auto che sta uscendo dal Paese, ci avvisa che, lassù in cima, sulla collinetta che sovrasta Castelletta, ha visto un pennacchio di fumo.

Alle 11,23 telefono al 115. Risponde la sede di Ancona: dichiaro le mie generalità e li informo. Mi dicono di essere già al corrente della cosa e che stanno arrivando i Vigili del Fuoco da Fabriano e Apiro.

Alle 11.34 chiamo il 1515, anche la Forestale è informata. Salgo sul posto e noto due persone, in abiti civili, impegnati a spegnere in modo rudimentale sbattendo ramaglie sul terreno già bruciato.

Ma il fuoco sta ormai scollinando e si dirige sul versante che dà sull’abitato di Castelletta.

Alle 11.39 chiamo ancora il 115 e stavolta mi risponde la centrale di Macerata che mi dà il numero diretto dei VV.FF. di Ancona (071.28080203) che chiamo subito, comunicando che il fronte del fuoco ha raggiunto un centinaio di metri, che si sta allargando ed interessa ormai due tralicci dell’alta tensione. Dico loro che, a mio avviso, solo un intervento dall’alto può risolvere la situazione.

Poco dopo le 12.00 vedo arrivare una autobotte dei VV.FF. e una camionetta del CFS. Quando ormai il fumo comincia a invadere Castelletta lascio la frazione e ritorno a casa, tranquillo che, ormai, la faccenda è nella mani degli addetti e, mi dico, sarà questione di poco.

Mi fermo a S. Giovanni e noto il fumo che aumenta di intensità.

Alle 12.17, chiamo il sindaco di Mergo (che mi dice essere in Comune) per esortarlo a valutare, vista la situazione, il rientro dei ragazzini nella sede del campeggio, a S. Giovanni, anziché fermarsi a consumare il pasto presso la Casa del Parco, a Castelletta (da notare che la Protezione Civile di Mergo dispone di un modernissimo fuoristrada attrezzato per lo spegnimento di incendi boschivi, che da ieri pomeriggio fa bella mostra di sé in sosta – o meglio, in esposizione - davanti al Palazzo Comunale, ma non so se sia intervenuto ieri a tutela dei ragazzini del Paese, a Castelletta, che da Mergo si raggiunge in 20 minuti…).

Lungo la strada, mi fermo alle sorgenti di Gorgovivo.

Alle 12.50 vedo su Castelletta un elicottero che fa 2 o 3 volteggi. Mi rinfranco un po’ ma lo sconcerto riprende quando noto che il velivolo non ha sotto di sé il classico contenitore dell’acqua per lo spegnimento. E’ solo una ricognizione: e son passate quasi 2 ore dal primo allarme!

Ma come: abbiamo 2 Corpi nazionali come VV.FF. e CFS; poi abbiamo la Protezione Civile di Bertolaso-Oreficini (che ha una base operativa e forse attrezzature proprio a Gorgovivo, 10 Km sotto Castelletta); i Gruppi comunali della P.C., alcuni anche ben attrezzati, come è il caso di Mergo; il sistema di avvistamento e spegnimento della Comunità montana e del Parco che, una volta almeno, coordinava tutti i 10 Comuni montani e prevedeva anche un mezzo antincendio in continuo movimento sul territorio, proprio per garantire la tempestività.Abbiamo altri volontari esperti e di sicuro valore, come è il caso della Associazione Apiròs di Apiro.

Abbiamo anche il senso civico di numerosi cittadini (come i due che stavano spegnendo l’incendio pur con mezzi rudimentali, già poco dopo le 11.00 e quelli, che ad un primo cenno di fumo, telefonano al 115 o al 1515).

Ma oggi dobbiamo leggere, su questo quotidiano, le notizie di un nuovo disastro ambientale, con i mezzi aerei che intervengono quando già il fuoco ha divorato 7 ettari di bosco!

Al di là del sempre lodevole sacrificio degli operatori impegnati sul campo, c'è qualcosa che non ha funzionato a dovere? Forse è il caso che a Castelletta, e nella zona montana circostante, Poggio S. Romualdo ecc., si pensi ad una base di intervento stabile nei 2 mesi estivi?

Riccardo Maderloni (già presidente della Comunità montana anni 1996-1999)

sabato 24 luglio 2010

MARTEDI' 27, H. 18.00, TORNA A RIUNIRSI IL CONSIGLIO COMUNALE. L'Ufficio Tecnico comunale verso un drastico ridimensionamento?

Il Consiglio comunale di Mergo tornerà a riunirsi martedì 27 c.m. alle ore 18.00. 4 i punti all'OdG: dopo l'approvazione dei verbali della seduta precedente del 28 giugno (vedi la cronaca su questo sito), il sindaco farà due due comunicazioni su altrettante note ricevute dalla Corte dei Conti delle Marche, poi si affronterà il vero argomento che ha determinato la convocazione, ossia una proposta di deliberazione abbastanza "pesante" perchè prevede il passaggio del geometra comunale dall'Ufficio Tecnico all'Ufficio Anagrafe, con il conseguente ridimensionamento dell'Ufficio tecnico comunale che, dal 1° agosto, funzionerà solo per 12 ore a settimana e sarà gestito da un ingegnere dipendente del Comune di Rosora.
Tenete conto che, a suo tempo, l'attuale geometra comunale vinse un apposito concorso pubblico e che passare da urbanistica e lavori pubblici ai certificati di anagrafe comporta ri-costruirsi una professionalità. Perchè? Per cosa? Non era più semplice bandire un regolare concorso per sostituire, dal 1° gennaio, Carlo Barbaresi (il simpatico "Carletto") che va in pensione (AUGURI !!!) ?

giovedì 22 luglio 2010

AL PARCO RODARI (Borghetto di Monte San Vito) STASERA SI PARLA DI MAFIA E POLITICA con la Amurri, La Licata e Massimo CIANCIMINO.

