giovedì 12 aprile 2012

(273) - 31 marzo 2012: una "GIORNATA PARTICOLARE" ?

Prendo a prestito il titolo del film con Sofia Loren e Marcello Mastroianni.
Ci sono giorni in cui si spezza il tran-tran quotidiano e accadono fatti destinati ad essere ricordati.
Sabato 31 marzo 2012 forse è uno di quelli.
A Mergo sono accaduti almeno due fatti: è cessata l’attività del ristorante “Il Merlo nero” e si è dimessa la presidente del Circolo parrocchiale.

Sul “Merlo nero”, molto è stato detto e scritto e c’è ormai poco da aggiungere.
Era l’unica struttura di questo tipo, nel Capoluogo. Con una certa notorietà in Vallesina, per i menù da “cucina del territorio”, aveva fatto frequentare e conoscere Mergo a tanti, da tutta la provincia e anche più in là.
La disdetta del contratto di affitto, decisa dalla Giunta Corinaldesi il 3 febbraio 2011 (vedi, su questo sito, nelle “deliberazioni della Giunta del 2011” la n. 8), è arrivata a effetto proprio il 31 marzo scorso, dopo 12 anni dalla prima stipula (sindaco Ricci) e il rinnovo tacito nel 2006 (sindaco Tiberini).
La vicenda della tettoia realizzata sul retro del locale, fu causa, alcuni anni fa, dei primi screzi, che ebbero eco nelle aule del Tribunale di Ancona, da dove però la sig.ra Marina Pierelli uscì indenne e vincitrice. Il clima è andato poi peggiorando con l’avvento della nuova Amministrazione Corinaldesi-Cinti che decise di tagliar corto e non rinnovare il contratto di affitto. Ufficialmente fu una questione di soldi (3.000 € annue, era ritenuto un canone poco remunerativo), ma in Paese, ovviamente, circolano anche altre ipotesi.
La locataria dell’immobile e gestore del ristorante non ha opposto alcuna resistenza e non ha partecipato al nuovo bando visto che i criteri di valutazione delle offerte, decisi dalla Giunta Corinaldesi-Cinti, oggettivamente la sfavorivano, e l’Amministrazione aveva già messo in conto la sostituzione, tanto da accantonare le risorse (oltre 9.000 €) per darle il “benservito”.
Così, il 31 marzo avrebbe dovuto “fare fagotto” e portarsi via “baracca e burattini”. Tuttavia, ancora non l’ha fatto. Arredi ed attrezzature interne, di sua proprietà, sono ancora tutti li.
E’ un fatto, però, che l’attività del ristorante è cessata. E ora, a camminare per le vie di Mergo-capoluogo, di sera, si ha l’impressione di un Paese sempre più (s)morto!

Le dimissioni del presidente del Circolo parrocchiale non sarebbero, di per sé, una gran notizia. Invece lo diventa se si considera che si tratta di una donna, poco più che quarantenne e di bella presenza (il che può anche aver provocato in taluni qualche comprensibile turbamento…), di nazionalità romena, non residente a Mergo e che le dimissioni sono giunte a nemmeno 3 mesi dalla avvenuta elezione: tutti elementi che non hanno precedenti nella storia del nostro Circolo parrocchiale.

Ma andiamo con ordine.
Il precedente presidente, il sig. Dino Brecciaroli, era stato eletto dal C.D. il 6 ottobre 2010, in un Comitato composto dai consiglieri: Sergio Brega (vicepresidente), Carmen Anastasi, Giovanni Bellonci, Vittoria Canestrari (segretario), Danilo Mariotti (cassiere) e Stefano Tacconi. Membro di diritto e consigliere onorario è il parroco di Mergo, attualmente Mons. Giovanni Piccioni.

Ritenendo che il mandato fosse scaduto, il presidente Brecciaroli ha convocato per l’8 gennaio scorso l’assemblea ordinaria dei soci al fine di deliberare, tra l’altro, la “elezione del nuovo consiglio direttivo per il biennio 2012-2013”.
Dopo aver ricordato, nella lettera di convocazione, l’importante funzione svolta dal Circolo “in campo sociale, aggregativo e di accoglienza”, ed averne sottolineato il carattere di “una realtà che solo chi è poco attento alle vicende del nostro paese può considerare di scarso rilievo”, il presidente Brecciaroli auspicò di “trovare nuova disponibilità ed energie fresche” nonché “nuovi soci vogliosi di prestare il loro contributo” nella consapevolezza che esso “non deve essere visto esclusivamente finalizzato al Circolo” ma indirizzato alla “voglia di fare per Mergo, che credo ne abbia veramente bisogno”.

