domenica 17 giugno 2012

(298) - LAVORI ALL'EX "MERLO NERO": 'RINNOVAMENTO' CHIEDE TRASPARENZA.

C’è chi ci manda email piene di interrogativi; c’è chi ci ferma per strada e domanda: ma cosa succede al (ex) “Merlo nero”? Chi sta facendo quei lavori? Perché tanti misteri? Perché quel miscuglio di mezzi e operai del Comune e privati cittadini? E, poi, immancabile: chi paga?
Così, la nostra consigliere comunale Martina Corinaldesi, in un Paese in cui tutti vedono, qualcuno mugugna, ma quasi nessuno fa niente, ieri in tarda mattinata, ha presentato una interpellanza urgente al sindaco, con richiesta di risposta scritta, consegnandone copia, per quanto di competenza, anche al Segretario comunale, al Capo dell’Ufficio tecnico comunale ed al Comando della Polizia Municipale.

In effetti, dopo essere riusciti a mandar via l’affittuaria precedente (la sig.ra Marina Pierelli) ed essere tornati in possesso dei locali, i lavori in corso nell’edificio di proprietà comunale in Via C. Battisti 14 hanno assunto, forse involontariamente, un certo carattere di mistero e di equivocità.
Per esempio, i vetri di porte e finestre del piano terra, sono stati accuratamente “oscurati” con fogli di carta (per quale motivo, cosa c’è che non si deve vedere?). Sul “cantiere” vengono impiegati automezzi del Comune (vedi foto) e sono stati visti operare insieme un dipendente comunale e persone estranee al Comune. All'esterno non risulta affisso alcun cartello che indichi Committente, Esecutore dei lavori e Direttore degli stessi. Assidua, secondo alcuni, fin troppo, è la presenza del sindaco, con un ruolo che sembrerebbe eccedere i doveri strettamente istituzionali.

In Paese, come dicevo, corrono voci e interrogativi vari che si rivolgono, chissà perchè, a noi. Che tipo di lavori si stanno facendo? E a cura di chi? E’ tutto in regola con atti amministrativi e autorizzazioni? E poi, ancora, chi paga? Domande del tutto lecite, che ora attendono risposte, dopo l’ interpellanza di Martina (a cui non risultano delibere che supportino quei lavori). Ora, c'è da sperare in esaurienti e sollecite informazioni da parte del sindaco (di cui, ovviamente, daremo conto).

Un altro fatto, abbastanza inquietante per me, va a questo punto riferito.
L’altro ieri, venerdì, in tarda mattinata, sono andato sul posto per rendermi conto di persona e documentarmi (avevo la macchina fotografica). Quando ho provato ad usarla, il sindaco, che stava uscendo da una stanza dell’ex ristorante, vedendomi, è andato su tutte le furie, si è arrabbiato del brutto, ha cominciato ad inveire, mi si è avvicinato e mi ha dato una “panzata”. Io, inferiore di mezzi (se mi capite…), ho ripiegato in buon ordine, senza reagire, obiettandogli però che non c’era motivo per arrabbiarsi così, se tutto era a posto e in regola.

A questo punto vogliamo essere ancora più chiari.
Che l’Amministrazione comunale voglia dare una sistemazione ai locali, prima di consegnarli al nuovo affittuario (la Sig.ra Romina Gambini), è sensato, comprensibile, giusto e dovuto perché, oltre al buon senso, lo prevede il Codice Civile (l’art. 1575 fa obbligo al locatore di consegnare al conduttore i locali  “in buono stato di manutenzione”, di mantenerli “in istato da servire all’uso convenuto” e di garantirne “il pacifico godimento durante la locazione”). 
E ciò, indipendentemente dai ripetuti gesti di collaborazione con l’Amministrazione comunale, e con il sindaco in particolare, di cui la Signora Gambini ha dato prova in diversi casi. Infatti di Lei si ricorda che fece parte, come “esperta della ristorazione”, della comitiva guidata dal sindaco, che nel settembre del 2010 si recò a Chevaignè in visita di gemellaggio; che partecipò volontariamente ai preparativi della cena che sindaco e Amministrazione comunale offrirono alla Giunta Provinciale, dopo un incontro ufficiale in Municipio, in una casa privata di campagna, in loc. Panocchia; e ovviamente, molti ricordano la sua candidatura, nelle elezioni comunali 2009, nella stessa lista elettorale del sindaco: non fu eletta, ma il suo apporto si rivelò comunque utile. Tutte cose su cui, sia chiaro, non troviamo proprio nulla di male, anzi.

Però, se l’Amministrazione comunale intende fare ciò, pensiamo che – semplicemente - debba agire con trasparenza, assumendo gli appropriati atti formali: cioè fare delibere e preventivi, stanziare fondi, conferire incarichi e indire gare di appalto a ditte esterne, se necessario; mettere i cartelli al pubblico, se dovuti; ecc. ecc.

Quello che stride è un modo di fare che non sembra confacente con l’ordinario e normale operare di una Amministrazione Pubblica che, a nostro avviso, dovrebbe sempre rendere evidenti e chiari i limiti, i confini, le competenze e le responsabilità dei soggetti pubblici e di quelli privati con cui viene a contatto.
Speriamo che ci sia qualcuno (Segretario comunale, in primis) che, per le specifiche competenze e responsabilità, se necessario, finalmente intervenga!

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