venerdì 30 gennaio 2015

(550) "POMERIGGIO IN RIME", ALL'OSTERIA.

Una bella iniziativa, che sarebbe piaciuta molto a Peppe: cosa dire di più?
Peppe Pirani, il Maestro, il Poeta, l'amico, la merita.
Dunque, grazie all'Osteria delle Viole, che ce ne ripropone il ricordo con "pensieri, parole, calore, compagnia, thè, dolcetti e allegria" e, ovviamente, "rime e poesia".
Insomma, un "pomeriggio mergano". Imperdibile.

PS:
volendo, all'Osteria ci si può fermare a cena (ma... prenotate)!

martedì 27 gennaio 2015

(549) - A monte o a valle? Avanti adagio, praticamente FERMI !


Dal Corriere Adriatico del 24.12.2014
Bisogna dire che Simone Cola ce l’ha messa tutta, nell’assemblea di martedì scorso (22 gennaio - v. il post precedente), per spiegare le ragioni per cui Mergo, per la gestione associata dei servizi e delle funzioni comunali, dovrebbe guardare “verso monte”, ossia verso quella Unione Montana nata, a fine anno, tra i Comuni di Fabriano, Sassoferrato, Cerreto d’Esi e Serra S. Quirico.
E va detto che, in quest’opera di convincimento, ha trovato supporters di rango, a cominciare da quell’Alberto Cinti che sembra non aver mai smesso i panni di assessore comunale.

Tuttavia, debbo dire che non mi hanno convinto né l’uno né l’altro.
Ma andiamo con ordine.

Poca la partecipazione, come la puntualità. Convocato per le 21.30, si è iniziato quasi alle 22.00 per avere una presenza decente, formata perlopiù “da addetti ai lavori”: 1 assessore e 5 consiglieri comunali in carica, 2 ex-assessori, 2 ex-consiglieri comunali, 1 ex-segretario di partito politico (il PD), 4-5 cittadini “semplici”, tra cui 3 giovani (nota positiva…): insomma, l’invito è stato sostanzialmente snobbato dalla cittadinanza e ciò è un male. Partecipare, bisogna. Lamentarsi, dopo, non si può!

Simone Cola ha voluto rimarcare il carattere privato e personale (“qui non c’entra la politica”, dice) di una iniziativa che, per quanto utile ed opportuna è stata anche di supplenza verso l’Amministrazione comunale. Ho l’impressione che al carattere non-politico dell’incontro ci abbiano creduto in pochi perché non può essere “non politico” ciò che si occupa della ‘polis’, ossia del Paese.

Simone ha perorato la causa con motivazioni storiche (“Mergo è nella Comunità montana fin dalla sua nascita, 42 anni fa”), di convenienza economica (“dobbiamo rimanere legati ai territori montani, per godere dei vantaggi fiscali e delle risorse che lo Stato destina loro”) e di sviluppo (“lì ci sono le Grotte di Frasassi, capitale turistica”) e con un argomento definito “decisivo” secondo cui “l’ambito associativo deve essere di almeno 20 mila abitanti e solo Fabriano può farlo. I Comuni della Vallesina non ci arrivano”.

E come fare con l’esito del “sondaggio” (voluto dalla Amministrazione comunale) che ha visto la stragrande maggioranza dei cittadini (150 contro 24) chiedere di “andare verso la Vallesina”?
“In democrazia e in politica contano i numeri. Raccogliamo almeno 200 firme a favore dell’Unione Montana e si riapre la partita. Ecco qua i moduli” dice Simone sventolando alcuni foglietti già pronti per l’occasione.

Insomma, l’ex-vicesindaco, Simone Cola, corre in aiuto al sindaco, Antonio Cola, che dovrebbe andare “verso valle”, ma vorrebbe andare “verso monte”, e dunque traccheggia, in attesa che… “arrivino i nostri”, ossia Simone e le sue 200 firme! Io l’ho capita così. E ovviamente (rapporti di parentela a parte) la politica non c’entra… Ah, quanto sarebbe bello crederci!

In verità, sembra a me che nulla ci spinga inesorabilmente “verso monte” e che, in definitiva, la scelta sia squisitamente politica.
Non ci spinge “a monte” la storia (che è stata bella, per Mergo, finchè sono durati i finanziamenti statali e regionali per le Comunità montane. Che oggi non ci sono più).
Né c’è da temere la perdita delle agevolazioni fiscali, ecc. che restano, finché Mergo mantiene la classificazione di Comune “parzialmente montano” (come dimostra la recente vicenda dell’IMU agricola).
Conta poco anche l’essere vicini alle Grotte di Frasassi, i cui benefici “turistici”, per Mergo, non dipendono certo dallo stare dentro o fuori una Unione Montana (che, peraltro, non comprende Genga)!  
Quanto al tetto dei 20mila abitanti, ritenuto “decisivo” è argomento che, semmai, riguarda le Unioni “montane” e non le altre Unioni di Comuni (la Vallesina, comunque, è ben sopra i 30 mila abitanti).

La discussione che c’è stata ha lasciato ognuno nelle sue convinzioni.
Sarebbe stato interessante conoscere l’opinione dell’Amministrazione comunale. Ma mentre il sindaco era impegnato in una cena a Serra S. Quirico (così è stato detto), l’unico assessore presente (Giuseppe Corinaldesi) si è chiuso nel silenzio: “sono qui solo per ascoltare. Non si può?”

Certo che si può. Ma andare ad una assemblea solo per origliare non sembra proprio il massimo per un Pubblico Amministratore. I cittadini meriterebbero più attenzione. Anche perché l’isolamento attorno a Mergo aumenta in modo preoccupante.

Se nell’Area Montana siamo stati estromessi ed emarginati e rientrare dalla finestra, dopo esserne stati fatti uscire dalla porta, appare come una ‘operazione impossibile’ (tipo “cammello e cruna dell’ago”), in Vallesina le cose si stanno muovendo, eccome.

E’ notizia di fine anno la decisione di Maiolati di rompere gli indugi e progettare l’ingresso a pieno regime, entro il 2015, nell’Unione della Media Vallesina (v. foto).
Monteroberto guarda a Castelbellino in un’ottica sempre più vicina ad una “fusione”.
E i Comuni più direttamente confinanti con Mergo?
Serra S. Quirico, come s’è detto, è entrato nell’Unione montana.
Rosora guarda con intensità a Castelplanio.
Cupramontana volge il suo interesse a Staffolo.
Nessuno guarda a Mergo. Né Mergo sembra guardare con interesse la Vallesina!

Che fare? Come uscire da questo ‘cul de sac’ in cui Mergo è stata cacciata? Se qualcuno nel Palazzo di Piazza Leopardi ha un’idea, per favore, la faccia sapere!

martedì 20 gennaio 2015

(548) “VERSO VALLE” o “VERSO MONTE”?: QUESTO E’ IL PROBLEMA!


L’Amministrazione comunale ha – da un po’ di tempo in qua - un dubbio amletico: “verso valle o verso monte”? 
E’ un dubbio, che non sa sciogliere.
Scegliere sembra sempre più difficile e il dilemma divide Giunta e maggioranza.
Forse è per questo che, tra Natale e Capodanno (il 28/12/2014), il sindaco ha (ri)preso carta e penna e (ri)inviato ai mergani una nuova lettera, la seconda, stavolta senza titolo, che si presta a qualche considerazione. 

Nella sua nuova riflessione post-natalizia, il sindaco comincia col ‘volare alto’. Accenna alla “crisi infinita che toglie serenità e speranza nel futuro”, causata da “episodi di corruzioni, ruberie e prevaricazioni”, per lamentare che, a fronte di ciò, "l’ Amministrazione del nostro piccolo Comune" non può farci nulla in quanto “soffocata da una burocrazia ottusa e invasiva, fatta da mille Enti e infinite norme che ritardando e ostacolando le decisioni, determinano sperpero di risorse e ingessano l’Italia intera che continua a rigirarsi nella crisi”.

‘Chiacchiere da bar’? Può sembrare. Manca solo il “piove, governo ladro” e saremmo apposto!
Ma che c’azzecca? Nulla, è ovvio. Infatti, i motivi veri della lettera mi paiono altri. 
Esattamente due.

In primis, il sindaco si rivolge ai genitori che hanno espresso “qualche malumore” per la “esternalizzazione del servizio mensa della scuola materna”, rassicurandoli perché – dice - quella misura si è rivelata “sostanzialmente appropriata” e, soprattutto, ha “consentito di quadrare i bilanci” del Comune.
Penso che i genitori che mandano i bambini alla Materna, si saranno riempiti di orgoglio per questo riconoscimento e per il personale contributo dato, anche se non spontaneamente, alla salvezza del Bilancio comunale… Tuttavia, per dirla con il Grande Giacomo di Recanati, “un dubbio mi preme acerbo e sconsolato…”

Ma la più gran parte delle argomentazioni riguardano la scelta dell’ambito territoriale che, entro novembre, il Comune doveva fare per la “gestione obbligatoria, in forma associata, delle funzioni fondamentali” dei Comuni.
Insomma, come dice lo stesso sindaco, si trattava di decidere se andare “verso valle” (ossia con i Comuni della Vallesina) o “verso monte” (ossia con i Comuni dell’Unione montana: Fabriano, Sassoferrato, Cerreto d’Esi e Serra S. Quirico).

Sono note agli addetti ai lavori le profonde divisioni interne che travagliano, su questo punto, Giunta e maggioranza, divise tra seguaci del sindaco e seguaci – si dice - dell’ex sindaco (i “Peppe-boys”). 
Tanto che, per superare l’impasse, ci fu la “bella pensata” del Sondaggio, a metà del novembre scorso.

Quell’iniziativa, raffazzonata in fretta e furia e senza alcuna preparazione preventiva, si rivelò un piccolo fallimento. Tuttavia, su circa 800 potenziali elettori, in 175 (21,8%) si recarono ai seggi. Il verdetto fu chiaro e netto: 150 (85,7%) si dissero a favore di andare “verso valle” e solo 24 (13,7%) optarono per andare “verso monte”.
L’Amministrazione – dice il sindaco - “ha immediatamente tenuto conto” di tale esito tanto che “l’approvazione dello statuto dell’Unione montana non è stata inserita tra i punti in discussione all’ultimo Consiglio comunale”.

Le cose, purtroppo, stanno un po’ diversamente perché, a quanto se ne sa, nessuno ha chiesto a Mergo di aderire all’Unione montana e nessuno gli ha chiesto di approvarne lo Statuto! Dunque, non aver sottoposto al Consiglio comunale l’approvazione dello statuto dell’Unione montana non è stata certo una “scelta” ma solo una necessità. E non è certo così che si rispetta la volontà di quel 85,7% di cittadini partecipanti al Sondaggio! I quali, piaccia o no, hanno chiesto un’altra cosa. Hanno chiesto di “guardare verso valle” ossia verso l’Unione dei Comuni della Media Vallesina. 
Perché cambiare le carte in tavola?

Se il sindaco e l’Amministrazione comunale volevano davvero “tenere conto” dell’opinione di quel 85,7% dei Cittadini, avrebbero dovuto dire che cosa hanno fatto – in concreto, non a chiacchiere - per “andare verso valle”, cioe verso i Comuni della Vallesina. E siccome in tal senso non ci sono notizie, temo, che sia stato fatto nulla o poco e con scarsa convinzione.

