domenica 18 settembre 2011

200 - MARCO POMPILI CI SCRIVE A PROPOSITO DELL'IPOTIZZATA VARIANTE AL PRG.

QUESTA E' LA 200° NOTA che compare su questo blog. Forse non c'era modo migliore per festeggiare.
Marco Pompili, infatti, ha voluto "raccogliere" l'apertura di discussione fatta con il pezzo del 15 scorso, col quale ho fatto alcune considerazioni introduttive su un tema che può diventare d'attualità.
Marco Pompili è stato giovane consigliere comunale a Mergo nel periodo 1999-2004. Io ero nel gruppo di maggioranza, lui in quello d'opposizione. In seguito credo che si sia spostato a Roma, per ragioni di studio e di lavoro. Ma non ha dimenticato Mergo. In Consiglio me lo ricordo molto combattivo e attento. E lo ringrazio per questo suo scritto perchè può permettere l'avvio di un dialogo su un tema importante.
Ovviamente, mi riservo qualche osservazione sulle cose che scrive Marco e la prosecuzione della riflessione, venendo un po' più nel merito e nel concreto (cosa che avrei comunque fatto, dopo il pezzo introduttivo del 15/9).
Ecco dunque lo scritto di Marco Pompili:

"Marco Pompili ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "L’URBANISTICA SERIA …":

Il tema “urbanistica” è serio e spero di poter intervenire in merito all’ultimo Blog di Riccardo, “L’Urbanistica seria”. Il tema è serio sia perché in piccoli comuni il PRG rimane uno dei pochi strumenti per fare azioni di politica programmatica a medio-lungo termine, sia perché rimane uno degli strumenti dove pressioni, “infiltrazioni”, poca trasparenza e scelte sbagliate si palesano con più frequenza (ciò è successo in passato e a Mergo quasi nessuna amministrazione può dire di essere immacolata da questo punto di vista).
Il blog di Riccardo è introduttivo e chiaro (c’è un punto sul quale non sono con Riccardo: quando afferma che “bassa offerta di aree edificabili a fronte di una domanda elevata […] origina una crescita speculativa dei prezzi” mi sento costretto a precisare che non c’è nulla di speculativo, a meno che la crescita di offerta non sia dettata da scelte precise da parte della politica).
Detto ciò credo che forse qualche considerazione in più si possa fare da subito rispetto a Mergo. Premetto che mi attengo al solo aspetto della “residenzialità” (tralasciando quindi i temi delle aree produttive e commerciali), cercando di comprendere se allo stato attuale Mergo possa definirsi un paese soggetto a “strozzature” da offerta (cioè se ci sia una necessità forte di nuove aree edificabili…).
Un punto di partenza è comprendere le tendenze demografiche. I dati ISTAT ci dicono che Mergo dal 2002 è stato caratterizzato da un forte sviluppo demografico, passando da 971 residenti a quasi 1100 nel 2010, una espansione cumulata del 13%, un dato sicuramente di tutto rispetto. Scendendo nei dettagli si scoprono però alcune cose interessanti:
1) che dei 130 residenti in più di questo periodo, 110 si sono concentrati nel periodo 2002-2005 e che dal 2006, escludendo il 2008, Mergo ha una popolazione stabile/calante;
2) che il fattore principale di spinta di questo andamento, che come noto è stato l’arrivo da fuori di persone che si sono insediate nel nostro paese, si è quasi fermato a sua volta: dal 2006, sempre escludendo il 2008, il bilancio tra coloro che sono arrivati e coloro che sono partiti da Mergo è positivo per sole 2/4 unità;
3) che alcuni indicatori di “dinamicità” della popolazione (indice di vecchiaia, quota dei giovani…) hanno negli ultimi anni ripreso una tendenza non incoraggiante.
Queste considerazioni probabilmente sono note a tutti coloro che si occupano dei problemi del paese e non possono essere conclusive. I dati però sembrerebbero indicare che non ci sia più una crescita dirompente della popolazione che fa esplodere il bisogno di un allargamento eccessivo dell’abitato paesano.
Forse sarebbe auspicabile cogliere questa occasione per riflettere e conoscere, prima di decidere con fretta (Einaudi amava ripetere: “conoscere per decidere”). Sarebbe auspicabile per esempio comprendere lo stato della “Città esistente” (quante case vuote, se ci sono situazioni facilmente recuperabili e ammodernabili, se vi è spazio per incentivare un utilizzo più consistente dell’esistente prima di pensare ad nuove espansioni), comprendere se c’è ancora una elevata domanda latente o meno di abitazioni che la “Città esistente” non è in grado di soddisfare, comprendere se ci sono tendenze socio-economiche in atto che fanno presagire uno sviluppo repentino nel medio periodo del paese. Anzi, proprio da questo ultimo punto, quello che Riccardo correttamente individua come secondo punto per l’analisi del territorio preliminare al PRG, bisognerebbe partire (come siamo messi? Cosa può fare l’amministrazione di un piccolo paese come Mergo a proposito, soprattutto in periodi di crisi?).
Non vado oltre. Credo sia utile che tutti i soggetti con responsabilità della res pubblica mergana, anche se con ruoli diversi, siano proattivi oltre che critici, prima ancora che critici. Anche se non si è al governo del paese si può partecipare al dibattito, si può avanzare proposte: spero che l’opposizione del paese non attenda le decisioni per poi criticare! Se ha idee e riflessioni da avanzare le proponga da subito.
Marco Pompili "

Nessun commento: