sabato 7 maggio 2011
"TELECAMERE": IL SINDACO SCANTONA, ELUDE, INSOMMA NON RISPONDE E “CONTINUA A FARE... LO STRUZZO !” / 2° puntata
Il 22 marzo, su questo blog, abbiamo riferito di una interpellanza che la nostra Consigliere comunale Martina Corinaldesi aveva recapitato al sindaco per avere chiarimenti sulle due nuove “telecamere” piazzate in Via Giovanni XXIII e in Piazza Leopardi (VEDI FOTO).
L’interpellanza era del 12 febbraio ma, a distanza di 40 giorni, non aveva ancora ottenuto risposta dal sindaco, nonostante che il Regolamento del Consiglio comunale preveda che ciò debba avvenire “nei trenta giorni successivi”.
Cosa chiedeva Martina? Considerando che la materia è regolata, oltre che dalla legge, anche da una delibera del Consiglio comunale (la n. 38 del 2008) e da uno specifico Regolamento, Martina chiedeva di conoscere:
1) perché erano stati scelti i due nuovi siti;
2) gli estremi (numero e data) della delibera di Giunta con cui gli stessi erano stati individuati, così come previsto dal Regolamento comunale;
3) gli estremi (numero e data) della determina del Dipendente comunale che aveva provveduto all’acquisto e all’installazione delle “telecamere”;
4) se la gestione delle stesse fosse stata affidata al Responsabile della Polizia Municipale, così come prevede il Regolamento; oltre ad altri dettagli (se era stata costituita la “sala operativa e di controllo”; quante infrazioni erano state rilevate con i sistemi di video-sorveglianza vecchi e nuovi; quando si provvederà a posizionare i “cartelli” di avviso previsti dal Regolamento e a compilare quelli delle due nuove postazioni, finora lasciati “in bianco”).
Si capisce che l’iniziativa della Consigliere di “Rinnovamento” tende ad evitare che l’azione amministrativa scada al livello di una “burletta”, ove venisse confermato il sospetto (avanzato da diversi cittadini) che quelle “telecamere” fossero… “non funzionanti”, perché finte!
Quattro giorni dopo (il 26 marzo) è arrivata la risposta del sindaco, che, anziché fornire i chiarimenti richiesti, ha preferito SCANTONARE completamente, eludendo le domande di Martina Corinaldesi, avvalorando così il sospetto di cui s’è detto prima. Insomma, di fronte a domande precise ha preferito “mettere la testa sotto la sabbia, come gli struzzi” per non vedere le vere questioni poste dalla nostra Martina. Giudicate voi.
Dice, infatti, testualmente, il sindaco:
“Gent.ma Martina Corinaldesi
Consigliere comunale
Oggetto: interpellanza (installazione nuovi sistemi video sorveglianza)
In riscontro della Sua lettera del 12.02 u.s., di pari oggetto, preciso quanto segue.
Di recente nel territorio comunale si sono purtroppo verificati alcuni episodi di vandalismo a carico di cassonetti dei rifiuti: al riguardo ho anche ritenuto di informare il Comando dei Carabinieri di Castelplanio.
Abbiamo inoltre rilevato che, in talune zone, i cassonetti della raccolta differenziata erano utilizzati in totale dispregio non solo delle norme sulla raccolta differenziata, ma anche della più elementare buona educazione, al punto da dare l’impressione che qualcuno fosse mosso dalla volontà di arrecare danno alla collettività.
Sono state quindi installate apparecchiature dissuasive ed atte a contrastare tali macroscopici fenomeni.
Cordiali saluti.”
Insomma:
- neanche il sindaco chiama “telecamere” quei tubicini messi in Piazza Leopardi e in Via Giovanni XXIII;
- non dice con quale atto la Giunta ha preso la decisione di installarli, né con quale atto il competente Ufficio comunale ha provveduto all’acquisto;
- niente dice neanche sull’affido o meno delle cosiddette “apparecchiature dissuasive” al Comando della Polizia Municipale: tutti adempimenti previsti dalle norme in vigore.
Silenzio assoluto viene riservato anche alla efficacia delle stesse apparecchiature ossia su quanti “episodi di vandalismo” e relativi autori le stesse abbiano permesso di reprimere e sanzionare.
Insomma, potrebbe aver ragione quel tal mergano certamente non a digiuno di cose cmunali, che, una mattina di domenica tornando a casa dalla S.Messa, se ne uscì esclamando: “eppo’ funzionano?” Stando a ciò che dice il sindaco, il dubbio comincia a diventare quasi una certezza.
Stando così le cose, mi viene in mente quella specie di scioglilingua che mi capitò di leggere, in anni lontani, sulla bacheca di un partito politico, a Recanati: “A che serve, che ti servi di una serva, che non serve?”.
Appunto…
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