Angeli di Mergo: camminamento ecologico o... "Via dei Rifiuti"? |
Come si sa, i “rifiuti” (che
spesso possono essere 'materia seconda', ossia una “risorsa”) possono invece diventare “un
problema”, quando non vengono raccolti, trattati e smaltiti o riutilizzati (riciclati)
in modo adeguato.
Quando poi, un cassonetto diventa
una mini-discarica o un sito, un’area più o meno fuori mano è abbandonato/a a sé
stesso, fa la stessa fine. Perché lì una pagliuzza diventa dieci-cento pagliuzze
(e una canna, diventa dieci-cento canne…) e, a quel punto, chissà perchè, c'è chi si
sente autorizzato ad aggiungere qualcosa, che so: qualche sfalcio del giardino,
un albero di natale usato, un mobile vecchio, magari con qualche elemento identificativo, una targhetta del
proprietario, magari pubblico… e poi, non contento, pensando di far sparire
tutto, può accadere che gli dà fuoco… non so se mi capite… ogni riferimento a
fatti realmente accaduti è puramente casuale e non voluto, ecco: tutto ciò
può davvero diventare… un piccolo DISASTRO ambientale!!!
Per evitare che ciò accada occorre
molta buona educazione, molta consapevolezza del problema, molte “istruzioni
per l’uso” e anche qualche controllo, umano (una visita della Polizia
Municipale, ad esempio, in genere non guasta…) o tecnologico (che so, qualche telecamera, ma vera,
però…).
Non guasterebbe anche qualche
“buon esempio”.
Se i camminamenti posti sotto le
Mura del Castello, nel Centro storico, diventano impraticabili per via
dell’erba alta, dei rifiuti non asportati in tempo o di rami di alberi rotti e
lasciati lì ad ostruirli (come è accaduto in Paese, a luglio e buona parte
dell’agosto scorso), diciamolo: non è un buon esempio!
E cosa dire dell’area circostante
l’ex mattatoio ora magazzino o deposito comunale, ad Angeli?
Una volta l’area chiusa con un cancello, inaccessibile se non al personale comunale autorizzato.
Ora, però, da quando è entrata a far parte del camminamento lungo il fiume
Esino (Progetto Flumen) è diventata di uso e di accesso pubblico, luogo di passeggiate
all’aria aperta, magari per mamme e bambini, senza i pericoli e l’inquinamento del traffico
automobilistico, o per una corsetta e il jogging, immersi nella natura, con la bella presenza del fiume e, se sei fortunato, anche la vista di qualche airone bianco o cinerino.
E cosa vi si trova, in quest’area
siffatta? Di tutto e di più.
Vecchi pneumatici di auto o di macchine agricole o di movimento-terra, telai semi-arruginiti di porte
da calcetto, lastre che paiono pericolosamente di eternit (mamma, l’amianto…),
materiali edili, tubi e ferraglie varie, più o meno arrugginite, un gazebo in
legno (di quelli che si vedono da noi, lungo certe strade di campagna)
forse venuto male.
Insomma, a vederli così, in larga parte sembrano veri e propri “rifiuti”, all’apparenza o male custoditi (non c’è uno straccio di recinzione o protezione) o più o meno abbandonati.
Insomma, a vederli così, in larga parte sembrano veri e propri “rifiuti”, all’apparenza o male custoditi (non c’è uno straccio di recinzione o protezione) o più o meno abbandonati.
Di chi è quell’area? Di chi è la
proprietà di quei “materiali”? Perchè non c'è recinzione o messa in sicurezza? C’entra qualcosa l’Amministrazione
comunale? Perché non si dà l’esempio e
si pulisce (o si fa pulire a chi di dovere)?
Che senso ha guardare la
evangelica "pagliuzza" nell’occhio dell’altro (le visite nei sacchetti di rifiuti
dell’indifferenziata, di cui s’è detto nel post precedente), quando non si vedono certe "travi" nel proprio?
SINDACO, che “DISASTRO”! Per favore, provveda...
Pneumatici vecchi, vecchi telai di porte per il "calcetto"... |
Pannelli ondulati: sono in eternit? |
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