Il ritaglio del Corriere Adriatico del 30marzo, riprodotto qui sopra, ci dà l’esempio di come una Amministrazione comunale di Centrosinistra (sindaco PD, maggioranza con IdV, SEL-PdCI-Verdi) ha affrontato e risolto (con maggiore equità che non a Mergo) la questione “addizionale comunale IRPEF”, coniugando l’esigenza di aumentare le entrate comunali con la necessità di tutelare, per quanto possibile, i cittadini a reddito più basso.
Si tratta del Comune di Senigallia, che da una parte ha elevato la soglia di esenzione (“no tax area”) da 12.000 a 15.000 € annui lordi (salvaguardando così pensioni e redditi da lavoro di famiglie monoreddito) e poi ha aumentato l’addizionale, che era dello 0,4 % uguale per tutti, a 0,5 % per redditi compresi tra 15.000 e 28.000 € (evitando di gravare troppo sui redditi medio-bassi), ma portandola a 0,78, 0,79 e 0,80 % rispettivamente per le fasce di reddito fino a 55mila, a 75mila e oltre 75mila € (chiamando, così e davvero, “chi ha di più a dare di più”).
Spigolando ancora sui dati forniti dal sito del Ministero dell’Economia e Finanze, si apprende che, nella nostra zona, solo Cupramontana (dal 2008, quindi Amministrazione Fazi, centrodestra) ha imposto a tutti l’aliquota massima dello 0,8%. Con lo 0,7%, invece, troviamo Serra S. Quirico e Apiro; allo 0,6 % (come da noi, prima dell’ultima stangata dell’Amministrazione Cinti-Corinaldesi che ha imposto una ‘scaletta’ che va da un minimo dello 0,6 per arrivare al massimo dello 0,8%) c’è Staffolo. Poi si scende allo 0,5% di Cerreto d’Esi, lo 0,4% di Castelplanio, lo 0,3% della vicina Rosora e addirittura lo 0,2 % di Genga!
Da noi, come è noto, hanno “smazzolato” la classe medio-bassa (quei quasi 300 contribuenti, su 565) con redditi compresi tra 15.001 e 28.000 €, senza trascurare i ‘ricchi’ contribuenti con reddito annuo lordo che va da 10.001 a 12.000 €, che prima erano esenti.
Tutto ciò in presenza di un avanzo di amministrazione 2011 mai visto prima (un "tesoretto" di quasi 82.000 €).
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