Il sindaco ha voluto rendere pubblica la lettera inviata
l’11 dicembre scorso alla Direzione di “Posteitaliane SpA” sulla nota questione
del ridimensionamento dell’orario di apertura dell’Ufficio in Paese. La
lettera, opportunamente ingrandita, fa bella mostra di sé, da alcuni giorni,
sulla bacheca a piano terra del Municipio, proprio ad angolo con l’Ufficio PT.
Cosa dice? Sostanzialmente il sindaco ha preso atto che,
nonostante delibere di Giunta e di Consiglio comunale che minacciavano di “intraprendere le necessarie iniziative nei
confronti di Poste Italiane SpA, per prevenire eventuali operazioni di
ridimensionamento dell’Ufficio postale”, e nonostante le centinaia di firme
di cittadini in calce ad una petizione di protesta, dall’altra parte si son
fatte “orecchie da mercante”. Da alcune settimane, Poste Italiane ha soppresso l’apertura
del sabato!
A fronte di questa decisione, il sindaco, abbandonate le (inutili)
intenzioni bellicose, si acconcia ad una trattativa e dice: se proprio volete
chiudere un giorno, lasciateci il sabato, chiudete magari il martedì.
Dunque, in barba ai solenni pronunciamenti della Giunta e
del Consiglio comunale e in barba alle centinaia di cittadini che hanno
generosamente sottoscritto la petizione, il sindaco, di fatto, rinuncia a
“intraprendere le necessarie iniziative nei confronti di Poste Italiane SpA” e
accetta il “ridimensionamento dell’Ufficio postale”. Cerca solo di evitare che
ciò accada di sabato. Insomma si cerca di limitare il danno: un ben magro
risultato!
Ma, dico io, chi gliel’ha consigliato di “fare la faccia feroce”? O è
una decisione “di testa sua”?
Forse era preferibile impegnarsi in una trattativa meno
ostentata, più sobria, più diplomatica, senza scomodare Giunta, Consiglio e
Cittadini. Rischiava meno di fare il "tonfo" di oggi.
D’altronde, fummo fin troppo facili profeti quando, a
settembre, (vedi il post n. 325 http://mergo-maderloni.blogspot.it/2012/09/325-in-difesa-dellufficio-postale-una.html),
nel dare conto della petizione popolare, affermammo:
“L’iniziativa presa è
certamente lodevole e quindi anche noi invitiamo tutti a firmare. Tuttavia, per
evitare delusioni, è bene essere chiari. Firmare
una petizione non serve a molto se l’azione non è accompagnata da iniziative
adeguate presso la Direzione di Poste Italiane e se non si sensibilizzano e si
mobilitano “la politica” e le Istituzioni. Per le quali cose sono richieste
qualità e capacità che, per il momento, non riusciamo proprio a vedere
nell’Amministrazione comunale”.
Insomma... CVD (come volevasi dimostrare)!
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