Insomma, il nostro Comune rischia di fare come l’Asino di Buridano che, indeciso nello scegliere il mucchio di fieno a cui mangiare, morì di fame.

In realtà, però, sarebbe ingeneroso non riconoscere che, con le ulteriori convenzioni stipulate con il Comune di Serra S. Quirico (ormai parte dell’Unione Montana) l’Amministrazione Cola una scelta, per quanto le sia oggi possibile, la sta facendo. Peccato però che è in senso diametralmente opposto a quello indicato a stragrande maggioranza dai Cittadini!

Il chè, a mio avviso, sarebbe anche del tutto lecito, ma a patto di dichiararla in modo chiaro, assumendosene le relative responsabilità. A patto, cioè, di andarla spiegare ai Cittadini e innanzitutto a quei 175 mergani che si sono scomodati in un fine settimana di novembre per partecipare al Sondaggio.

Perché non lo si fa?

PS: Tra poco più di 1 ora è annunciata una iniziativa pubblica di Simone Cola, parente stretto del sindaco, che, dal profilo facebook del Comitato Gemellaggi del Comune (che c’azzecca, Simò…?) chiama alla costituzione di un Comitato per l’Adesione di Mergo all’Unione Montana.
Forse ne sapremo di più.

domenica 18 gennaio 2015

(547) CARO MERGANO TI SCRIVO… (a proposito delle lettere del Sindaco)/1° parte..



Nello scorso mese di dicembre, il 9 e il 28, il sindaco di Mergo, Antonio Cola, ha inviato ai cittadini 2 lettere. “E dov’è la novità?” ci si chiederà. “E’ normale che un sindaco scriva ai suoi amministrati”. Sì, è normale, ma 2 lettere in 19 giorni, bisogna ammetterlo, appaiono decisamente un po’ troppe.
Ma cosa aveva di tanto urgente da comunicarci il nostro “Primo Cittadino”?

Occupiamoci, intanto, della prima lettera:
- ha un titolo: “DIFFERENZIARE RIPAGA”.
- è breve: due frasi appena, concluse dagli auguri di “Buone Feste” e i soliti "Cordiali Saluti".
- affronta un argomento sempre attuale: la “monnezza” ossia i rifiuti o, meglio, la loro “raccolta differenziata”.

Dice il sindaco, in pratica, che “dai dati rilevati negli ultimi mesi… si è riscontrato un miglioramento” e che, se continua così, potremo avere “un risparmio nel costo del servizio”. Seguono gli auguri. 
Tutto qui.
E che notizia è? Anzi, dov’è la notizia? Semplicemente, la notizia non c’è. Dunque, si tratta di una lettera inutile, che il sindaco si poteva e ci poteva risparmiare!

Il sindaco, infatti, conosceva l’andamento dei “dati rilevati negli ultimi mesi”, almeno fino ad ottobre, ma di essi, in pratica, non ci dice niente.

Dire che “si è riscontrato un miglioramento”, in concreto significa poco o nulla! Si può passare dal 30 al 50%, ma ai fini del “risparmio nel costo del servizio” serve a poco! Meglio sarebbe stato sapere se si è superata la fatidica soglia del 65%, che fa evitare al Comune, ed ai Cittadini, di pagare l’eco-tassa! 
E se non ci siamo, sarebbe stato utile sapere almeno quanto ci manca e se vale la pena di rafforzare gli sforzi e le buone prassi almeno nell'ultimo mese dell'anno! 
Ecco cosa sarebbe stato davvero utile sapere!

Invece, mancando una informazione precisa e dettagliata e ogni indicazione sul “cosa fare” è facile prevedere il venir meno di ogni stimolo ulteriore a fare meglio. E’ facile pensare che, purtroppo, neanche nel 2014 la soglia del 65% sarà raggiunta. E quindi… addio al “risparmio nel costo del servizio”.

