(segue)
Se si imbocca Via Forchiusa da via Giovanni XXIII, nulla lascia presagire quello che si troverà proseguendo. In corrispondenza dell’ultima casa sulla sinistra, a un primo cavalletto della “protezione civile” fa seguito, poco dopo, una transennata che chiude l’intera sede stradale (ma domenica il cavalletto centrale era spostato e consentiva il transito veicolare). Proseguendo a piedi, si arriva alla prima, vera, consistente frana, che giustifica pienamente, secondo me, la chiusura al traffico della Via. Se magari ci fosse stato un cartello di preavviso, all'inizio di Via Forchiusa, si poteva evitare qualche repentino dietro front o, peggio, la forzatura del blocco stradale.
Pensate, la spinta del terreno è stata tale da rimuovere una parte dei cubi di cemento collocati lì, tempo fa, nel tentativo di stabilizzare il versante. Tuttavia, il piede della frana risulta in parte asportato e mezza carreggiata è sgombra.
Chi viene da Serra S. Quirico, sul ponticello, purtroppo, trova un cavalletto della protezione civile, ma nessun preavviso di transito interrotto qualche centinaio di metri dopo.Vale anche qui quanto detto in precedenza.
Via Montirone è definita dall’Ordinanza del sindaco: “strada ostruita da frana a monte, strada transennata e chiusa ambo i lati”.
Tuttavia, anche qui ho trovato una situazione del tutto diversa.
Venendo dalla S.P. n. 9 non c’è nulla (né transenne, né segnaletica di divieto di transito), se non i soliti cartelli di lavori in corso, limite dei 30 Km/h, ecc.
Anche qui, l’Ordinanza del sindaco risulta disattesa.
Si può percorrere l’intera via Montirone dalla S.P. n. 9 alla S.P. n. 76 (coast to coast), senza incontrare ostruzioni stradali, a parte le solite micro-frane. Domenica, un tratto rettilineo in discesa era occupato da più di 10 auto, forse di cacciatori.
Va da se, a questo punto, che anche l’entrata dalla S.P. n. 76, a valle, è privo della segnaletica prevista dalla Ordinanza del sindaco.
Giunti a questo punto una riflessione si impone.
A leggere l’Ordinanza del nostro sindaco, sembra che a Mergo sia passato un tornado.
Se si vanno a vedere i danni, però, (Forchiusa a parte) questi sembrano rientrare in “normali” conseguenze post piogge abbondanti, in una situazione di non-governo del territorio dal punto di vista idrogeologico.
Non si poteva graduare la “durezza” del provvedimento (che so: chiudere solo alcune porzioni di strade; inibire l’accesso solo ad alcune tipologie di veicoli, ecc.) ?
D’altro canto gli Uffici comunali preposti non mi sembra che abbiano preso troppo alla lettera l’Ordinanza, tanto che “la segnaletica relativa al divieto di transito” non presidia in modo sistematico – come penso dovrebbe - gli accessi alle suddette 6 (o 7) Vie comunali.
Anzi, a dire il vero è più dove non c’è che dove c’è.
Insomma: io faccio il “duro” (sulla carta), voi siete “tolleranti” (sul terreno); così evitiamo le inc.....ure dei Cittadini, da mettere sempre in conto quando sono posti di fronte a divieti apparentemente poco comprensibili.
In conclusione: vista la cifra astronomica (900 milioni) della “prima stima” dei danni, dichiarata dal Presidente Spacca al Governo, mi piacerebbe sapere se e di quale importo è il conto dei danni presentato da Mergo.
Perché va sempre tenuto presente che, in linea generale e di principio, quando la coperta è corta, l'azione dei “furbi” espone al rischio di avere meno aiuti quelle realtà colpite maggiormente, come giornali e tv dicono sia accaduto nel Piceno e Fermano. Con buona pace del Presidente Spacca e del Governo Berlusconi!
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