Per gentile concessione dell'interessato, pubblichiamo la Relazione introduttiva svolta dal Capogruppo consiliare PD, Flavio VAI, al convegno che il suo partito ha tenuto domenica scorsa 25/3 ad Angeli di Mergo (hotel Lidia) sul tema “OCCUPAZIONE E PRODUZIONE: QUALE FUTURO ?” (vedi post n. 261 e 262).
" L'attuale situazione di instabilità economica internazionale, seguita alla grave crisi economica mondiale interessa anche le Marche, un territorio che ha a lungo evidenziato un'economia in salute e un mercato del lavoro dinamico. Negli ultimi anni i segnali di difficoltà, erano circoscritti ad alcuni comparti specifici tradizionali del made in Italy, quali calzaturiero e tessile-abbigliamento, ma oggi la situazione evidenzia problematiche trasversali e comuni a quasi tutti i settori produttivi.
La globalizzazione dell’economia, che stiamo vivendo, è certamente il fenomeno che ha alterato le vecchie regole. Pochi ne stanno traendo grandi vantaggi, tanti invece ne subiscono gli effetti negativi.
La delocalizzazione produttiva è diventato un concetto chiaro e ben acquisito nell’occidente sviluppato, area in cui l’economia reale si sta riducendo complessivamente sempre di più. Ormai quasi ogni nostro cittadino si rende conto di quali disastri abbia già provocato e stia provocando. Si delocalizza perché ci sono aree del mondo dove il costo combinato della mano d’opera, più quello del sistema paese è, a parità di valuta di riferimento, da 3 a 10 volte inferiore. Purtroppo nei nostri tempi, è molto più facile di un tempo andare a produrre dove le condizioni di competitività complessiva sono migliori.
L’aspetto occupazionale è drammatico, con continui peggioramenti della situazione dovuti allo stato di crisi di aziende e di realtà produttive che fino a pochi mesi fa, sembravano avere la forza di reggere l’impatto della crisi. Calano le assunzioni mentre è in aumento il ricorso alla cassa integrazione e alla mobilità e conseguentemente aumentano anche le persone in cerca di occupazione. Un possibile peggioramento si potrà verificare nei prossimi mesi, una volta che saranno finiti i periodi di cassa integrazione, un ammortizzatore che ha permesso di comprimere il dato della disoccupazione, mantenendolo a livelli meno grandi di quanto siano in realtà.
Per far fronte ad una situazione sempre più complessa le aziende ricorrono a strategie sempre più articolate, utilizzando in maniera più intensa non soltanto misure “difensive”, quali razionalizzazione dei costi, ma mettendo in campo anche strategie più “aggressive” quali nuovi sbocchi commerciali, qualità dei prodotti, riduzione dei tempi di produzione. La competitività aziendale però, non dipende più solo dalle capacità dell’imprenditore ma, sempre più spesso, dipende da condizioni oggettive esterne, non dominabili o gestibili dall’imprenditore.
Le imprese registrano anche delle gravi difficoltà di accesso al credito. Le cause sono da rintracciare soprattutto nella richiesta di maggiori garanzie per gli imprenditori, nella minore concessione di credito/scoperto di conto e nell’incremento degli interessi bancari. Gli istituti di credito che hanno ricevuto dalla Banca Centrale Europea ingenti somme di denaro al tasso dell’1%, lo stanno rivendendo al 5\6%, non aiutando il sistema produttivo ad uscire da questa grave situazione in cui versa
Il problema del lavoro dei giovani è una piaga nazionale. I contratti a termine di apprendistato e a progetto, quando ci sono, sono provvisori e privi di garanzie per il futuro. Esiste anche un altro problema che spesso sfugge, sono in aumento (le percentuali oscillano attorno al 30%) i giovani che non cercano lavoro. Infatti, se da un lato molti “investono” anni nello studio e nella formazione, è preoccupante che aumentano sempre più i giovani che non fanno nessuna delle due cose, non studiano e non lavorano.
La presente crisi è più grave delle precedenti, anche perché appare riguardare lo stesso funzionamento delle istituzioni, che sembrano come ingessate di fronte al manifestarsi degli eventi, che sembrano non riuscire a prendere le misure necessarie.
Dalla crisi si può e si deve comunque uscire, al fine di salvaguardare il mantenimento dell'occupazione, di conservare il valore del patrimonio delle nostre aziende, di preservare il benessere raggiunto e aprire prospettive positive alle future generazioni. Dentro la crisi produttiva e occupazionale ci sono i destini di tanti lavoratori e delle loro famiglie.
Oggi il Partito Democratico, promotore e organizzatore di questo dibattito, si vuole confrontare su temi di grande rilevanza su cui è centrata l’attenzione politica, in un momento in cui si stanno approvando provvedimenti di forte impatto sull’economia e sul mercato del lavoro.
Il Partito Democratico è a fianco di tutti i lavoratori che anche in questa Regione subiscono le pesanti conseguenze della crisi e dei giovani che non trovano occupazione o sono impiegati in condizioni di inaccettabile precariato.
Per il Partito Democratico l’incremento della produzione e il sostegno agli investimenti aziendali, non possono essere separati dalla piena garanzia dei diritti fondamentali e della dignità dei lavoratori.
Voglio chiudere il mio breve intervento con una frase presa dall’intervista che il Presidente della Commissione CEI per il Lavoro Mons. Bregantini ha concesso nei giorni scorsi agli organi di stampa: “Il lavoratore non è una merce. Non lo si può trattare come un prodotto, da dismettere, eliminare per motivi di bilancio”. "
venerdì 30 marzo 2012
(264) - "QUALCUNO" E' SERVITO !
Cari Lettori,
come potete vedere dal documento qui a fianco, il Dr. Zammarano, Segretario comunale a Mergo, ha prontamente rimediato all' involontario errore in cui gli uffici erano incorsi nel conteggio dei gettoni di presenza spettanti alla nostra Consigliere comunale.
Il "qualcuno" che si preparava a utilizzare la cosa per chissà quali fini (vedi il post precedente) , è servito!
Non ci resta che ringraziare il Dr. Zammarano e gli "amici" che amano la lealtà nella vita e, dunque, anche nei rapporti politici.
Il fondo, come dice il saggio: "tutto è bene quel che finisce bene"!
mercoledì 28 marzo 2012
(263) – LA POLPETTA AVVELENATA...
Martina Corinaldesi (nella foto) ha dovuto chiedere al Segretario comunale, Dr. Norberto Zammarano, la rettifica della Determinazione n. 1 del 20.01.2012, relativa alla “liquidazione gettoni di presenza ai consiglieri comunali anno 2011”, per evitare il “trappolone” che, sembra, “qualcuno” le aveva teso.