Ma, allora, perché il sindaco ci scrive? Viene il dubbio che lo abbia fatto solo per farci sapere che c’è! Ma, allora, non sarebbe meglio risparmiare “carta, penna e calamaio”? Non sarebbe meglio impiegare diversamente uomini e mezzi del Comune?

domenica 11 gennaio 2015

(546) A MERGO C'E' UN'OSTERIA...

L'OSTERIA delle VIOLE (sala interna)


ENOTEGA

-         E ‘mo ‘rdaje co ‘sta tega!
Que la sagra n’è finida
del salame co’ la fava? –

-         Ma que parli, que te sgaggi?
Statte zitto, se ‘ncel sai.
La parola bibbliotega
vol dì libbri a non finì,
e cuscì in pinacotega
ce sta i quadri muntibè. –

-         Ho capido, capisciò…
‘Nte ‘sta ….tèga chi de fiango
vole dì che ce sta el vì.
Co ‘sto nome paraculo,
quanto costa el sovrappiù?
N’era mejo n’osteria? –

Per introdurre questo post ho preso a prestito una poesia dell’indimenticato M° Peppe Pirani, tratta dalla raccolta di Sue poesie titolata “TANTUMERGO – Sonetti e sonade”, edita, nel gennaio 2007, dalla Accademia delle Muse (Serra S. Quirico), con il patrocino della Comunità montana dell’Esino Frasassi.

Non ho trovato di meglio per annunciarvi l’apertura della “Osteria delle Viole”, inaugurata pochi giorni prima di Natale. Un motivo in più, se ce ne fosse bisogno, per venire a Mergo.

L’Osteria delle Viole si trova nel Capoluogo, in Via Cesare Battisti, di fronte all’ex edificio scolastico.

Per trovarla, se venite da Angeli, una volta arrivati in Paese fate caso, sulla vostra sinistra, ad una vecchia lanterna e ad un’asse in legno che, a mo’ di insegna, sono appoggiati sul muretto: siete arrivati. La lanterna accesa vuol dire “via libera”.
Per entrare dovete scendere una breve rampa, seguendo un tappeto rosso. La “fatica” è ben presto ripagata perché, varcata la soglia, vi troverete subito in locali caldi e accoglienti, con arredamento sobrio e originale (per certi versi, persino insolito). Qui, dove il rumore del traffico non arriva, accanto ad un bicchiere di “bianco” (rigorosamente Verdicchio DOC) o di “rosso” (preferibilmente Rosso Conero o Lacrima di Morro d’Alba), serviti da Viviana, potrete gustare l'aperitivo con le specialità del giorno, preparate da mamma Viola.E se volete, potete informarvi anche per la cena.

La sorpresa del “menu’” è d’obbligo, come accadeva spesso nelle osteria di una volta. Si entrava, ci si sedeva, l’oste o l’ostessa servivano quel che c’era: fagioli e cotiche, erbe strascinate, salumi e formaggi, rigorosamente “de casa”, trippa, ecc. ecc.. Tutta roba leggera, da mandar giù con un buon bicchiere (e se serviva, anche due…), magari facendo una “quattrata” a briscola e tresette e... giù chiacchiere a volontà, di cose di paese, di cose della politica ma, ovviamente, anche pettegolezzi più o meno... "pepati" !

Oggi i tempi sono cambiati. Ma resta il profumo della tradizione. 
E nell’epoca degli ‘happy hours’ l’Osteria delle Viole è quel qualcosa che mancava, l’ideale per passare un po’ di tempo, tra amici o comunque in buona compagnia.Provate per credere...

PS: Un consiglio.
L’Osteria dispone di una decina di tavoli (ma con la buona stagione, si potrà anche star fuori, nell'ampio giardino esterno). Se volete assicurarvi il vostro, prenotate (338.3603328).
Info: https://www.facebook.com/osteriadelleviolemergo

sabato 10 gennaio 2015

(545) S. MARTI’ 2014: TUTTO OK (anche se il SINDACO NEGA il PATROCINIO del COMUNE…)

Inaugurazione della Mostra dei disegni su S. Martino (da dx: Furlanetto, il sindaco Marchetti, Leonardo Loroni, ecc.)


