Via C. Battisti 14: la tettoia rimossa |
L’altroieri mattina, giovedì, con
l’ausilio dell’autoscala di una nota ditta del luogo, è stata rimossa la
tettoia collocata alcuni mesi fa sull’ingresso dell’edificio, di proprietà
comunale, prospiciente la strada provinciale, in Via C. Battisti, 14, nel
Capoluogo.
Era stato chiesto al Comune di conoscere “gli estremi del provvedimento con il quale era stata autorizzata
l’installazione della pensilina” stessa.
La curiosità muoveva sia dal fatto che l’edificio è di proprietà comunale e poi perché la tettoia, con le sue tegole di plastica, non appariva particolarmente intonata con la facciata di un edificio che si trova immediatamente a ridosso delle Mura del Centro storico e che ha una sua bellezza di stile, peraltro già “appesantita”, se non addirittura “imbruttita”, da una insegna a bandiera, anch’essa in materiale plastico o simile, installata nell’estate scorsa.
Dopo più di 3 settimane dalla
richiesta si è saputo che agli atti dell’Ufficio Tecnico comunale “non risultano pratiche edilizie”
relative alla suddetta pensilina. Due giorni dopo, la rimozione.
Dunque l’opera era irregolare? Parrebbe di si.
E ora, dopo la sua rimozione, va
tutto bene? Parrebbe di no.
In attesa che vengano eventualmente
espletate le procedure di una corretta “pratica edilizia” per la eventuale ri-collocazione
della pensilina (magari dotata di tegole tradizionali, visto che “anche
l’occhio vuole la sua parte…”), alcuni interrogativi si impongono.
Intanto potrebbe avere un qualche
interesse – per banali esigenze di trasparenza, considerata la proprietà
pubblica dell’immobile - sapere “chi” ha ordinato il manufatto, “chi” l’ha posto
in opera e, in definitiva, “di chi” sia la responsabilità del fatto.
Potrebbe poi essere di interesse
dei Cittadini sapere “chi paga”, ossia se il tutto sia, o meno, a carico delle
“scassate” casse comunali; anche se va detto che non solo all’Ufficio Tecnico
comunale “non risultano pratiche
edilizie” in merito, ma non ci risultano neppure specifici atti
amministrativi (delibere e/o determine).
Potrebbe, infine, essere
interessante capire come mai è potuto accadere che nessuno si sia accorto di nulla, visto che l’immobile si trova lungo la strada principale del Capoluogo e il bar-ristorante è abitualmente frequentato da Amministratori comunali e dal sindaco.
Ora, rilevato e risolto “il caso”, nessuno vuole infierire. Dice il saggio che “Tutto è bene quel che finisce bene” ed è senz’altro un bene che, accertata la situazione e considerati i possibili risvolti della materia, ci si sia mossi per tempo per evitare ulteriori e più pesanti adempimenti e conseguenze.
C’è solo da augurarsi che in
futuro si sia tutti più attenti e scrupolosi nel rispettare elementari e basilari
“regole”.
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