domenica 18 luglio 2010

UNA TELEFONATA (anonima) INFORMA: “HANNO AMMAZZATO IL CANE DEL SINDACO”.

Ieri, sabato 17 luglio, al mio rientro a casa mi accorgo che il led della segreteria telefonica lampeggia. C’è un messaggio, lasciato mentre ero assente. Spingo il tasto e ascolto. Ecco cosa sento:
“Signor Maderloni… buongiorno… sono un cittadino di Mergo… Le volevo fa’ presente una cosa… il sindaco… signor Giuseppe… usa il camion del Comune… (omissis) (*) con autista… T. (**)… che non lo può guidare… ammazza il cane suo… poi chiede di andare a prendere la ruspa… proprio al dipendente comunale, per andarlo a sotterrà, la ruspa è rotta… poi non so che fine ha fatto il cane… Questo per informarla… buongiorno.”
(*) frase non pubblicata, per cautela;
(**) del cognome citato indico solo l’iniziale, per riservatezza.

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Quello sopra trascritto, è il contenuto di una telefonata registrata nella segreteria telefonica della mia abitazione (0731.814441) alle ore 11.29 di sabato 17 luglio. Chi l’ha fatta, non ha voluto indicare le sue generalità. Ha preferito l'anonimato: dunque il contenuto è tutto da verificare e “va preso con le molle”. Per questo avrei dovuto ignorarla, ma la riporto qui per alcuni motivi.
Intanto invito l’anonimo “cittadino di Mergo” a rifarsi vivo con me, nel modo che ritiene più opportuno: abito in via Roma, 13; il mio numero telefonico lo sa (ed è sull’elenco); ho un indirizzo di posta elettronica: maderloni@alice.it.
Poi vorrei invitare chi ha notizie certe sull’accaduto (che dovrebbe risalire a giovedì 15 o venerdì 16 scorsi)a fare quanto credo sia nel suo dovere...

Il fatto in se (uno ammazza il cane ad un altro) appartiene senz’altro alla sfera dei rapporti tra privati cittadini. Ma…
Ma se l’uccisione è davvero avvenuta per mezzo di un “camion del Comune”; se questo camion è stato per davvero manovrato da persona "che non lo può guidare", (magari perchè non è dipendente del Comune); se il proprietario del cane è davvero il sindaco di quel Comune ed era davvero presente al fatto; se poi questi, a cosa avvenuta, avesse davvero "chiesto di andare a prendere la ruspa, a un dipendente comunale" per sotterrare la povera carcassa del cane ucciso, e se davvero tale ordine è stato eseguito... Insomma: se, se, se… se tutto o parte di ciò rispondesse al vero, allora tutta la storia assume contorni di sicuro interesse pubblico.

A me, intanto, sorgono alcune domande.
Sulla sorte del cane: è vero che Enrico (o, meglio, "Righetto", così sembra venisse chiamato il cane) è morto? E' vero che è stato ucciso? Per volontà o per un incidente? Chi era presente al fatto? Quando e dove è accaduto? Come e dove è stato sepolto?
Sul camion del Comune: Ha causato davvero la morte di Righetto? Cosa ci faceva lì e a che uso era adibito in quel momento? Chi ne era alla guida? Il fatto è stato comunicato all'Autorità veterinaria? Per il danno causato (la morte del cane) sono state attivate polizze assicurative?
Sul “sig. T.”: Anche se è solo una iniziale, “Lui” sa che in Paese si parla di lui. Dica qualcosa. Spieghi l'accaduto.
Sulla ruspa comunale: non sono in tanti a saperla azionare. Davvero è stata usata per la sepoltura di Righetto? E chi ha dato l'ordine?
Sul "sig. Giuseppe" : è stato presente al fatto? Ha qualcosa da dire su quanto raccontato dal "cittadino di Mergo"?
Per il momento, fermiamoci qui.

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