Il personale del seggio al lavoro |
Una corsa senza storia, anche a
Mergo, quella delle “primarie aperte” convocate dal PD per la scelta del suo
Segretario nazionale.
Forte l’affluenza al seggio (nella foto, il Presidente Stefano Giaccaglia e gli Scrutatori Dante Stopponi e Aldo Cesaroni), allestito nei
locali della ex scuola elementare in Via C. Battisti, nel Capoluogo: alla fine
hanno votato in 89, una cifra ben superiore ai previsti 55, che ha costretto
gli organizzatori dapprima alla ricerca di nuove schede elettorali e poi alla
loro riproduzione in loco mediante fotocopiatrice a colori.
Non scontato l’esito, anche se in
linea con quello nazionale. Matteo Renzi, con 70 voti (78,6 %) ha ‘stracciato’
i suoi competitor Gianni Cuperlo, che ha ottenuto 13 voti (14,6 %), e Pippo
Civati, 6 voti (6,7 %). Dunque è stato completamente stravolto l’esito delle
indicazioni date a suo tempo dagli iscritti al circolo PD mergano, che videro
un Renzi più debole e un Cuperlo più forte. Ma così è, quando ad eleggere il
segretario nazionale di un partito non si ammettono solo gli iscritti (come è
avvenuto per la Lega), ma tutti i cittadini che autodichiarino di essere anche
solo simpatizzanti o elettori di quel partito.
E in verità, nelle poche ore che
sono stato presente al seggio, ho visto votare non solo Amministratori e
Consiglieri che oggi, in Comune, siedono su banchi distinti e contrapposti a
quelli dove siedono i loro colleghi del PD o di Centrosinistra, ma anche
concittadini che faticherei un po’ a ritenere elettori del partito che fu di Prodi,
Veltroni, Franceschini e Bersani.
Tutti “folgorati sulla strada di
Damasco”? Tutti ricredutisi, e forse anche pentiti, delle scelte fatte in passato (magari più vicine a
un Casini o, addirittura, a un Berlusconi…) e non più disposti a ripeterle? Se
è e sarà così, non c’è che da rallegrarsene. Il PD ha il dovere di essere aperto
ed inclusivo con tutti coloro che vogliono dare una mano, perchè l’Italia non ne può più
dell’attuale stato di cose.
Occorrono misure urgenti e drastiche, in economia,
nelle istituzioni, nella politica e non solo. Quelle stesse misure, annunciate
anche da Matto Renzi e fino a ieri rese impossibili dal governo “tecnico” di
Monti, ma anche da quello delle “larghe intese” col PdL di Silvio B. e di
Alfano. Vedremo…
Ma anche Mergo è ormai alla
vigilia di scelte importanti e, a quanto se ne sa, le "grandi manovre" sono da tempo in atto, specie da parte di chi è alla ricerca di una riconferma.
Una Amministrazione da tempo in stato comatoso,
che quando non è stata inerte ha combinato guai che stanno emergendo ogni
giorno di più, sta giungendo “a fine corsa”.
Mergo, tra qualche vaso di coccio
appeso ai lampioni e qualche ‘locloccata’, tanto enfatizzata quanto inutile, ha
perso 5 anni della sua vita amministrativa ed è regredita. E, se è pur vero - come si dice - che "quando il pesce puzza, comincia dalla testa", le responsabilità non possono essere circoscritte solo ad una persona, ma sono collettive. Sono di chi ha voluto fare e di chi, senza distinguersi dagli altri, ha permesso che si facesse.
Occorre cambiare e in profondità.
Voglio sperare l’ampia partecipazione alle “primarie aperte” del PD sia, per
tutti coloro che vi hanno preso parte, un segno di consapevolezza della
necessità di questo cambiamento e, per qualcuno di essi, anche di sincera
autocritica.
Voglio sperare…
Nessun commento:
Posta un commento