“Provvederò, compatibilmente con gli altri miei impegni amministrativi, ad attivarmi nel senso da Lei richiesto”, questa, stringata e laconica, è stata la risposta scritta che il sindaco ha dato ad una interpellanza che la nostra Consigliere comunale, Martina Corinaldesi, gli ha rivolto per sollecitare sia gli accertamenti tecnici presso l’archivio comunale che un intervento diretto presso la Multiservizi SpA, al fine di agevolare il riconoscimento ai mergani del diritto al rimborso della tassa di depurazione.
E per scrivere quella riga e mezzo, ci ha messo 40 giorni, in spregio al termine massimo di 30, fissato dal Regolamento del Consiglio comunale.
Della questione se ne parlò nel Consiglio comunale di Mergo tra il 10 gennaio e il 7 febbraio del 2009, dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 335 del 2008, che riconobbe il diritto al rimborso da parte di quei cittadini che avevano pagato tale tassa pur non usufruendo del servizio di depurazione sia perchè sforniti di un depuratore che nel caso di depuratore esistente ma non funzionante.
Nella seduta del Consiglio comunale del 10 gennaio, ad una precisa domanda del sottoscritto, l’allora vicesindaco Cola rispose che “da documenti Multiservizi reperiti in internet, sembrerebbe che circa il 90% delle utenze non è allacciato al servizio di depurazione” e, per sapere come stavano le cose, venne dato mandato all’allora sindaco Tiberini di informarsi e riferire al Consiglio.
Si arrivò così al 7 febbraio e il sindaco Tiberini, ad espletamento del mandato ricevuto, riferì di una “nota inviata dalla Multiservizi” da cui si evinceva che “la copertura del depuratore sul territorio di Mergo” a quella data “è pari circa al 90%”.
L’argomento è ora tornato di attualità dopo che una norma attuativa di quella sentenza, ha stabilito che il diritto al rimborso vale solo per quegli utenti non allacciati al depuratore (in tutto o parte) nel quinquennio 2003-2008.
Quanti sono e chi sono, a Mergo, gli aventi diritto al rimborso?
E’ importante saperlo, perché il rimborso da parte del gestore (nel nostro caso, la Multiservizi SpA) non è automatico, ma deve essere richiesto dagli interessati alla Multiservizi SpA, usando un modulo che la stessa mette a disposizione sul proprio sito web (www.multiservizi-spa.it) al quale si può accedere per sapere, dalla Società che poi deve pagare, se si ha tale diritto o meno.
Tuttavia, oltre ad essere un modo concreto di occuparsi degli interessi dei Cittadini, l'interpellanza di Martina ha voluto evidenziare che, e questo è il senso vero della sua interpellanza , un conto è lasciare i Cittadini-Utenti al fai-da-te "e che se la sbrighino da soli", altra cosa è se l’iniziativa per la loro tutela viene presa dall’Amministrazione comunale che, con ben maggiore autorevolezza, può rappresentare il loro buon diritto presso la Multiservizi SpA (di cui anche il nostro Comune è Socio).
Ovviamente, Martina non si è limitata a sollecitare il sindaco “a darsi da fare”, ma ha anche chiesto “di essere messa a conoscenza sia degli accertamenti riguardo le date di allaccio ed al numero di utenze via via allacciate alla rete di depurazione sovracomunale, ma anche degli esiti dell’interessamento presso la Multiservizi SpA”.
Ora, dopo i 40 giorni di attesa per avere uno straccio di risposta dal sindaco, ad oggi, 8 maggio, dopo altri 43 giorni, ancora Sua Eccellenza il Sindaco non si è degnato di far sapere alla Consigliere comunale Martina Corinaldesi se ha avuto tempo di occuparsi del problema da Lei sollevato e, eventualmente, con quali risultati. Come esempio di cura degli interessi dei Cittadini, non c’è male!
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