Tornando a raccontare le “cose mergane” accadute verso la fine dell’anno ormai passato, non posso tacere dell’ultimo  “S. Martì”, svoltosi nella sede storica del Parco del Boccioletto, ad Angeli, dal 13 al 16 novembre, per mettere in evidenza almeno 5 novità, tutte, a loro modo, positive.
Comincio dalla prima: l’organizzazione della Festa è tornata nelle mani della “nuova” Pro Loco e del Comitato nato nell’agosto scorso (vedi post. n. 525), dopo le defezioni più o meno “pilotate” da quelli di ‘Insieme per Mergo’, diventati ormai, per questo, molto più…  “tristi” di quanto già non fossero (come testimonia l’allucinante volantino, tutto bile e sarcasmo da quattro soldi, ancora leggibile sulle bacheche comunali).
Anche la 2° novità è positiva: la Festa è filata via senza problemi né incidenti, se si fa eccezione per l’incendio di un motorino a causa di uno ‘scazzo’ tra alcuni giovani, che non è riuscito, però, a “guastare la festa” ai tanti giovani lavoranti o partecipanti, come da tradizione.
La 3° novità è rappresentata dal fatto che si è cercato di dare alla Festa un tocco di cultura e di ricerca delle origini, con una Mostra di disegni sul tema di S. Martino. Ciò è ampiamente riuscito grazie alla generosa partecipazione degli alunni dell’Istituto Comprensivo “don Mauro Costantini” di Angeli Rosora che hanno presentato oltre 100 disegni con al centro il noto e bel gesto di solidarietà (il legionario romano che dona ad un povero una parte del suo mantello per ripararlo dal freddo), ma dove ha trovato posto anche il più prosaico, ma tradizionale, tema del “A S. Martì, ogni mosto diventa vì”. Unico “neo” il fatto che, alla cerimonia di inaugurazione della Mostra, mentre il sindaco di Rosora, Lamberto Marchetti ci ha tenuto ad essere presente personalmente, quello di Mergo non ha trovato di meglio che farsi rappresentare da un consigliere comunale, sig. Diego Furlanetto, che, del resto, ha sostituito egregiamente il sindaco Cola… anche grazie alla presenza del Sindaco del Consiglio comunale dei Ragazzi di Mergo, Leonardo Loroni, coadiuvato dai suoi giovani Collaboratori.
La quarta novità è che l’area del Parco, occupata da varie strutture durante la festa, è stata totalmente sgomberata prima di Natale. Si sono così evitate le (giuste) lamentele dei cittadini per una occupazione dell’area che talvolta è arrivata anche a Pasqua!
La positività della 5° ed ultima novità giudicatela Voi.
Per la prima volta nella sua Storia venticinquennale, alla Festa è stato negato il patrocinio della Amministrazione comunale, il chè ha comportato che nessun onere ha pesato sulle casse del Comune, né diretto (non verrà dato il solito “contributo” in denaro, che invece viene dato ad altre Feste paesane) né indiretto (per la Festa non ha lavorato nessun operaio e nessun automezzo comunale, quelli che solitamente vengono messi a disposizione prima, durante e dopo altre Feste paesane).
La negazione del patrocinio è stata messa nero su bianco dal sindaco Dr. Antonio Cola, che non ha perso l’occasione per confermare l’ “inimicizia” verso la nuova Pro Loco, a motivo del fatto che il nuovo Comitato, democraticamente e liberamente eletto nella Assemblea dei soci del 4 agosto 2014, sarebbe - secondo lui – composto “illegittimamente”.
La tesi, in verità, non è nuova. Era già stata sostenuta, in precedenza, anche dal vecchio sindaco sig. Giuseppe Corinaldesi (sulle cui valutazioni l’attuale sindaco mi appare troppo spesso appiattito oltre ogni ragione e necessità…). Oltretutto, che si trattasse di una opinione non solo bislacca e temeraria ma anche giuridicamente e formalmente infondata, Statuto e Verbale di Assemblea alla mano, fu a suo tempo ampiamente chiarito nel corso di un incontro appositamente convocato dal nuovo Presidente della Pro Loco, Lorenzo Gasparini, alla presenza sia il sindaco Cola (che fu accompagnato dal solito ‘Peppe’ e dal consigliere Furlanetto) che delle massime Autorità in materia, ossia la sig.ra Loredana Caverni e il sig. Mario Borroni, rispettivamente Presidente Provinciale e regionale dell’UNPLI (l’associazione delle Pro Loco).
Allora, perché insistere? Evidentemente, c’è dell’altro… ma affrontare questo argomento ci porterebbe fuori del ‘somenzato’ e non è, adesso e qui, il caso. 