Stiamo ai fatti.
Con la determinazione di cui sopra, il Dr. Zammarano, aveva proceduto alla rilevazione delle presenze dei Consiglieri alle sedute del Consiglio comunale nel 2011, inviando l’atto alla Responsabile del Sevizio Finanziario, rag. Antonella Lorenzetti, che aveva poi provveduto al calcolo delle spettanze di ciascuno di essi (18,70 € per ogni seduta) e alla loro liquidazione.
Così, per Martina, risultata presente a 5 delle 6 sedute del 2011, è stata disposta la liquidazione di € 90,35 senza però tener conto della sua espressa rinuncia al gettone della seduta del 29.11.2011 (quella, per capirci, convocata “in notturna”, alle 21.30) a cui Martina aveva presenziato solo per una manciata di minuti (il tempo per motivare il gesto di protesta che stava compiendo) e abbandonare l’Aula. Il tutto, peraltro, è stato fedelmente riportato nel verbale della deliberazione del Consiglio comunale n. 28 del 29.11.2011.
Rilevato l’errore, certamente involontario, compiuto dagli Uffici comunali, Martina ha chiesto al Dr. Zammarano “la rettifica della determinazione in oggetto e dei conseguenti atti del Responsabile del Servizio Finanziario”.
Sembra che sia accaduto, infatti, che “qualcuno”, evidentemente ben introdotto e a conoscenza delle cose, venuto a sapere dell’errore involontario in cui erano incorsi gli Uffici, anziché attivarsi per correggerli, si apprestasse invece ad usarli contro Martina. Appena lei avesse riscosso l’intera somma (e quindi anche il gettone della seduta del 29.11.2011), probabilmente, le sarebbe “saltato addosso” (metaforicamente, si intende) per accusarla di chissà cosa.
Ma, come è noto, spesso il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, per cui “qualcun'altro” deve aver saputo della cosa e, lealmente e provvidenzialmente, ha messo sul “chi va là” Martina, consentendole di sventare il trappolone.
Chi ci ha raccontato queste cose, è sicuramente persona seria e affidabile. Dunque, non si ha motivo per non credergli. Se lo raccontiamo qui è solo per far capire quale clima si sta creando in Comune. Un clima decisamente brutto e pesante, forse anche a causa del fatto che il tempo passa (sono passati ormai 3 anni) ma i risultati di questa Amministrazione comunale sono davvero pochini, pochini…
Stiamo ai fatti.
Con la determinazione di cui sopra, il Dr. Zammarano, aveva proceduto alla rilevazione delle presenze dei Consiglieri alle sedute del Consiglio comunale nel 2011, inviando l’atto alla Responsabile del Sevizio Finanziario, rag. Antonella Lorenzetti, che aveva poi provveduto al calcolo delle spettanze di ciascuno di essi (18,70 € per ogni seduta) e alla loro liquidazione.
Così, per Martina, risultata presente a 5 delle 6 sedute del 2011, è stata disposta la liquidazione di € 90,35 senza però tener conto della sua espressa rinuncia al gettone della seduta del 29.11.2011 (quella, per capirci, convocata “in notturna”, alle 21.30) a cui Martina aveva presenziato solo per una manciata di minuti (il tempo per motivare il gesto di protesta che stava compiendo) e abbandonare l’Aula. Il tutto, peraltro, è stato fedelmente riportato nel verbale della deliberazione del Consiglio comunale n. 28 del 29.11.2011.
Rilevato l’errore, certamente involontario, compiuto dagli Uffici comunali, Martina ha chiesto al Dr. Zammarano “la rettifica della determinazione in oggetto e dei conseguenti atti del Responsabile del Servizio Finanziario”.
Sembra che sia accaduto, infatti, che “qualcuno”, evidentemente ben introdotto e a conoscenza delle cose, venuto a sapere dell’errore involontario in cui erano incorsi gli Uffici, anziché attivarsi per correggerli, si apprestasse invece ad usarli contro Martina. Appena lei avesse riscosso l’intera somma (e quindi anche il gettone della seduta del 29.11.2011), probabilmente, le sarebbe “saltato addosso” (metaforicamente, si intende) per accusarla di chissà cosa.
Ma, come è noto, spesso il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, per cui “qualcun'altro” deve aver saputo della cosa e, lealmente e provvidenzialmente, ha messo sul “chi va là” Martina, consentendole di sventare il trappolone.
Chi ci ha raccontato queste cose, è sicuramente persona seria e affidabile. Dunque, non si ha motivo per non credergli. Se lo raccontiamo qui è solo per far capire quale clima si sta creando in Comune. Un clima decisamente brutto e pesante, forse anche a causa del fatto che il tempo passa (sono passati ormai 3 anni) ma i risultati di questa Amministrazione comunale sono davvero pochini, pochini…
martedì 27 marzo 2012
(262) - A MERGO, DISCUTENDO DI CRISI (che c'è) E LAVORO (che non c'è).
Qualche “saluto” di circostanza in meno, che nulla aggiunge alla Relazione introduttiva, non avrebbe guastato.
Così come qualche “comunicazione” da parte dei diversi personaggi invitati, sindacalisti e consiglieri regionali, un po’ più puntuale.
E avrebbe giovato magari anche qualche concreta proposta finale da parte del personaggio di maggior spicco, qual è senz’altro l’assessore regionale al lavoro Marco Lucchetti.
Ecco, sono tutte qui le critiche che mi sento di fare all’ “incontro-dibattito” (qui di fianco una immagine della platea e, sotto, una dell'affollato tavolo della Presidenza) che il Circolo mergano del PD ha organizzato per domenica scorsa, che avrebbe senz'altro meritato un pubblico più numeroso.
Iniziativa, peraltro, come ho già detto, altamente meritoria perché consente di affrontare in modo aperto, pubblico e collettivo una serie di temi di grandissima attualità: dalla crisi “casereccia” della Kimpa SpA (ex Alta Definizione) che ha sede, e quasi nessun dipendente, pare, nel territorio comunale; ad altre situazioni di difficoltà, come quella che riguarda un’impresa storica mergana qual è la Profili Costruzioni; fino ad allargare lo sguardo alle realtà provinciale e regionale, non meno preoccupanti; fino a qualche necessaria considerazione sui temi del dibattito nazionale in tema di “mercato del lavoro” (art. 18, ma non solo) su cui rischia di naufragare la navicella del governo “tecnico” (si fa per dire…) di Mario Monti ed Elsa Fornero.
