Il volantino che ha annunciato l'evento |
Nel post precedente (444), è
stata doverosamente pubblicata la lettera inviataci (*) dal parroco, don
Giovanni Piccioni. Questa che segue è una nota di risposta con considerazioni e
commenti (R.M.).
Caro Don Giovanni,
grazie, innanzitutto, per l’attenzione che ha voluto dedicare a questo
blog e grazie anche per la Sua lettera. Non Le nascondo, tuttavia, che gli
ultimi due punti mi hanno lasciato perplesso e dato l’impressione che il mio scritto
non sia stato ben compreso. Per cui mi permetto di consigliarne una ri-lettura,
magari un pochino più serena. Ciò premesso, entro nel merito.
Quanto al punto 1. della Sua lettera, condivido con piacere e
mi complimento. Io non ho mai avuto dubbi sulla Sua lucidità e sul Suo buon
senso. Ne ho avuto recente e gradita conferma in occasione del breve ma denso
discorso pubblico che Lei, in evidente supplenza delle Autorità politico-amministrative locali, ha pronunciato in occasione della ricorrenza del 25
Aprile scorso, davanti al Monumento ai Caduti.
Quanto al punto 2. ne prendo semplicemente atto. Del resto, né
con il post di cui parliamo, né in qualsiasi altra occasione, ho mai messo in
dubbio il Suo buon diritto di Parroco di benedire tutte le Opere pubbliche, di
qualsiasi tipo, genere, dimensione od importanza, ove ciò, da un lato, Le sia
richiesto e, dall’altro, Lei ritenga giusto, utile o anche solo opportuno farlo.
Quanto al punto 3. non avendo potuto partecipare all’evento,
apprendo dalla Sua lettera, che il “rinfresco”
previsto “a seguire” della “S. Messa all’aperto”, è avvenuto “nello spazio messo a disposizione da
Pietrini Luciano” e dunque, se non erro, in luogo diverso da quello annunciato dal
volantino, che lo indicava invece “presso
nuova oasi di sosta ‘Fontisa’” (vedi volantino, già pubblicato in precedenza), come del resto io avevo suggerito!
Qui è il punto, che mi sembra Lei non veda. E, dunque, valga
il vero.
Io non ho scritto una sola parola contraria alla Inaugurazione ed alla Benedizione
della “Nuova Edicola Sacra”, fatta in forma solenne, con celebrazione della S.
Messa all’aperto. Anzi.
Non ho neppure scritto una sola parola contro il “rinfresco”
(che mi dicono essere stato largamente opera dei Parrocchiani, e quindi sarà stato sicuramente eccellente).
Ho, invece, espresso dubbi e perplessità sulla opportunità
della concatenazione tra i due eventi, sulla loro consequenzialità
temporale, logistica e organizzativa, sul fatto che la Parrocchia (o, meglio, Lei?) avesse
scelto come luogo di svolgimento del “rinfresco” la cosiddetta “nuova oasi di sosta”, Opera non della parrocchia, ma dell’Amministrazione
comunale di Mergo (che abbia agito di ‘sua
sponte’ o sia stata sollecitata o meno: questo non lo so!).
In altre parole, mi è parso poco
felice e anzi inopportuno – appunto, “una
commistione…” - l’aver offerto a un
banale evento amministrativo (l’imprevista “inaugurazione” ‘de facto’ di dicasi 1
tavolo, 2 panche e un tetto… a cielo aperto) il “traino forte" dell'evento religioso.
“Traino Forte” perché l’evento religioso era ben più sentito dalla devozione
popolare dei Mergani e, com’era prevedibile, è stato ben partecipato dai “numerosi fedeli accorsi alla celebrazione”
.
Se Lei non ha gradito questa mia
opinione, sinceramente me ne dispiace. Ma non intendevo urtare la sensibilità
di nessuno, e tanto meno la Sua.