venerdì 9 gennaio 2015

(544) SIAMO TUTTI FRANCESI!



Prima di tornare a scrivere delle "cose mergane" sentiamo di dover fare un cenno alle tragiche notizie che da 2 giorni ci giungono da Parigi e dalla Francia, che hanno lasciato sgomenti e impietriti molti di noi, ricordandoci del rapporto di Gemellaggio che Mergo ha con la Città di Chevaignè, in Bretagna, nel profondo Nord francese. 

La strage perpetrata a sangue freddo nella redazione del periodico satirico ‘Charlie Hebdo’ con l’assassinio di giornalisti, poliziotti, lavoratori ed ospiti del giornale, ci spinge ad unirci al moto di incredulità e sdegno. E’ – senza mezzi termini - un gesto di autentica barbarie che non può essere giustificato da nessun sentimento, tanto meno di tipo religioso.

Sull’onda dell’emotività e dello sdegno è fin troppo facile cadere nella trappola di chi vorrebbe imporre l’equazione Islam=terrorismo e, su questa base, approdare sulle sponde tragiche del razzismo, della xenofobia e delle “guerre di religione”.

Così come, si può essere d’accordo o meno, si è potuto apprezzare o meno, ci si è divertiti o si è rimasti turbati o scandalizzati dalla satira di ‘Charlie Hebdo’ spesso e volutamente spinta “oltre ogni limite” (in Italia abbiamo avuto e abbiamo cose simili: da “Il Male” al “Vernacoliere”), ma nulla giustifica che si possa mettere loro un bavaglio o chiudere loro la bocca in questo modo orribile.

Ha detto bene il Dr. Dachan, medico molto stimato ed esponente eminente dell’Unione delle Comunità Islamiche in Italia: “ci hanno offeso, ma condanniamo gli assassini”. 
Certo, nel manifestare il proprio pensiero, anche satirico, bisognerebbe stare attenti a non offendere nessuno, memori del detto: "scherza coi fanti...", ma non per questo è ammissibile l’assassinio. 
La libertà e la democrazia possono avere i loro limiti e difetti, ma ancora non si è inventato niente di meglio!

In questi giorni molti hanno voluto dichiarare la condivisione del comune destino con quello dei giornalisti del ‘Charlie Hebdo’ (e delle altre vittime) e la ripulsa dell’odio, innalzando cartelli con la scritta “Je suis Charlie”, parafrasando le parole pronunciate da John F. Kennedy nella Berlino divisa dal Muro.

Anche noi, dunque, con le stesse intenzioni possiamo dire che “Siamo tutti Francesi”. 
E lo diciamo rivolgendo un pensiero di rafforzata amicizia e di solidarietà con quel Popolo “cugino” e con i Cittadini e gli Amministratori di Chevaignè, gemellata con Mergo.