Purtroppo ho ascoltato solo nella parte finale la relazione introduttiva svolta da Flavio Vai, capogruppo consiliare al Comune, che è stata definita densa di dati e concetti (vi riferirò quando ne avrò il testo, che ho chiesto all’Autore), ma ho ritenuto una inutile “cattiveria” (se mi capite…) non solo invitare, ma anche chiedergli di svolgere un intervento, il nostro caro sindaco Giuseppe “Peppe” Corinaldesi. Non che non gli fosse dovuto, questo omaggio, al Primo Cittadino, ma il “nostro” è apparso più impreparato che mai.
Poteva essere l’occasione buona per raccontare come fosse stato onorato, da parte della Giunta da Lui diretta, l’impegno assunto di fronte al Consiglio comunale, in quella seduta di fine settembre dello scorso anno, dopo aver discusso del “caso” della Alta Definizione.
Ma l’occasione è stata abbondantemente sprecata. Ed è stato un peccato perchè poi, a parte un breve intervento di un lavoratore della RSU, poco si è detto dell'oggi e del domani di questa fabbrica i cui lavoratori, dopo l'inesorabile smembramento e la vendita dei macchinari, sembrano destinati ad una prospettiva drammatica, di fronte alla quale nulla il Sindaco ha ritenuto di dire in merito a ciò che l’Amministrazione ha fatto (o, forse, sarebbe meglio dire: “non ha fatto”) in questi mesi, caratterizzati da un netto peggioramento della situazione, dopo la bocciatura del concordato preventivo da parte del Tribunale fallimentare.
Del suo intervento va evidenziato, a mio avviso, il guizzo finale, di sapore vagamente “comunistico-barricadero” ( quindi chiaramente “fuori dal mondo”), allorché “il compagno Peppe” è sembrato esortare la confisca dei capannoni delle fabbriche “costruite con i soldi dello Stato”, per darli ai lavoratori costituitisi in imprenditori-cooperativi. Un autentico delirio!!!
Per il resto, ho trovato interessanti e concreti gli interventi del Segretario Filctem-Cgil di Ancona, Giuseppe Galli, e dei 2 sindacalisti uno, Claudio Zamporlini, della RSU ex Alta Definizione, e l'altro (di cui non mi sono annotato il nome) del settore edili, che hanno rispettivamente richiamato sia i termini della situazione dell'ex Alta Definizione che quelli del settore edilizio, soggetta da tempo ad una crisi ben nota.
Di ampio respiro anche l’intervento del consigliere regionale Enzo Giancarli che ha concluso ribadendo quanto detto pochi giorni fa dal Segretario nazionale Bersani e che cioè, “alla fine”, quando si arriva al momento delle scelte, “il PD sta con i lavoratori”; cosa che non sempre è apparsa chiara, come sarebbe auspicabile, in questi mesi.
A “trecentosessantagradi”, come si dice, l’intervento conclusivo dell’assessore regionale Marco Lucchetti che ha spaziato da par suo, da quel profondo conoscitore della materia qual è (che però non gli ha evitato, qualche settimana fa, l’incidente sulla Fincantieri…), rievocando i termini della crisi, le sue origini internazionali e le ricadute sulle Marche, “dove per la prima volta registriamo una disoccupazione così massiccia e diffusa”.
Ha indicato le strategie messe in campo dalla Regione (di pochi giorni fa un’ampia intervista del Presidente Spacca sul Corriere Adriatico), che ha affrontato i temi dell’innovazione, della formazione del capitale umano e della ricerca di nuovi mercati (Cina e Paesi Arabi innanzitutto).
Insomma, per dirla in breve, una relazione molto densa di spunti e stimoli alla discussione, forse però un po’ fragile sul piano delle indicazioni di lavoro su cui impegnare il PD della zona, limitate, mi pare, alla necessità di dare vita ad un ampio tavolo di confronto e concertazione tra Imprenditori, Sindacati, Enti Locali, Banche locali ecc. per discutere strategie adeguate per la fuoriuscita dalla crisi.
Meno pertinenti, infine, mi sono apparsi gli inviti di carattere più squisitamente politico, che l'assessore ha rivolto “a coloro che stanno fuori di noi”, cioè che non sono nel PD, in relazione ai passaggi difficili che l’agenda politica potrebbe riservare ai partiti. L’assessore non ha fatto nomi, non si è capito se si riferiva al ruolo che l’ “Italia dei Valori” (Di Pietro) o SEL (Vendola) stanno avendo, rispettivamente, dentro e fuori del Parlamento, di fronte ai provvedimenti del Governo (pensioni, riforma del mercato del lavoro, ecc.), ma credo di non dover essere io a ricordare ad un esponente di lunga esperienza come l’assessore Lucchetti, che un grande Partito qual’ è il PD, più che recriminare la (presunta) riottosità dei suoi “alleati”, ha il dovere di “federare” e di unire le forze che possono garantire una alternativa al Centrodestra in vista di un “dopo Monti”, quando il Paese sarà tornato alla “normalità” della dialettica politica.
Ma allora si dovrebbe aprire una riflessione su quanto sia, o appaia, lontana, nelle Marche e nel PD di Palmiro Ucchielli (ma forse anche nell’IdV di Favia e nella SEL di Edoardo Mentrasti), quella “foto di Vasto” furiosamente combattuta a colpi di… “Modello Marche”!
Ma qui mi fermo perché non vorrei oltrepassare, più quello che già ho fatto, la naturale linea di confine di questo blog.
Il tavolo della Presidenza.
Da sinistra a destra si riconoscono
Stefano Giaccaglia (del coordinamento di zona PD),
Corrado D'Orazio (segretario Circolo di Mergo),
Massimo Costarelli (coordinatore di zona),
Enzo Giancarli (consigliere regionale PD),
Emanuele Lodolini (segretario provinciale PD),
Marco Lucchetti (assessore regionale al lavoro),
Giuseppe Galli (segretario Filctem-Cgil Ancona),
Claudio Zamporlini (RSU ex Alta Definizione),
Flavio Vai (Capogruppo PD Comune di Mergo e Relatore al Convegno).
Così come qualche “comunicazione” da parte dei diversi personaggi invitati, sindacalisti e consiglieri regionali, un po’ più puntuale.
E avrebbe giovato magari anche qualche concreta proposta finale da parte del personaggio di maggior spicco, qual è senz’altro l’assessore regionale al lavoro Marco Lucchetti.
Ecco, sono tutte qui le critiche che mi sento di fare all’ “incontro-dibattito” (qui di fianco una immagine della platea e, sotto, una dell'affollato tavolo della Presidenza) che il Circolo mergano del PD ha organizzato per domenica scorsa, che avrebbe senz'altro meritato un pubblico più numeroso.
