Amedeo, sulla soglia della sua trattoria, a Angeli |
Cari amici di “tantuMergo, non
posso riprendere a scrivere, dopo la pausa dell’Epifania che vi avevo
anticipato, senza un ricordo di Amedeo Starnatori, ristoratore ad Angeli di
Mergo, il mitico “Martellò”.
La notizia della sua tragica
scomparsa, improvvisa e imprevista, è stata la prima che mi è stata data,
appena rientrato a casa, a funerali ormai celebrati.
Lo saluto, dunque, da qui, dopo aver espresso vicinanza e cordoglio alle persone a Lui più care, a sua moglie Donatella ed a
suo figlio Andrea, che immagino ancora attoniti per questa crudele tragedia.
Ho conosciuto Amedeo alla fine
degli anni ’90, quando, non ancora residente a Mergo, ma qui già consigliere comunale con l'Amministrazione di Augusto Ricci, mi capitava di frequentare la sua celebre trattoria, prima
o dopo un impegno istituzionale in Paese o nei paraggi. Mi piaceva, ovviamente,
la sua cucina e il menù che oggi si direbbe “di territorio”. Ma mi piaceva
anche l’ambiente, casalingo e familiare, e il modo semplice e diretto di trattare
l’ospite, un modo andava al sodo, senza tanti fronzoli o inutili cerimonie. Seduto al
tavolo, ordinavo dal menù rigorosamente "a voce", gustavo le pietanze.
Insomma, mi sentivo “a casa”.
A Amedeo, politicamente parlando, è noto che non stavano simpatici, in generale, “i rossi”, i “sindacalisti” e i dipendenti statali. Dunque io, conosciuto da lui come “pidiessino” (e quindi, senza mezzi termini, “un comunista”) e per di più ferroviere, ero la vittima perfetta dei suoi strali. Ma le sue “battute” erano sempre bonarie e garbate, accompagnate da un sorriso che impediva il degenerare del dialogo (come può accadere “parlando di politica”). Tuttavia, come si dice, "non aveva paraocchi". Una delle persone che stimava di più era l'allora sindaco, PDS e poi DS, Augusto Ricci, a cui riconosceva eccellenti capacità amministrative e il merito di aver favorito i vicini insediamenti industriali di Elica e Alta Definizione.
Diventato “cittadino mergano”, nei primi anni 2000, mi è capitato di incontrarlo più spesso, nella sua trattoria-bar-tabacchi per un caffè o un volantino da lasciare sul tavolo, o “da Mario” per comprare giornali, o altrove; d’estate l’ho incontrato a Marzocca, in un bar famoso anche per il gelato artigianale, che era una delle sue passioni (mi hanno detto che la sera della disgrazia, era di ritorno da Jesi, dove era andato a comprare gelato in un bar noto perchè lo fa davvero buono).
La battuta, come sempre arguta e sorniona, non
mancava mai; la sua critica, almeno in parte fondata, è sempre stata per me
stimolante. Il tono è sempre stato quello che si usa tra gli amici, che magari
hanno opinioni diverse su qualche argomento (la politica, ma anche lo sport...). Ed io penso che, in fondo, eravamo davvero anche buoni amici.
Comunque sia, Amedeo mi stava simpatico e, umanamente, ha avuto la mia stima, gli ho voluto
bene.
Se mai un giorno si dovesse scrivere
un libro o fare una galleria dei personaggi più caratteristici o che hanno dato
lustro e notorietà a Mergo, lì Amedeo avrebbe, senza dubbio, il suo meritato posto
d’onore.
Gran lavoratore, appassionato e
competente nella sua professione, forte della collaborazione dei suoi
famigliari più stretti, Amedeo non si è mai fatto prendere dalla tentazione di trasformare
la sua trattoria in una banale, anonima e spersonalizzata “pizzeria” (come pure
a Mergo è accaduto). Mantenendo la tradizione della “cucina tipica del
territorio e della Vallesina”, ha reso la Trattoria da Martellò un solido punto di
riferimento per chiunque, all’ora giusta, fosse nei pressi di Angeli e volesse
unire garanzia di buon gusto a un indiscutibile e positivo rapporto
qualità/prezzo.
Con il suo lavoro, ha fatto di
Mergo una attrattiva enogastronomica, e quindi “turistica”, ben più di tanti depliants o filmati su
YouTube.
Anche per questo, sperando di
interpretare il pensiero dei Lettori di questo blog e di tanti mergani e non,
che l’hanno conosciuto, stimato e apprezzato, sento di doverlo ringraziare e di
dire che Amedeo mi mancherà.
Ci mancherà.
CIAO, AMEDEO. CIAO “MARTELLO’”
!!!
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