sabato 17 novembre 2012

(349) UFFICIO POSTALE: AMARA SORPRESA (stamattina) PER I MERGANI



Sorpresa amara per i mergani che questa mattina volevano utilizzare il servizio di Poste Italiane: senza preavviso alcuno e senza giustificazione alcuna, hanno trovato l’ufficio chiuso!

Ho visto di persona, lo sconcerto e la delusione (ma forse anche qualcosa di più, che qui non si può dire, ma che potete benissimo immaginare…) sulla faccia dei malcapitati: chi doveva ritirare una raccomandata, chi doveva pagare un bollettino di c/c, è stato costretto a rinviare tutto a lunedì, salvo sobbarcarsi i costi di carburante e di tempo per provare (ma non per il ritiro di raccomandate) negli uffici PT dei Comuni vicini, sperando di trovarli aperti.

Non solo. Sulla porta è stato affisso un foglietto che annuncia che, d’ora in poi, l’orario di apertura dell’ufficio sarà “dal lunedì al venerdì mattina”.

Ecco dunque arrivata la tanto temuta riduzione del servizio, contro la quale si erano pronunciate, con tanto di Ordini del giorno, la Giunta e il Consiglio comunale, sostenuti da una raccolta di firme da parte dei cittadini, tanto copiosa quanto inascoltata e, a quanto pare, inutile.

Dunque, “il piatto è servito”! Ed è servito nel peggiore dei modi. Poste Italiane ha dato corso ai suoi propositi all’improvviso e senza preavviso.

A questo punto non solo sarebbe interessante sapere se e che cosa hanno fatto Sindaco e Giunta per sventarli e sapere se siano stati anche loro presi di sorpresa, ma soprattutto sarebbe interessante sapere che cosa intendono fare in futuro e da subito (ammesso e non concesso che “qualcosa” Peppe & C. intendano fare…).

Per esempio, per contrastare questa decisione troppo “aziendalistica” e poco “servizio pubblico”, si potrebbe provare a “fare squadra” con gli altri Comuni colpiti (ma lì potrebbe valere l’antico “mors tua…”); si potrebbero mobilitare le Associazioni dei Comuni (ANCI) e delle Comunità montane (UNCEM), la Provincia e la Regione, il Prefetto e le Organizzazioni sindacali (va da sè che a una riduzione del servizio, in genere si accompagna una riduzione dei posti di lavoro...).

Si potrebbe, soprattutto, pensare ad una “linea di mediazione e di ripiegamento”.
Facciamo una proposta. Se la riduzione deve proprio essere di 1 giorno, se ne scelga uno infrasettimanale e si tenga aperto il sabato, giorno in cui chi (ancora) lavora ha più tempo per tante cose, anche per il servizio postale

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