giovedì 9 febbraio 2017

(1) "Crisi quasi lampo" nella Giunta Cola: FUORI BARATTINI, DENTRO TACCONI.


Cose che succedono qui...
di Riccardo Maderloni

“A seguito delle dimissioni di Marco Barattini, per sopraggiunti impegni lavorativi e personali, è stato nominato nuovo assessore Stefano Tacconi con funzioni relative a lavori pubblici, servizi sociali e culturali. Le funzioni di vice-sindaco vengono assunte dall’assessore Giuseppe Corinaldesi”.
Con questo scarno comunicato sul sito internet, l’Amministrazione comunale ha dato notizia delle dimissioni dalla Giunta del giovane (classe 1976) Marco Barattini, del subentro di Stefano Tacconi (classe 1940), e della contestuale promozione del fidatissimo ‘Peppe’ alla carica “sindaco con la v. davanti”, ossia vicesindaco.
Le dimissioni di Barattini sono del 9 gennaio; il decreto di nomina del Sindaco Antonio Cola è del 1° Febbraio 2017. Per risolvere questa "mini-crisi" sono state necessarie 3 settimane!
Quali i motivi di questo piccolo (siamo a Mergo, tutto è piccolo...) “terremoto” politico-amministrativo?
La motivazione ufficiale, espressa con linguaggio freddamente burocratico (i “sopraggiunti impegni lavorativi e personali”…), diciamolo, non convince più di tanto.
Forse c’è dell’altro. Tuttavia, se la perdita non sembra irreparabile, di certo il  subentro dell’ultra75enne, ma evergreen, Stefano Tacconi (a cui ho già fatto i miei complimenti e auguri di buon lavoro...) non sarà tale da cambiare le sorti e “rilanciare” una Giunta a mio avviso tra le più scialbe, prive di idee e di ambizioni, insomma… “moscia” e "ad andamento lento" che Mergo abbia mai avuto!
Del resto, anche l’ormai “ex” assessore-vicesindaco non si è mai fatto notare troppo per dinamismo, né per smanie di protagonismo o desiderio di “lasciare il segno”. Anzi.
Entrato nella Amministrazione Cola il 27 maggio 2014, in 2 anni e mezzo la sua è apparsa, più che altro, una “non-presenza”, risultando assente a più della metà (56,2%) delle sedute e delle deliberazioni della Giunta.
In un crescendo rossiniano, le sue assenze sono passate da un quasi fisiologico 20% del 2014, ad uno stratosferico e decisamente inaccettabile 76,4% del 2016: un vero record!
Nello scorso anno, in pratica, ha partecipato a solo 4 delle 17 sedute (“una-virgola-un-pò” al mese…) di Giunta deliberanti e ad appena 16 delle 62 delibere totali (“una-virgola-un-po’”, a settimana, molte delle quali “dovute” per legge).
Come sia potuto accadere tutto ciò, non lo so. Né conosco le responsabilità dei vari personaggi. Ma certo non deve aver giovato all’armonia complessiva.
Un po’ di esperienza mi dice che quando il Capo di un Organo collegiale, sia esso una Giunta o un Consiglio di amministrazione, ci tiene, trova il modo per conciliare tempi e modi delle riunioni con gli impegni dei suoi Collaboratori, in modo da favorirne la partecipazione; specie se, come nel nostro caso, l’Organo è ristretto (la Giunta comunale è composta da 3 persone) e uno solo ha impegni lavorativi, mentre gli altri 2 sono pensionati.
A meno che le assenze non siano volute dall'interessato, cosa che escluderei, mi sembra plausibile pensare che la solitudine (“gli altri fanno a meno di me”) anziché consigliare di reagire adeguatamente con gli strumenti della politica, possa aver ceduto allo scoramento, al senso di “inutilità” e, infine, alla decisione di dimettersi. In tal caso, come capite, la cosa è complessa e le responsabilità (politiche..., per carità!) non sembrano stare tutte da una sola parte e, forse, la Giunta Cola ha un problema...
Ovviamente , tutto ciò è solo una mia opinione. Ora, se volete, aspetto le vostre…

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