Di Lara
Secchiaroli
Sulla mensa dell’asilo e altre
amenità
Glielo
abbiamo detto per ben 2 volte, in due Consigli comunali: “Coinvolgete almeno i
genitori sulle future scelte riguardo l’affidamento del servizio mensa
dell’asilo”. Niente, hanno tenuto tutto nascosto, e poi: et voilà! Affidamento
al ristorante “La Locanda dei Ribelli”.
Come
prevedibile, la scelta ha creato parecchi malumori, c’è stata anche una
spedizione di alcuni genitori dal sindaco (mi dicono parecchio arrabbiati),
tanto che il sindaco stesso ha inviato lettere di scuse personali alle famiglie
interessate.
Ma vediamo
i termini dell’affidamento, così come descritti nella determina del Dott.Messa
(per chi fosse interessato a leggere tutto il documento, questo il link alla
pagina del sito del Comune, poi cliccate su “visualizza il documento”: http://82.191.106.181/c042024/de/at_p_deter_dettag.php?x=b2a76197e1d78c9ccfde2bc3d0f505f9&ATPRSER=14120&pag=&ATPRUOR=&ATPRPRD=&anno_determinazioni=&determinazione_dal=&determinazione_al=&ATPRGDE=&ATPRCUF=#
).
Dice il
Dott.Messa che “è
stata effettuata indagine di mercato per la verifica della disponibilità ad
effettuare il servizio
per un prezzo pari a Euro 6,79 iva compresa
al 4 % per ogni pasto (Euro 6,53 + iva 4 %), per l'anno scolastico 2014/2015 dal
06-10-2014 al 30-06-2014 per un numero presunto di 170 giorni di apertura con
un numero presunto giornaliero di utenti pari a 18, per un importo presunto complessivo di Euro 19.981,80 + iva al 4 %, da
conguagliarsi mensilmente in base al
numero effettivo di pasti,”.
A parte l’errore
nella indicazione della data di fine dell’affidamento del servizio (30.06.2015,
non 30.06.2014), vabbè, la vedremo questa “indagine di mercato”… ma poi si
passa all’elencazione degli obblighi della Ditta (fornitura, trasporto,
pulizie, personale), si chiarisce che nel prezzo di ogni pasto è compreso uno
spuntino/colazione (comprendente frutta fresca e/o biscotti secchi e/o fette
biscottate - marmellata e latte e/o
te’ e/o succhi di frutta 100% e/o yogurt
(esclusi i docenti e il personale non docente) e il pranzo (comprensivo di: un
primo piatto; un secondo piatto con contorno e carne o pesce; pane fresco;
frutta fresca; 1/2 litro di acqua minerale naturale.).
Mi paiono molto
interessanti anche le disposizioni dell’art.7: “Qualità dei pasti”, che invito
a leggere per intero nel documento, io mi limito a sottolineare questa
disposizione: “Dovranno essere utilizzati
prodotti regionali e comunque a “filiera corta”. Dovranno essere privilegiati i
prodotti con marchio QM (Qualità Marche) che rispondono ai seguenti requisiti fondamentali: No OGM; Qualità Superiore;
Sicurezza alimentare; Rispetto dell'ambiente; Benessere degli animali;
Trasparenza a tutti i livelli. “
Inoltre,
sono previste regole molto stringenti anche per “Locali, attrezzature e
trasporto” e viene messa a disposizione della Ditta la cucina dell’asilo, che
la Ditta stessa può decidere di utilizzare o meno.
Nel
documento si parla di controlli (ad opera di dipendenti del Comune e di tutti
gli altri enti preposti) e di penali, per eventuali negligenze o mancanze
dell’appaltatore. Insomma, un documento molto dettagliato, che i genitori farebbero
bene a conoscere, per poter controllare e rivendicarne il rispetto.
