Il bambino che fa la pipì - immagine simbolo di Bruxelles |
Si, lo so, ho un po’ trascurato questo blog, e chiedo scusa
ai miei 3 o 4 affezionati Lettori. Ma gli ultimi 10 giorni sono stati
molto densi di impegni e, in genere, non dedico al computer i giorni che di norma si considerano “di riposo”.
Tra l’altro, la scorsa settimana (dal 16 al 19, ma con
rientro nella nottata di venerdì 19) sono stato a Bruxelles, al 3° Evento
Leader “Costruendo ponti per il Futuro”, a discorrere di Sviluppo Rurale, di
approccio leader, ecc. ecc. C'erano 450 persone, rappresentanti dei GAL, delle
Autorità di gestione (da noi, le Regioni) del Fondo europeo sullo sviluppo agricolo e rurale, delle
Autorità di pagamento, di varie associazioni e, come si dice, ‘stakeholders’
(portatori di interesse).
In sessione plenaria ho anche preso la parola.
In pochi
minuti (meno di 5, come si usa in Europa, e voi capite che per me è un'impresa ardua...) ho tentato di far capire che non possiamo parlare più di
‘sviluppo rurale’ come lo facevamo prima del 2008. Che questa crisi, che da
finanziaria è diventata economica e sociale, non la si affronta con le
politiche restrittive e depressive, con la limitazione del credito da parte
delle banche (il 'credit crunch'), con le leggi sui ‘patti di stabilità’ che frenano ogni tentativo
di resistenza e rilancio e producono disoccupazione e smarrimento sociale, e drammi individuali e collettivi.
Il moderatore, rappresentante della Commissione, forse un
tedesco, debbo dire la verità, non ha gradito molto. In compenso, a parte l'applauso finale che è dovuto per educazione, ho ricevuto (dopo, e a livello
un po' più discreto e individuale) molte attestazioni di consenso e condivisione, soprattutto da parte di giovani delegati, prevalentemente greci, ciprioti, portoghesi, insomma quell’Europa del Sud che più soffre i morsi della crisi e senza la quale non c’è Europa.
E adesso torniamo alle cose di Mergo!
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