Ho ricevuto ieri questo messaggio-invito, che giro a tutti i (pochi) frequentatori di questo sito. Assicuro il grande initeresse "civile" per le iniziative promosse da questa Associazione di Chiaravalle. I precedenti incontri, tutti molto partecipati e interessanti, sono stati con Marco Travaglio (2 giovedì fa) e prof. Tinti e Dr. Genchi (giovedì scorso).
Stasera (giovedì 22 luglio) due giornalisti intervistano Massimo Ciancimino, personaggio sicuramente controverso, ma anche da ascoltare con grande interesse per ciò che potrà dire su cose di grande attualità (la trattativa Stato-mafia e la strategia stragista e mafiosa degli anni '92-'93, ecc.).
Ecco dunque il messaggio ricevuto:

"salve a tutti
domani sera (stasera, per chi legge oggi 22/7, ndr)dalle 21:00 al parco Rodari di Borghetto di Monte San Vito (AN) andrà in scena la terza e ultima serata del VIVE VOCE festival 2010 dell'associazione culturale Il Sogno di Una Cosa con:

-SANDRA AMURRI (giornalista de "Il Fatto Quotidiano") che presenterà il libro "DON VITO" sulla vita di Vito Ciancimino alla presenza dei due autori
-FRANCESCO LA LICATA (editorialista de "La Stampa")
-MASSIMO CIANCIMINO

come sempre INGRESSO GRATUITO!
Passateparola!!!

Il Sogno di Una Cosa

ps
per info www.ilsognodiunacosa.com oppure sul gruppo facebook dell'associazione (al quale vi invitiamo a iscrivervi nel caso non l'aveste già fatto) http://www.facebook.com/profile.php?id=570955123&ref=name#!/group.php?gid=28518632075&ref=ts
a giovedì!

domenica 18 luglio 2010

UNA TELEFONATA (anonima) INFORMA: “HANNO AMMAZZATO IL CANE DEL SINDACO”.

Ieri, sabato 17 luglio, al mio rientro a casa mi accorgo che il led della segreteria telefonica lampeggia. C’è un messaggio, lasciato mentre ero assente. Spingo il tasto e ascolto. Ecco cosa sento:
“Signor Maderloni… buongiorno… sono un cittadino di Mergo… Le volevo fa’ presente una cosa… il sindaco… signor Giuseppe… usa il camion del Comune… (omissis) (*) con autista… T. (**)… che non lo può guidare… ammazza il cane suo… poi chiede di andare a prendere la ruspa… proprio al dipendente comunale, per andarlo a sotterrà, la ruspa è rotta… poi non so che fine ha fatto il cane… Questo per informarla… buongiorno.”
(*) frase non pubblicata, per cautela;
(**) del cognome citato indico solo l’iniziale, per riservatezza.

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Quello sopra trascritto, è il contenuto di una telefonata registrata nella segreteria telefonica della mia abitazione (0731.814441) alle ore 11.29 di sabato 17 luglio. Chi l’ha fatta, non ha voluto indicare le sue generalità. Ha preferito l'anonimato: dunque il contenuto è tutto da verificare e “va preso con le molle”. Per questo avrei dovuto ignorarla, ma la riporto qui per alcuni motivi.
Intanto invito l’anonimo “cittadino di Mergo” a rifarsi vivo con me, nel modo che ritiene più opportuno: abito in via Roma, 13; il mio numero telefonico lo sa (ed è sull’elenco); ho un indirizzo di posta elettronica: maderloni@alice.it.
Poi vorrei invitare chi ha notizie certe sull’accaduto (che dovrebbe risalire a giovedì 15 o venerdì 16 scorsi)a fare quanto credo sia nel suo dovere...

Il fatto in se (uno ammazza il cane ad un altro) appartiene senz’altro alla sfera dei rapporti tra privati cittadini. Ma…
Ma se l’uccisione è davvero avvenuta per mezzo di un “camion del Comune”; se questo camion è stato per davvero manovrato da persona "che non lo può guidare", (magari perchè non è dipendente del Comune); se il proprietario del cane è davvero il sindaco di quel Comune ed era davvero presente al fatto; se poi questi, a cosa avvenuta, avesse davvero "chiesto di andare a prendere la ruspa, a un dipendente comunale" per sotterrare la povera carcassa del cane ucciso, e se davvero tale ordine è stato eseguito... Insomma: se, se, se… se tutto o parte di ciò rispondesse al vero, allora tutta la storia assume contorni di sicuro interesse pubblico.

A me, intanto, sorgono alcune domande.
Sulla sorte del cane: è vero che Enrico (o, meglio, "Righetto", così sembra venisse chiamato il cane) è morto? E' vero che è stato ucciso? Per volontà o per un incidente? Chi era presente al fatto? Quando e dove è accaduto? Come e dove è stato sepolto?
Sul camion del Comune: Ha causato davvero la morte di Righetto? Cosa ci faceva lì e a che uso era adibito in quel momento? Chi ne era alla guida? Il fatto è stato comunicato all'Autorità veterinaria? Per il danno causato (la morte del cane) sono state attivate polizze assicurative?
Sul “sig. T.”: Anche se è solo una iniziale, “Lui” sa che in Paese si parla di lui. Dica qualcosa. Spieghi l'accaduto.
Sulla ruspa comunale: non sono in tanti a saperla azionare. Davvero è stata usata per la sepoltura di Righetto? E chi ha dato l'ordine?
Sul "sig. Giuseppe" : è stato presente al fatto? Ha qualcosa da dire su quanto raccontato dal "cittadino di Mergo"?
Per il momento, fermiamoci qui.