L’Amministrazione
ha fatto questa scelta (anche se non esistono documenti ufficiali “di
indirizzo” della Giunta, ma, appunto, solo la Determina del Dr. Messa), io posso
solo notare che si è deciso di affidare il servizio ad un ristorante, senza
neanche interpellare altre aziende del Comune, senza informare il Consiglio
comunale (e noi abbiamo più volte chiesto di essere informati), facendo trovare
i genitori e i cittadini di fronte al fatto compiuto e amen. W la democrazia!
E poi ci
sono le interrogazioni che ho presentato.
Premetto
che la Legge dispone che l’Amministrazione debba rispondere alle interrogazioni
entro un mese dalla presentazione. Delle 5 che ho presentato, 4 erano datate 6
settembre, e una 13 settembre: ad oggi, ho ottenuto solo risposta alle prime due.
Una riguarda
le modalità con cui, recentemente, sono stati fatti controlli nei sacchetti dei
rifiuti indifferenziati e l’assenza di campagne informative per i cittadini
(che io nel testo auspico vengano attuate, in modo da mettere i cittadini nella
condizione di operare bene, visto che la TARI copre anche i costi
dell’informazione).
Il sindaco
mi risponde che i controlli sono stati fatti nel rispetto della privacy dei
cittadini (faccio notare che a proposito ci sono norme stringenti, i sacchetti
non possono essere aperti davanti a tutti, e credo sia prevista la presenza dei
proprietari stessi). Dice poi che “esiste
una sorta di campagna informativa permanente e che comunque sarà periodicamente
rinforzata con modalità in corso di determinazione”.
Mi
piacerebbe sapere cosa ne pensano i cittadini.
Inoltre,
il sindaco si concede una licenza poetica, aggiungendo che “nel ricordare che non si può fare una frittata senza rompere le uova
posso con assoluta certezza comunicare che l’attività svolta ha dato risultati
insperati” (Quali?).
Formidabile,
infine, la sibillina e inconsueta chiusura: “la
invito a insistere nell’utilizzo delle Sue prerogative di consigliere per il
conseguimento degli importanti scopi per i quali esse sono previste”.
Gli avrò
dato fastidio?
Ma non
voglio pensar male, quindi mi permetto di rispondere qui, pubblicamente, al
Sindaco, che il mio dovere, come consigliere di opposizione, è anche e
soprattutto controllare che l’Amministrazione operi bene, nel rispetto dei
cittadini e dei soldi che questi affidano agli amministratori, pagando imposte
e tasse.
Il Sindaco
(che una volta eletto è sindaco di tutti, non solo di quelli che lo hanno
votato) dovrebbe agevolare queste mie attività, rispondendo nei termini di
legge e in maniera dettagliata, se possibile.
L’invito a
“insistere” compare anche al termine della seconda risposta, quella sul “Touch
screen”, ovvero quell’oggetto misterioso incastrato nel vetro della porta
d’ingresso del Municipio.
Ho chiesto
di sapere come mai i cittadini abbiano potuto vedere il marchingegno funzionante
solo per pochi giorni (mi pare intorno al 25 maggio…) e quanto ci è costato
‘sto scherzetto.
Risposta:
costo complessivo € 2963,62, ovvero € 82,28 per la staffa, € 1.287,44 per la pellicola,
€ 373,90 per il televisore e € 1220 per
il montaggio, “tutto pensato e sostanzialmente
realizzato dall’ex sindaco Giuseppe Corinaldesi come centro di informazione a
tempo pieno”: testuale (sic!).
Il sindaco,
bontà sua, ammette qualche “incertezza”
sul funzionamento, che il Comune non ha potuto affrontare, scrive, “per la
cronica difficoltà di spesa”, ma rassicura che il Touch funziona (ma ieri
mattina, l’ho toccato e… non si è mosso!) e “ben
presto le luci lampeggianti torneranno a vivacizzare l’ingresso del nostro
Municipio”.
E io
“insisto”: ma, con questi chiari di luna, vi paiono pochi quasi € 3.000 per ‘sto
sfizio spento?
p.s.
sulle altre interrogazioni (e su quelle che eventualmente presenterò in futuro)
vi farò sapere.
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