Iniziativa, peraltro, come ho già detto, altamente meritoria perché consente di affrontare in modo aperto, pubblico e collettivo una serie di temi di grandissima attualità: dalla crisi “casereccia” della Kimpa SpA (ex Alta Definizione) che ha sede, e quasi nessun dipendente, pare, nel territorio comunale; ad altre situazioni di difficoltà, come quella che riguarda un’impresa storica mergana qual è la Profili Costruzioni; fino ad allargare lo sguardo alle realtà provinciale e regionale, non meno preoccupanti; fino a qualche necessaria considerazione sui temi del dibattito nazionale in tema di “mercato del lavoro” (art. 18, ma non solo) su cui rischia di naufragare la navicella del governo “tecnico” (si fa per dire…) di Mario Monti ed Elsa Fornero.
Purtroppo ho ascoltato solo nella parte finale la relazione introduttiva svolta da Flavio Vai, capogruppo consiliare al Comune, che è stata definita densa di dati e concetti (vi riferirò quando ne avrò il testo, che ho chiesto all’Autore), ma ho ritenuto una inutile “cattiveria” (se mi capite…) non solo invitare, ma anche chiedergli di svolgere un intervento, il nostro caro sindaco Giuseppe “Peppe” Corinaldesi. Non che non gli fosse dovuto, questo omaggio, al Primo Cittadino, ma il “nostro” è apparso più impreparato che mai.
Poteva essere l’occasione buona per raccontare come fosse stato onorato, da parte della Giunta da Lui diretta, l’impegno assunto di fronte al Consiglio comunale, in quella seduta di fine settembre dello scorso anno, dopo aver discusso del “caso” della Alta Definizione.
Ma l’occasione è stata abbondantemente sprecata. Ed è stato un peccato perchè poi, a parte un breve intervento di un lavoratore della RSU, poco si è detto dell'oggi e del domani di questa fabbrica i cui lavoratori, dopo l'inesorabile smembramento e la vendita dei macchinari, sembrano destinati ad una prospettiva drammatica, di fronte alla quale nulla il Sindaco ha ritenuto di dire in merito a ciò che l’Amministrazione ha fatto (o, forse, sarebbe meglio dire: “non ha fatto”) in questi mesi, caratterizzati da un netto peggioramento della situazione, dopo la bocciatura del concordato preventivo da parte del Tribunale fallimentare.
Del suo intervento va evidenziato, a mio avviso, il guizzo finale, di sapore vagamente “comunistico-barricadero” ( quindi chiaramente “fuori dal mondo”), allorché “il compagno Peppe” è sembrato esortare la confisca dei capannoni delle fabbriche “costruite con i soldi dello Stato”, per darli ai lavoratori costituitisi in imprenditori-cooperativi. Un autentico delirio!!!
Per il resto, ho trovato interessanti e concreti gli interventi del Segretario Filctem-Cgil di Ancona, Giuseppe Galli, e dei 2 sindacalisti uno, Claudio Zamporlini, della RSU ex Alta Definizione, e l'altro (di cui non mi sono annotato il nome) del settore edili, che hanno rispettivamente richiamato sia i termini della situazione dell'ex Alta Definizione che quelli del settore edilizio, soggetta da tempo ad una crisi ben nota.
Di ampio respiro anche l’intervento del consigliere regionale Enzo Giancarli che ha concluso ribadendo quanto detto pochi giorni fa dal Segretario nazionale Bersani e che cioè, “alla fine”, quando si arriva al momento delle scelte, “il PD sta con i lavoratori”; cosa che non sempre è apparsa chiara, come sarebbe auspicabile, in questi mesi.
A “trecentosessantagradi”, come si dice, l’intervento conclusivo dell’assessore regionale Marco Lucchetti che ha spaziato da par suo, da quel profondo conoscitore della materia qual è (che però non gli ha evitato, qualche settimana fa, l’incidente sulla Fincantieri…), rievocando i termini della crisi, le sue origini internazionali e le ricadute sulle Marche, “dove per la prima volta registriamo una disoccupazione così massiccia e diffusa”.
Ha indicato le strategie messe in campo dalla Regione (di pochi giorni fa un’ampia intervista del Presidente Spacca sul Corriere Adriatico), che ha affrontato i temi dell’innovazione, della formazione del capitale umano e della ricerca di nuovi mercati (Cina e Paesi Arabi innanzitutto).
Insomma, per dirla in breve, una relazione molto densa di spunti e stimoli alla discussione, forse però un po’ fragile sul piano delle indicazioni di lavoro su cui impegnare il PD della zona, limitate, mi pare, alla necessità di dare vita ad un ampio tavolo di confronto e concertazione tra Imprenditori, Sindacati, Enti Locali, Banche locali ecc. per discutere strategie adeguate per la fuoriuscita dalla crisi.
Meno pertinenti, infine, mi sono apparsi gli inviti di carattere più squisitamente politico, che l'assessore ha rivolto “a coloro che stanno fuori di noi”, cioè che non sono nel PD, in relazione ai passaggi difficili che l’agenda politica potrebbe riservare ai partiti. L’assessore non ha fatto nomi, non si è capito se si riferiva al ruolo che l’ “Italia dei Valori” (Di Pietro) o SEL (Vendola) stanno avendo, rispettivamente, dentro e fuori del Parlamento, di fronte ai provvedimenti del Governo (pensioni, riforma del mercato del lavoro, ecc.), ma credo di non dover essere io a ricordare ad un esponente di lunga esperienza come l’assessore Lucchetti, che un grande Partito qual’ è il PD, più che recriminare la (presunta) riottosità dei suoi “alleati”, ha il dovere di “federare” e di unire le forze che possono garantire una alternativa al Centrodestra in vista di un “dopo Monti”, quando il Paese sarà tornato alla “normalità” della dialettica politica.
Ma allora si dovrebbe aprire una riflessione su quanto sia, o appaia, lontana, nelle Marche e nel PD di Palmiro Ucchielli (ma forse anche nell’IdV di Favia e nella SEL di Edoardo Mentrasti), quella “foto di Vasto” furiosamente combattuta a colpi di… “Modello Marche”!
Ma qui mi fermo perché non vorrei oltrepassare, più quello che già ho fatto, la naturale linea di confine di questo blog.
Il tavolo della Presidenza.