Tuttavia ho ritenuto di poterla/doverla
esprimere, in piena libertà laica, per amor di chiarezza e perché ritengo
comunque un valore il fatto che la
Chiesa si comprometta sempre meno con i Poteri a vantaggio di una sempre
maggiore compromissione con i Poveri (come questo straordinario Papa
Francesco ha ripreso a ricordare a tutti...!), e un altrettanto valore è il fatto che i Pubblici Poteri non
“si appoggino” più del dovuto e del lecito sulla Chiesa evitando di farsene “instrumentum regni” (ossia, strumento di rafforzamento e
perpetuazione del loro potere).
Sull’argomento, in generale, come
è noto sono scorsi fiumi d’inchiostro; tra i tanti testi consiglio la lettura di un libriccino, 125 pagg. con ampia bibliografia, “Scambiarsi la veste – Stato e Chiesa al
governo dell’uomo”, di Gustavo
Zagrebelsky, Editore Laterza, 2010.
E nel mentre imploro rispetto per
questo mio esercizio di libertà, con altrettanto rispetto, riconosco a Lei, caro Don Giovanni, la più assoluta e piena libertà di non tenere in alcun conto le
mie opinioni e di fare come meglio crede nel “prendere le decisioni giuste per la Comunità Parrocchiale di Mergo”, di
cui Lei è legittima Guida.
Anche perchè, parafrasando ancora
Papa Francesco (spero mi perdonerà di questo abuso), mi viene comunque di dire:
"chi sono io per giudicare... il
nostro Parroco?”.
Sul punto 4. infine, La tranquillizzo. Nessuno, comunque non
io, per il rispetto e l'apprezzamento che sento per la Sua persona e per la Sua funzione, intende
coinvolgerLa nelle “Beghe
Politiche” tanto care ad alcuni Mergani”.
Possa assicurarLa che credo di
capire a cosa si riferisce, ma La rassicuro anche sul fatto che questo blog è
nato con un altro scopo, un po’ più nobile e ambizioso: quello di raccontare,
commentare, talvolta ironizzare, con il garbo che mi è possibile, fatti, personaggi
ed aspetti della vita pubblica del Paese; cose, vicende, storie, “fatti o
misfatti” che talvolta i membri di questa Comunità, spesso poco informati da
chi ne avrebbe il dovere, ignorano o riescono a malapena… a sapere, tra sussurri e grida.
“tantuMergo” vuole proporre, ed avere, il “coraggio civico e civile del
dire” cose che altrimenti non verrebbero dette, né sapute; e di dirlo in modo pubblico, con piena assunzione
personale di responsabilità.
Cosa ben diversa da quel “chiacchiericcio”
e pettegolezzo che, giustamente, quell’autentico ‘dono di Dio’ che è Papa Francesco ci ha invitato tutti ad evitare.
Ovviamente, quando su “tantuMergo” si esprimono opinioni, le stesse sono…
del tutto “opinabili” e dunque qui c’è stato e ci sarà sempre spazio per le
opinioni diverse, espresse anche in modo fermo e, se serve, anche polemico,
senza che ciò si trasformi in inimicizie, personalismi o “Beghe”.
In questo modo di “servire la Comunità”, ovviamente, qualche volta
possiamo rivelarci, o essere ritenuti, non all’altezza dei nostri propositi. Quando
accade, ce ne scusiamo. In fondo siamo umani, e quindi limitati… Ma ci
impegniamo a migliorare!
RingraziandoLa ancora per le Sue attenzioni, La prego di gradire,
con immutata stima, i miei saluti più cordiali (nel senso letterale del termine… che vengono dal cuore).
Riccardo Maderloni
(*) la lettera del
parroco ci è pervenuta per il tramite di un comune amico al fine di superare difficoltà tecniche a inviare il commento tramite il blog. Ove il caso dovesse
ripetersi, spedite pure i vostri commenti a: maderloni@alice.it
Saranno pubblicati immediatamente e integralmente. Grazie.
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