Peppe Pirani, al centro, con Viviana Fiatti, durante la Cena del "Giorno della Merla", il 30 gennaio 2007. |
Si, cari Amici di
tantuMergo, è tempo di ricominciare a scrivere qualcosa e di superare il
“blocco” provocato dall’emozione dell’ultimo post che mi ha fatto sentire come
insignificante ogni fatto avvenuto dopo.
Lo devo ai tanti di Voi che,
nonostante tutto, avete continuato a frequentare questo blog (nelle ultime 2
settimane 92 visitatori hanno visionato quasi 200 pagine), pur non trovandoci
niente di nuovo. E lo devo ai tanti, tantissimi (1.013, fino ad oggi) che,
grazie ai vostri “condividi”, hanno
voluto rendere omaggio a Giuseppe "Pino" Perticaroli, leggendo l’ultimo post, a lui
dedicato.
Di cose, nel Paese, in effetti ne
stanno accadendo tante. Alcune simpatiche e interessanti, altre, purtroppo,
drammatiche.
Ma oggi, voglio ricordare,
innanzitutto, un caro amico: il Maestro
Giuseppe (“Peppe”) PIRANI, di cui
pochi giorni fa è corso il 6° anniversario della scomparsa.
Era l’11 marzo del 2008 quando
Peppe ci lasciò così, all’improvviso. Le cronache del tempo parlarono di un
malore, mentre era alla guida della sua auto. Dicono che, accortosi di ciò che
gli stava accadendo, per non danneggiare nessuno, accostò l’auto al bordo della
strada e si accasciò. Dicono che non ci fu niente da fare. Quella perdita ha
lasciato in me un grande vuoto.
Di Peppe Pirani, e della sua dote
di “poeta dialettale”, ebbi notizia quasi subito, quando, nel 1999, cominciai a
frequentare più assiduamente Mergo, per esservi stato eletto nel Consiglio
comunale. Le frequentazioni nel ristorante, che allora si chiamava “Il Merlo
nero”, fecero il resto.
Uomo sensibile e colto,
estroverso, dalla battuta arguta e pronta, talvolta anche “ruvida”, simpatico
al tatto, il Personaggio Peppe mi incuriosì subito e diventammo amici.
Nel 2001, la Comunità montana, di
cui all’epoca ero Vicepresidente, patrocinò la stampa della prima raccolta
delle sue poesie: “Me badurlo” era il titolo, “rime
scojonade” il sottotitolo, impreziosito dalle illustrazioni di Sabrina
Tacconi, editore L’Accademia Le Muse, di Igino Tribuzio.
Il successo decretò la stampa,
poco dopo, del secondo volume: “Riso co’ l’ossi” (“le rime del vallado”), ancora con
disegni di Sabrina Tacconi, ancora con il patrocinio della Comunità montana,
sempre lo stesso l’Editore.
Infine arrivò “Tantumergo”, “sonetti e sonade”, da cui ha preso
titolo questo blog. Sono libriccini che ogni Mergano dovrebbe avere nella sua
biblioteca di casa, versetti che andrebbero letti e riletti, ogni tanto.
Peppe Pirani era mergano
d’adozione.
Nato a Pantiere di Castelbellino,
il 24 gennaio del 1942, conseguì la laurea in Pedagogia all’Università di Urbino ed
esercitò la professione (e la missione) di Maestro elementare a Mergo per
trent’anni, caratterizzando la sua didattica per la spinta all’innovazione
(privilegiò la ricerca scolastica, il teatro e il cinema come prassi formative
ed educative) e la valorizzazione del vernacolo. Scrisse anche commedie (sempre
in dialetto): “Il Cenerentolo” e “Vo’ in America a ‘rtorno”,
rappresentate qui ma anche nei paesi della Vallesina, con attori alcuni suoi ex
allievi della Scuola Elementare.
Ebbe un ruolo anche nella vita
pubblica (fu assessore in Comune) segno della sua sensibilità e delle sue doti
civiche.
“Tantumergo – sonetti e sonade” venne presentato il “giorno della
Merla”, 30 gennaio 2007, al “Merlo nero” (la cui gestione, all’epoca, aveva
ambizioni non solo enogastronomiche, ma anche culturali…), con tanto di “cena
sociale al prezzo di 20 euro”, comprensivo di una copia omaggio del libro, a cui si riferisce la foto che vedete. Ma di questo Vi parlerò nel prossimo post.
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