Da sinistra a destra si riconoscono
Stefano Giaccaglia (del coordinamento di zona PD),
Corrado D'Orazio (segretario Circolo di Mergo),
Massimo Costarelli (coordinatore di zona),
Enzo Giancarli (consigliere regionale PD),
Emanuele Lodolini (segretario provinciale PD),
Marco Lucchetti (assessore regionale al lavoro),
Giuseppe Galli (segretario Filctem-Cgil Ancona),
Claudio Zamporlini (RSU ex Alta Definizione),
Flavio Vai (Capogruppo PD Comune di Mergo e Relatore al Convegno).
giovedì 22 marzo 2012
(261) - UN CONVEGNO IMPORTANTE: A MERGO SI PARLA DI "LAVORO".
E' sicuramente importante e degno di nota l'appuntamento che si è dato il Circolo PD di Mergo, domenica prossima, 25 marzo, alle ore 10.00, nella sala del ristorante-hotel "Lidia", ad Angeli di Mergo (vedi manifesto qui di lato).
Intanto perchè, se non sbaglio, è la prima iniziativa pubblica che il Circolo prende da un po' di tempo a questa parte. E poi perchè a questione del lavoro e dell'occupazione è tremendamente seria e attuale, da far considerare positiva qualunque iniziativa politica e/o sindacale in materia.
L' "incontro-dibattito", sarà preceduto da una specie di "picchetto" (h. 9.00) davanti allo stabilimento della ex Alta Definizione. Azienda in crisi, a quanto si è saputo, innanzitutto per responsabilità della Proprietà e del suo management.
La questione è stata ampiamente trattata nella seduta che il Consiglio comunale ha tenuto il 28 settembre 2011 (leggi la cronaca, su questo sito, in particolare nell'intervento del sindacalista Fiom-Cgil Gilberto Zoppi), convocata anche su sollecitazione del Gruppo consiliare PD di Mergo che presentò, sull'argomento, uno specifico ordine del giorno. Ora, semmai, il problema è capire se e cosa sia stato fatto "dopo"; quali iniziative sono state prese; "come" il Consiglio comunale ha seguito la questione; cosa ha fatto l'Amministrazione comunale, per fugare l'impressione, lo dico senza troppi giri di parole, che si sia trattato quasi per tutti (a cominciare dall'Amministrazione comunale) di una sorta di "giro di valzer", considerato che alla ex A.D. sembra che non lavori nessun mergano!
Ma, al di là, della specifica situazione in cui versano le maestranze della ex A.D. (mergani o no, poco importa), il convegno del PD è importante perchè invita a confrontarsi e a riflettere su un tema che è centrale, oggi, in questo Paese (e in Europa): il lavoro, la condizione, dal punto di vista del salario (tra i più bassi d'Europa) e dei diritti, dei lavoratori, dei "precari" e dei "senza-lavoro", ivi compresa quella riforma (o, meglio, controriforma) che il Governo Monti-Fornero si appresta a presentare in Parlamento: tutte questioni che tante reazioni critiche sta suscitando, proprio in queste ore, soprattutto dal più grande sindacato italiano (la CGIL), con valutazioni che hanno aperto da tempo una dialettica importante all'interno dello stesso PD.
Dunque, l'invito è quello di partecipare, senza farsi scoraggiare dalla lunga lista degli Oratori (forse troppi) prevista, che però ha il pregio di dare spazio alla dirigenza PD locale e di zona, oltre a quella di livello provinciale e regionale, e anche ad un bravo sindacalista Cgil come "Peppe" Galli.
PS: personalmente ho solo un cruccio. Essendo stata convocata, in contemporanea, a Sasso di Serra S. Quirico, l'assemblea sul tesseramento del Circolo ANPI (Ass.ne Nazionale Partigiani Italiani) a cui sono iscritto, a un certo punto dovrò lasciare l'incontro ad Angeli. Lo dico subito, per evitare equivoci!
martedì 20 marzo 2012
(260) - LA "PAGA" DEL CONSIGLIERE COMUNALE...
Come è noto, per le loro funzioni sindaco e assessori ricevono una “indennità di funzione”.
A Mergo questa indennità ammonta a:
9.000 € per il sindaco Giuseppe Corinaldesi (che matura anche una annualità di ulteriori 750 €, liquidata a fine del mandato);
1.680 € per il vicesindaco Alessandro Costantini;
1.560 € agli assessori (con più di 1 delega) Carlo Anastasi e Marta Serini;
1.200 € all’assessore (con 1 sola delega) Alberto Cinti.
Ovviamente, si tratta di cifre annue lorde.
Le indennità di funzione di sindaco e assessori assorbono ogni altro emolumento (ad es: il gettone di presenza eventualmente previsto per le sedute del Consiglio comunale, Commissioni, ecc.). Sono fatti salvi i rimborsi spese per le missioni effettuate per conto del Comune (ma questo è un altro discorso).
E i Consiglieri comunali? Che trattamento viene loro riservato? Quanto ci costano?
I Consiglieri comunali di Mergo hanno diritto ad un gettone di presenza di 18,70 € (lorde) per ogni seduta del consiglio comunale a cui partecipano.
La “paga” del Consigliere, dunque, dipende dal numero delle sedute del Consiglio comunale che vengono convocate e dal numero di quelle a cui effettivamente partecipano.
Nel 2011, a Mergo, il Consiglio comunale è stato convocato solo 6 volte.
I Consiglieri comunali risultati sempre presenti sono stati Michele Gatta, Dante Stopponi e Flavio Vai, a cui sono andati 108,42 € (che Stopponi e Vai hanno dichiarato di devolvere all’Auser).
Con 5 presenze sono risultati Andrea Ballarini, Marco Barattini, Martina Corinaldesi, che riceveranno 90,35 € (ma Martina Corinaldesi ha rinunciato al gettone della seduta Consiliare del 26 novembre, che ha abbandonato per protesta, e dunque riceverà solo 72,28 €).
Il “fanalino di coda” delle presenze, comunque 4 su 6, spetta ai Consiglieri Lorena Amabilia Barbaresi e Paolo Corinaldesi, che riceveranno 72,28 € .
Come detto, si tratta di cifre lorde per cui, dedotte le tasse, ai Consiglieri resta davvero ben poco!
Quando si parla di “costi della politica” e si pensa anche a assessori e consiglieri comunali, bisogna sapere che, a Mergo e nei piccoli Comuni in genere, si parla di queste cifre!
A Mergo questa indennità ammonta a:
9.000 € per il sindaco Giuseppe Corinaldesi (che matura anche una annualità di ulteriori 750 €, liquidata a fine del mandato);
1.680 € per il vicesindaco Alessandro Costantini;
1.560 € agli assessori (con più di 1 delega) Carlo Anastasi e Marta Serini;
1.200 € all’assessore (con 1 sola delega) Alberto Cinti.
Ovviamente, si tratta di cifre annue lorde.
