Accastatamento di canne e frasche in Via Colli |
Sono state tagliate e raccolte con vigore e passione, nei
giorni che hanno preceduto il “S. Martì”.
Sono state utilizzate per adornare le
intelaiature in ferro, trasformando lo scheletro di tavole e “tubi innocenti” in “capanne rustiche”,
per dare maggiormente il senso di una festa rurale.
Hanno riparato dalla pioggia e dal vento freddo, specie
negli ultimi giorni della festa.
Poi hanno continuato a fare bella mostra di sé per molti
giorni dopo la fine della Festa perché, si sa, il “dopofesta” è sempre un po’
più difficile: ci sono le forze da recuperare, le fatiche da smaltire e poi,
come si dice?, “passata la festa, gabbato lo santo”, insomma “chi si è visto,
si è visto”, e a lavorare per lo smontaggio (qui, come in tante altre "feste" simili; a Mergo e altrove; lo dico per esperienza personale, purtroppo...) si ritrovano sempre in meno e comunque sempre in pochi!
Fino a che non arriva la mano provvidenziale degli operai e dei mezzi comunali, debitamente previsti e autorizzati da
apposita delibera della Giunta, che provvedono a caricarle, trasportarle e
stoccarle, accatastandole (forse) in attesa di un più consono e regolare
smaltimento.
La parte poetica (o tentata tale) di questo post, finisce
qui.
Si parla, lo avrete capito, delle “canne” che vedete nella
foto, nel prato che fa angolo tra il tratto di Via Colli che scende da
Via C. Battisti e il tratto della stessa Via Colli che si diparte da Via
Fontisa.
Non sono un esperto, ma credo che a questo punto, dopo giorni e giorni di accatastamento, questi materiali (con tutta probabilità prodotto finale della Festa di S.
Martì), si debbano considerare, tecnicamente, "rifiuti".
Anzi, ai sensi del Regolamento recentemente approvato dal
Consiglio comunale, si potrebbero essere considerati “rifiuti speciali non pericolosi prodotti
da agricoltura”.
E come tali da smaltire, non certo da lasciare lì, in attesa, forse, della "secca" e magari di un provvidenziale quanto irregolare falò.
Sia come sia, non sono certamente un “bel vedere”, specie per un Comune che ha ambizioni "turistiche", specie quando qualche camper o roulotte potrebbe arrivare proprio lì, nell'Area camper che è a due passi!
Spero tanto che la Pro Loco, in futuro, provveda ad impartire istruzioni ai soggetti che usano questi materiali durante il S. Martì, per evitarne il loro abbandono, dopo. In tal senso mi farò parte diligente alla prossima riunione del Consiglio della Pro Loco.
Ma intanto, penso che è il caso che “qualcuno” provveda (il sindaco-assessore all'ambiente, il CIS, la Sogenus, se proprio non vogliamo "scomodare" la Forza Pubblica: la Polizia Municipale o, addittura, la “Forestale”, Polizia Ambientale per definizione). Provveda, cioè, a rimuovere il
tutto ed a smaltirlo secondo le regole, quelle che in genere vengono fatte
osservare anche ai semplici Cittadini!
O no?
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