L’esito delle elezioni deve aver sicuramente corrisposto a tali auspici ed attese di rinnovamento.

La più votata, con 46 voti, fu infatti una tal Moldovan Maria Crizantema (detta “Monica”), che sarà poi eletta “presidentessa”, mentre nel Direttivo accanto alle conferme di Sergio Brega (41 voti), Vittoria Canestrari (40 voti), Danilo Mariotti (39 voti) e Stefano Tacconi (38 voti), si registrarono i nuovi ingressi di Diego Marzoli (37 voti), Massimo Mercanti (36 voti), Pacifico Pandolfi (32 voti) e Simone Piccioni (29 voti), mentre nel gruppo dei “non eletti”, oltre a Caterina Anastasi (19 voti), ritroviamo l’ex consigliere Giovanni Bellonci (17) e lo stesso presidente uscente Dino Brecciaroli (15).
In sede di assegnazione delle cariche interne, Stefano Tacconi sostituì Sergio Brega alla vicepresidenza, mentre Danilo Mariotti e Vittoria Canestrari vennero rispettivamente confermati nel ruolo di cassiere e segretaria.
Alla sig.ra "Monica" venne affidata anche la gestione del bar interno al circolo.

Tutto sembrava andare per il meglio, se non chè, dopo poche settimane di incomprensioni e diverbi, si è giunti all’epilogo del 31 marzo scorso, allorché la sig.ra “Monica”, fatto l’inventario del bar, si è dimessa, ha consegnato le chiavi e se ne è andata.

Ovviamente, in merito, circolano le più disparate versioni e motivazioni.
C’è chi parla di una qualche inadeguatezza della presidentessa del circolo-gestore del bar, di alcuni suoi modi ritenuti bruschi con i frequentatori, in particolare i più giovani (nei confronti dei quali sarebbe stata applicata una eccesiva ‘linea di fermezza’ a fronte di comportamenti ritenuti poco ortodossi e non confacenti al luogo); "Monica" è stata inoltre accusata di qualche inadempienza di orario nei giorni del “nevò” di febbraio e, soprattutto, di una linea di prezzi troppo alta per le abitudini locali, ecc. ecc.

Per contro, si lamenta che il desiderio di far rispettare talune regole (amministrative, sanitarie, ecc.) ha dovuto fare i conti con un clima di ostilità, richieste improprie, scarsa collaborazione, insufficiente remuneratività (i proventi della gestione del bar interno - da tener aperto secondo un preciso orario e calendario settimanale, 6 ore giornaliere dal lunedì alla domenica – pare non compensassero il gravoso impegno, che, di fatto, era di carattere lavorativo). Ma soprattutto la lamentela è quella di non essere stata messa in condizione di far fronte, in modo adeguato, a doveri, incombenze e responsabilità di presidente (e, dunque, di legale rappresentante del Circolo, nei rapporti con terzi: Comune, banca, ANSPI, ecc.) e, quindi, di essere stata trattata come un presidente "dimezzato” e “pro forma”.

Sui “pro” e i “contro”, riassunti sommariamente e in modo certamente non esaustivo, ma al solo scopo di dare conto del suono delle “due campane” senza propendere né per l’una né per l’altra, non si intende, qui e ora, soffermarci, essendo tuttavia questo spazio aperto ad ogni considerazione i nostri Lettori vorranno farci, mandando una email a: mergo@rinnovamento.eu).

Un fatto è certo: “Monica”, a Mergo, è stata come una “stella filante” nella Notte di S. Lorenzo. Tanto rapidamente è apparsa (grazie anche a sponsor e sostenitori locali, c’è da ritenere), quanto ‘precipitevolissimevolmente’ è scomparsa all’orizzonte.

Non so che cosa Monica penserà di noi. Ma la sua storia mi sembra che offra qualche motivo di riflessione su come la nostra piccola comunità riesca davvero ad essere adeguata “in campo sociale, aggregativo e di accoglienza”, per dirla con le parole dell'ex presidente Brecciaroli.

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