Le indennità di funzione di sindaco e assessori assorbono ogni altro emolumento (ad es: il gettone di presenza eventualmente previsto per le sedute del Consiglio comunale, Commissioni, ecc.). Sono fatti salvi i rimborsi spese per le missioni effettuate per conto del Comune (ma questo è un altro discorso).
E i Consiglieri comunali? Che trattamento viene loro riservato? Quanto ci costano?
I Consiglieri comunali di Mergo hanno diritto ad un gettone di presenza di 18,70 € (lorde) per ogni seduta del consiglio comunale a cui partecipano.
La “paga” del Consigliere, dunque, dipende dal numero delle sedute del Consiglio comunale che vengono convocate e dal numero di quelle a cui effettivamente partecipano.
Nel 2011, a Mergo, il Consiglio comunale è stato convocato solo 6 volte.
I Consiglieri comunali risultati sempre presenti sono stati Michele Gatta, Dante Stopponi e Flavio Vai, a cui sono andati 108,42 € (che Stopponi e Vai hanno dichiarato di devolvere all’Auser).
Con 5 presenze sono risultati Andrea Ballarini, Marco Barattini, Martina Corinaldesi, che riceveranno 90,35 € (ma Martina Corinaldesi ha rinunciato al gettone della seduta Consiliare del 26 novembre, che ha abbandonato per protesta, e dunque riceverà solo 72,28 €).
Il “fanalino di coda” delle presenze, comunque 4 su 6, spetta ai Consiglieri Lorena Amabilia Barbaresi e Paolo Corinaldesi, che riceveranno 72,28 € .
Come detto, si tratta di cifre lorde per cui, dedotte le tasse, ai Consiglieri resta davvero ben poco!
Quando si parla di “costi della politica” e si pensa anche a assessori e consiglieri comunali, bisogna sapere che, a Mergo e nei piccoli Comuni in genere, si parla di queste cifre!
sabato 17 marzo 2012
(259) - A CINTI "NON PIACE" !
Il volantino che vedete riprodotto qui a fianco, deve essere piaciuto molto all’assessore Alberto Cinti.
Questa mattina, infatti, verso mezzogiorno, ne ho lasciate 3 copie, in bianco e nero, sulla panca nell’atrio di ingresso del Municipio, dove già c’erano altri volantini del PD.
E’ passata l’assessore Marta Serini; poi è arrivato il consigliere Paolo Corinaldesi: i volantini erano ancora lì. Poco dopo, però, è arrivato l’assessore Alberto Cinti al quale i nostri volantini debbono essere piaciuti così tanto, che… l’ ha presi, fatti in quattro pezzi e gettati nel bidone della raccolta differenziata che si trova fuori dell’edificio comunale (da cui li ho recuperati...).
Per fortuna, tanta furia distruttrice si è accanita solo contro i nostri 3 volantini, salvando invece quelli del PD!!!
Passavo di lì, intuendo quanto accaduto, sono entrato nell’atrio comunale. Ho chiesto conto all’assessore del suo comportamento; lui ha confermato, giustificandosi col dire che "i volantini erano al pubblico” e quindi si è sentito autorizzato a prenderli ed a strapparli.
Ovviamente, ho contestato, in modo anche alquanto rumoroso, al Cinti questo “luminoso esempio” dei propri sentimenti democratici e questa evidente dimostrazione di come Egli intenda il rispetto delle opinioni altrui.
Ma, al di là del gesto inqualificabile, che meriterebbe idonea censura anche in sede istituzionale, qualche considerazione e qualche domanda, a questo punto, si impongono.
Che l’Amministrazione non gradisca ciò che scriviamo, si può comprendere: siamo gli unici che non gliele manda a dire! Per questo ci hanno negato, rimangiandosi un decisione già presa, lo spazio, a cui avevamo diritto, sulle nuove bacheche comunali. Per evitare “indebite intrusioni” del nostro Gruppo consiliare, hanno chiuso con un lucchetto la bacheca a piano terra dell’edificio comunale.
Ora, però, siamo alla distruzione dei nostri volantini depositati, accanto ad altri, in un luogo aperto ai cittadini: un comportamento decisamente intollerabile e inqualificabile!
Perché dà tanto fastidio ciò che scriviamo?
Che cosa ha trovato l'assessore Cinti di tanto grave nel nostro volantino, da indurlo a toglierlo dalla circolazione e distruggerlo?
Perché queste reazioni così sconsiderate, di fronte a chi, lo ricordiamo a lui e a tutti, legittimamente rappresenta in Consiglio comunale quasi il 20% degli elettori mergani?
Per concludere, un invito. NON date un dispiacere al nostro così sensibile, tollerante e “democratico” assessore! Per favore: NON cliccate sul volantino. NON lo stampate. NON lo diffondete. NON consigliate ai Vostri amici di leggere questo sito e questo blog!!!
martedì 13 marzo 2012
(258) RACCOLTA DIFFERENZIATA: ANCORA NON CIS... IAMO , E PAGHEREMO ANCORA L'ECO-TASSA (1° parte)
La notizia, sgradevole quanto volete, è questa: anche per quest’anno i mergani pagheranno “l’eco-tassa” sui rifiuti solidi urbani, avendo conferito in modo differenziato “solo” il 54,27% dei rifiuti (vedi il grafico di sintesi, qui a lato) anziché la quota minima che, per il 2011, era del 60%.
Nel 2012, poi, “l’asticella” salirà al 65%. Quindi si impone una riflessione e un adeguamento dei comportamenti individuali perché raccogliere e conferire in maniera correttamente differenziata i rifiuti fa bene all’ambiente, ma fa bene anche… alle nostre tasche!
Il grafico riprodotto qui sopra ci dice che lo scorso anno a Mergo abbiamo prodotto 435.355 kg di rifiuti (al netto di quelli provenienti dalla pulizia delle strade): in media, 396 kg ciascuno, neonati e centenari, più di 1 kg. al giorno, a testa!
Di questi, 236.287 kg. sono stati conferiti in modo differenziato (carta, plastica, vetro, organico, ecc.), ma quasi altrettanti (199.067 kg.), sono stati gli “indifferenziati” mandati in discarica “talquali”, quasi tutti (190.000 kg. circa) considerati “rifiuti solidi urbani”, RSU.
Dei rifiuti differenziati, il 30% circa sono residui di mense e cucine, ossia organico; quasi il 19% sono bottiglie o altri contenitori di vetro; la carta rappresenta il 18,2%, che sommato al 6.9% degli imballaggi di cartone fanno un bel 25,1%; seguono sfalci e potature (12,7%), contenitori e imballaggi di plastica (9,2%) ed altre tipologie di rifiuti (abbigliamento, RAEE, ingombranti a recupero e olii e grassi) per circa il 3,5%.
