Sono stata
chiamata a presiedere l’assemblea dei soci della Pro Loco del 4 agosto (vedi
post precedente) e vorrei raccontare alcune impressioni.
Premetto
che non sono molto “dentro” a queste cose, ma mi sono iscritta a questa
associazione perché ritengo che tutti dovrebbero farlo, anche solo per solidarietà
verso quei cittadini che, invece, intendono impegnarsi attivamente per il
proprio paese, organizzando eventi ed iniziative.
Qui, però,
la ProLoco ha avuto una serie di “problemi”, per usare un eufemismo, che non
voglio ricordare perché tutti sanno, e ognuno ha la sua versione, ma
ultimamente sono avvenuti 2 fatti veramente spiacevoli, che hanno contribuito a
far maturare definitivamente la decisione di dimettersi da parte della
presidente, Costanza Gatta. Brevemente: è scomparso il faldone contenente
verbali e tessere dalla sede della ProLoco ad Angeli (di conseguenza è stata
fatta regolare denuncia per furto ai carabinieri), inoltre, pare, e sottolineo
pare, che quando gli organizzatori di un torneo intercomunale, svoltosi
recentemente a Serra San Quirico, hanno chiamato in Comune per chiedere la
partecipazione della ProLoco di Mergo, “qualcuno” abbia fatto rispondere che la
ProLoco, a Mergo, non esisteva più, lasciando che il paese fosse rappresentato da
pochi giovanotti impavidi (che, mi dicono, si sono fatti onore!) senza alcuna
organizzazione e coinvolgimento.
Comunque
sia, lunedì sera, inopinatamente, mi hanno chiesto di presiedere l’assemblea (è
un incarico valido solo per quella assemblea, previsto dallo statuto per
dirigere i lavori) e io ho accettato, non sapendo a cosa stavo andando
incontro, dietro assicurazione della presidente Costanza Gatta, che mi ha detto
che dovevo solo introdurre i punti all’ordine del giorno… Ora, a parte la
sudata finale che mi sono fatta per scrivere velocissimamente i nomi dei vari
candidati nonché i relativi voti, contandoli contemporaneamente, anche perché
si era fatto tardi e non se ne poteva più di tutta quella ‘casciara’ dentro uno
stanzone a 1000 gradi e relativa umidità, sono rimasta veramente basita di
fronte all’atteggiamento arrogante di alcune persone.
L’assessore
Giuseppe Corinaldesi ha da subito contestato la validità e addirittura la
legittimità dell’assemblea con argomenti basati non su Regolamenti o Statuto ma
sui… “secondo me”.
Quando si è
trattato di approvare il Consuntivo 2013, ha fortemente polemizzato sulla gestione
dello stand al “San Martì 2013”, che il Consiglio direttivo affidò a un Socio,
a fronte di un compenso certo (500 euro) a fine festa, riaprendo una polemica
per fatti vecchi di 9 mesi, con l’unico effetto di accrescere la tensione già
alta.
Quando si è
passati alla elezione di 6 nuovi componenti il Consiglio Direttivo, il sig. Animobono,
appositamente invitato dalla Presidente Gatta come “esperto” di procedure, ha
fatto alcuni rilievi che ho trovato francamente bizzarri ( i candidati alla
carica, secondo lui, non avrebbero potuto esercitare il diritto di voto) ma, a
quel punto della serata, la stanchezza dei presenti e la voglia di arrivare ad
una conclusione, hanno preso il sopravvento e si è proceduto a verificare
l’esistenza di autocandidature, offerte da 7 soci presenti.
Quindi, il
socio Alberto Cinti ha riproposto la tesi già esposta nella assemblea di 1 mese
fa, ossia che lui aveva trovato 7-8 persone disponibili a entrare nel Consiglio
a patto però che tutti i membri ancora in carica si fossero dimessi, per
incompatibilità assoluta di questi con quelli.
Il bello è
che i fantomatici 7-8 nuovi Consiglieri da eleggere non erano neanche presenti; che l’Assemblea non ha potuto neanche sapere chi fossero (e non lo si saprà
mai); che dovevano essere accettati così, a scatola chiusa, in spregio totale
della democrazia e di quei volenterosi che, invece, erano comunque presenti in assemblea
e disponibili a dare una mano.
Comunque,
alla fine il Consiglio è stato ricostituito e sapete come è andata.
Non mi
resta che augurare loro buon lavoro, sperando che non si verifichino più certi
spiacevoli episodi e, che, lentamente, ma in modo continuo, la ProLoco
ricominci a svolgere le sue funzioni, coinvolgendo il maggior numero possibile di
cittadini.
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