I dati consentono altre osservazioni.
Intanto si può rilevare che la soglia del 60% è stata superata solo nei mesi di aprile (61,43%) ed agosto (61,40%) ma a giugno e luglio ci siamo andati vicini con punte del 58 %, a dimostrazione che, volendo, arrivare e superare il 60% non sarebbe stato impossibile.
Colpisce poi il fatto che la percentuale di recupero più bassa, in assoluto (50 %), si registri a novembre. Con il S. Martì, che dura ormai una decina di giorni, sarebbe stato normale prevedere e registrare un aumento nella produzione di rifiuti e, magari, anche un aumento della loro raccolta “differenziata”. Evidentemente non è così. Anzi…
C’è poi una minore produzione di rifiuti nell'ultimo quadrimestre dell’anno.
Un simile calo dovrebbe essere ritenuto positivo (forse, prima, si scaricavano a Mergo rifiuti provenienti da fuori?) e lo sarebbe certamente se la % di “differenziata” crescesse o almeno rimanesse stabile. Invece, siamo in presenza di un fatto inquietante: negli ultimi 4 mesi del 2011 sono calati sì i rifiuti in generale ma sono calate anche le percentuali della “differenziata”, che sono le più basse in assoluto su base annua.
Perché?
(segue)
(257) - RACCOLTA DIFFERENZIATA: ANCORA NON CIS... IAMO ! (2° parte)
Una prima conclusione: Fare di meglio non solo è possibile (ce lo dicono i numeri) ma è necessario. Come fare?
Intanto bisogna accrescere la consapevolezza che il rifiuto è innanzitutto una risorsa, una materia “seconda”, preziosa tanto quella “prima”, il cui riuso permette di far meno uso di discariche che nessuno vuole (a casa sua) e meno spreco di risorse naturali (acqua, petrolio, energia, ecc.).
E‘ poi necessario imparare a riconoscere i rifiuti, a distinguerli, separarli in casa e conferirli nel modo “differenziato” più spinto possibile.
Infine, è necessario usare di più e meglio il Centro Ambiente che si trova a Pozzetto di Castelplanio, dove è possibile portare anche quei rifiuti (elettrodomestici, rifiuti elettronici, ingombranti di vario tipo, ecc.) che non sono conferibili con i “normali” contenitori che troviamo lungo le nostre strade.
Ovviamente, la buona volontà dei singoli Cittadini è necessaria, ma non serve a molto se non fa parte di uno sforzo e di un impegno collettivo, che veda in prima linea le Amministrazioni comunali e le società del settore, da loro partecipate: CIS, Sogenus e CIR 33, innanziutto.
Sono questi soggetti che debbono pensare e realizzare campagne permanenti di informazione dei cittadini.
Quanto è stato fatto fin qui, è assolutamente inadeguato rispetto alle necessità. Talvolta si sfiora il ridicolo.
Pensate alle “campagne” fatte dal Comune di Mergo: quella del manifesto col somaro a bordo di un’auto (vedi foto), che ho trovato dal sapore anche leggermente offensivo verso i cittadini, o la “trovata” dell’estate scorsa con i cavalletti messi lungo la Provinciale per dissuadere dal lancio di rifiuti. Iniziative la cui responsabilità non può che essere fatta risalire direttamente al nostro sindaco, che ha voluto tenere per sé la delega all’ambiente…!!!
Invece di tante minacce di applicare multe (a cui peraltro non seguono i fatti), non sarebbe meglio un ciclo di incontri con i cittadini, tenuti da esperti delle sunnominate società, nel corso dei quali fornire ai cittadini le dovute informazioni e, magari, anche qualche depliants, qualche “istruzione per l’uso”, in modo da sollecitare non le paure, ma il consenso attivo e collaborativi de cittadini, come si fa in qualche Comune vicino?
Certo, i Comuni fanno ciò che il livello culturale dei loro amministratori, da un lato, e le disponibilità finanziarie, dall’altro, consentono.
Ma, cosa fanno CIS e SOGENUS? Una parte degli utili che registrano i loro bilanci, non potrebbe essere impegnata per una maggiore produzione di materiali informativi, per la formazione di volontari che aiutino i cittadini con suggerimenti e consigli, con la istituzione di un call-center a cui rivolgersi per dissipare dubbi e incertezze e non alimentare oltre il necessario il conferimento del “talquale”? Sono solo alcune idee. Forse neanche troppo originali. Ma è evidente che non si può continuare ancora così.
Intanto bisogna accrescere la consapevolezza che il rifiuto è innanzitutto una risorsa, una materia “seconda”, preziosa tanto quella “prima”, il cui riuso permette di far meno uso di discariche che nessuno vuole (a casa sua) e meno spreco di risorse naturali (acqua, petrolio, energia, ecc.).
E‘ poi necessario imparare a riconoscere i rifiuti, a distinguerli, separarli in casa e conferirli nel modo “differenziato” più spinto possibile.
Infine, è necessario usare di più e meglio il Centro Ambiente che si trova a Pozzetto di Castelplanio, dove è possibile portare anche quei rifiuti (elettrodomestici, rifiuti elettronici, ingombranti di vario tipo, ecc.) che non sono conferibili con i “normali” contenitori che troviamo lungo le nostre strade.
Ovviamente, la buona volontà dei singoli Cittadini è necessaria, ma non serve a molto se non fa parte di uno sforzo e di un impegno collettivo, che veda in prima linea le Amministrazioni comunali e le società del settore, da loro partecipate: CIS, Sogenus e CIR 33, innanziutto.
Sono questi soggetti che debbono pensare e realizzare campagne permanenti di informazione dei cittadini.
Quanto è stato fatto fin qui, è assolutamente inadeguato rispetto alle necessità. Talvolta si sfiora il ridicolo.
Pensate alle “campagne” fatte dal Comune di Mergo: quella del manifesto col somaro a bordo di un’auto (vedi foto), che ho trovato dal sapore anche leggermente offensivo verso i cittadini, o la “trovata” dell’estate scorsa con i cavalletti messi lungo la Provinciale per dissuadere dal lancio di rifiuti. Iniziative la cui responsabilità non può che essere fatta risalire direttamente al nostro sindaco, che ha voluto tenere per sé la delega all’ambiente…!!!
Invece di tante minacce di applicare multe (a cui peraltro non seguono i fatti), non sarebbe meglio un ciclo di incontri con i cittadini, tenuti da esperti delle sunnominate società, nel corso dei quali fornire ai cittadini le dovute informazioni e, magari, anche qualche depliants, qualche “istruzione per l’uso”, in modo da sollecitare non le paure, ma il consenso attivo e collaborativi de cittadini, come si fa in qualche Comune vicino?
Certo, i Comuni fanno ciò che il livello culturale dei loro amministratori, da un lato, e le disponibilità finanziarie, dall’altro, consentono.
Ma, cosa fanno CIS e SOGENUS? Una parte degli utili che registrano i loro bilanci, non potrebbe essere impegnata per una maggiore produzione di materiali informativi, per la formazione di volontari che aiutino i cittadini con suggerimenti e consigli, con la istituzione di un call-center a cui rivolgersi per dissipare dubbi e incertezze e non alimentare oltre il necessario il conferimento del “talquale”? Sono solo alcune idee. Forse neanche troppo originali. Ma è evidente che non si può continuare ancora così.
giovedì 8 marzo 2012
(256) - BUON 8 MARZO A TUTTE !
martedì 6 marzo 2012
(255) - COME TI POTENZIO IL SERVIZIO della BIBLIOTECA !
Con la delibera n. 102 del 23 dicembre 2011 (ma pubblicata solo 21 febbraio scorso) la Giunta ha deciso il “potenziamento del servizio di biblioteca comunale” stante che, nel corso dell’anno, la richiesta di libri è passata da 115 a 220. Così, alle aperture settimanali già in vigore, nei pomeriggi del mercoledì e del venerdì, se ne aggiungerà un' altra. Il “potenziamento del servizio”, dice la Giunta, avverrà utilizzando una “persona già impiegata in progetti di integrazione sociale”.
Che a Mergo si leggano più libri, presi in prestito dalla biblioteca comunale, è segno senz’altro positivo. Ma siamo ancora a livelli minimi dato che 220 testi in 1 anno, significa che solo il 20% della popolazione ne prende 1. Se poi qualcuno prendesse 2 libri, 1 ogni 6 mesi, la media scenderebbe impietosamente.
Considerato poi che, nel 2011, la biblioteca è stata aperta per 100 pomeriggi, ciò vuol dire che, mediamente, sono stati distribuiti 2 libri al giorno. Insomma, non c’è stata la fila…
Per capire meglio il fenomeno, poi, andrebbe conosciuto il numero reale dei Lettori, la loro età, il tipo di testi richiesti, la quantità di libri mediamente richiesti da ciascuno di essi, ecc. Insomma, detta così come la dice la Giunta, non si capisce molto del fenomeno. Comunque ben venga un pomeriggio di apertura settimanale in più: 3 è meglio di 2!
C’è poi la questione del “potenziamento”.
Attualmente, se le informazioni che ho sono giuste, la gestione della biblioteca avviene nell’ambito del Sistema Bibliotecario Locale promosso dalla Comunità montana, che si convenziona con i Comuni interessati, mediante la fornitura di servizi da parte di una cooperativa di giovani, opportunamente selezionati e specializzati.
Il “potenziamento” di questo servizio, a Mergo, avverrebbe ora mediante l’utilizzo di persona “già impiegata in progetti di integrazione sociale” e dunque, par di capire, non con un maggiore impegno del personale specializzato già addetto alla gestione del Sistema Bibliotecario Locale.
Come è noto, nel nostro Comune sono 2 le persone “impiegate in progetti di integrazione sociale” e ciò avviene, in genere, su richiesta delle preposte autorità socio-sanitarie-assistenziali. La loro “prestazione lavorativa” è in genere di poche (4) ore giornaliere, per 5 giorni, proprio in considerazione delle finalità terapeutiche della stessa. Lo “stipendio” corrisposto, poi, ammonta a poco più di un centinaio di euro al mese, per le stesse considerazioni.
Dunque, l’inserimento lavorativo di “persone impiegate in progetti di integrazione sociale” penso che dovrebbe essere del tipo “in affiancamento” e non “in sostituzione” del personale già adibito alla gestione di un servizio che, come quello bibliotecario, richiede specifiche professionalità e competenze.
Altrimenti, siamo alle solite... Si vogliono fare le nozze coi funghi, si spaccia per potenziamento ciò che invece ha il sapore di… un’altra cosa!
Che a Mergo si leggano più libri, presi in prestito dalla biblioteca comunale, è segno senz’altro positivo. Ma siamo ancora a livelli minimi dato che 220 testi in 1 anno, significa che solo il 20% della popolazione ne prende 1. Se poi qualcuno prendesse 2 libri, 1 ogni 6 mesi, la media scenderebbe impietosamente.
Considerato poi che, nel 2011, la biblioteca è stata aperta per 100 pomeriggi, ciò vuol dire che, mediamente, sono stati distribuiti 2 libri al giorno. Insomma, non c’è stata la fila…
Per capire meglio il fenomeno, poi, andrebbe conosciuto il numero reale dei Lettori, la loro età, il tipo di testi richiesti, la quantità di libri mediamente richiesti da ciascuno di essi, ecc. Insomma, detta così come la dice la Giunta, non si capisce molto del fenomeno. Comunque ben venga un pomeriggio di apertura settimanale in più: 3 è meglio di 2!
C’è poi la questione del “potenziamento”.
Attualmente, se le informazioni che ho sono giuste, la gestione della biblioteca avviene nell’ambito del Sistema Bibliotecario Locale promosso dalla Comunità montana, che si convenziona con i Comuni interessati, mediante la fornitura di servizi da parte di una cooperativa di giovani, opportunamente selezionati e specializzati.
Il “potenziamento” di questo servizio, a Mergo, avverrebbe ora mediante l’utilizzo di persona “già impiegata in progetti di integrazione sociale” e dunque, par di capire, non con un maggiore impegno del personale specializzato già addetto alla gestione del Sistema Bibliotecario Locale.
Come è noto, nel nostro Comune sono 2 le persone “impiegate in progetti di integrazione sociale” e ciò avviene, in genere, su richiesta delle preposte autorità socio-sanitarie-assistenziali. La loro “prestazione lavorativa” è in genere di poche (4) ore giornaliere, per 5 giorni, proprio in considerazione delle finalità terapeutiche della stessa. Lo “stipendio” corrisposto, poi, ammonta a poco più di un centinaio di euro al mese, per le stesse considerazioni.
Dunque, l’inserimento lavorativo di “persone impiegate in progetti di integrazione sociale” penso che dovrebbe essere del tipo “in affiancamento” e non “in sostituzione” del personale già adibito alla gestione di un servizio che, come quello bibliotecario, richiede specifiche professionalità e competenze.
Altrimenti, siamo alle solite... Si vogliono fare le nozze coi funghi, si spaccia per potenziamento ciò che invece ha il sapore di… un’altra cosa!
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