lunedì 8 aprile 2013

(396) CONSIGLIO SCIALBO, MA CON… “BOTTO” FINALE: MERGO SI FONDE CON ALTRI 4 COMUNI?

Corriere Adriatico, maggio 2010: da Peppe... parole al vento!

Di sedute del Consiglio comunale noiose e scialbe ne ho viste tante, ma quella del 28 marzo rischia di essere insuperabile se non fosse per il “botto” finale ad opera del consigliere di maggioranza (FLI) Paolo Corinaldesi che annuncia una proposta che farà certamente discutere ma il cui esito positivo è tutt’altro che scontato.
Eppure, l’Ordine del giorno si presentava di un certo interesse: dal saluto alla nuova Presidente della Camera dei deputati, la “mergana” Laura Boldrini, ai nuovi Regolamenti per la concessione degli “orti sociali” e il “trasporto sociale”. Ma andiamo con ordine.

Si comincia con quello che il sindaco definisce “il saluto alla Boldrini”. Peppe, come sempre di poche parole, stavolta se la cava addirittura in circa 60 secondi, leggendo poche righe di testo, su cui peraltro incespica alcune volte.
Con frasi generiche, forse attento a non urtare qualche consigliere della sua maggioranza, spreca l’occasione e finisce per rivolgere alla neo-Presidente della Camera dei deputati un saluto sostanzialmente banale. Poi “allunga il brodo” (altri 20’), leggendo la risposta, sintetica e cortese, quanto formale, della Presidente Boldrini ad un telegramma, di cui non rende noto il testo, ma che il sindaco dice di aver inviato “l’indomani” della elezione. Poi conclude invitando il Consiglio ad unirsi a lui in uno stucchevole applauso (a lui o alla Boldrini?...non ho capito!).
Al ‘clap-clap’ del breve battimano segue il … fragoroso quanto prevedibile silenzio della maggioranza consiliare (quella che nel 2010 rifiutò, con il ricorso ad un penoso stratagemma, la Cittadinanza Onoraria alla “mergana” Portavoce dell’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati, “Italiana dell’Anno” secondo il settimanale Famiglia Cristiana), ma anche quello, meno prevedibile, dei Gruppi di minoranza. Da questi, infatti, era lecito attendersi il saper cogliere “la palla al balzo”, unendosi certamente al saluto del sindaco, magari ampliandolo e aumentandone la consistenza di argomenti, ma anche per lanciare qualche “frecciatina” verso il sindaco & C., rimarcandone, ancorchè a posteriori, la figuraccia rimediata nel 2010 con la negazione della Cittadinanza Onoraria, nonostante gli impegni presi, per farsi belli, "a mezzo stampa" (vedi foto).

Dopo aver dichiarato chiusa la seduta consiliare e in una sorta di “fuori campo”, il sindaco chiede a Paolo Corinaldesi di illustrare una sua proposta, non inserita nel OdG della seduta appena conclusa, ma solo - assicura - “per motivi tecnici”.

E’ il “botto finale”. Paolo Corinaldesi, infatti, ha depositato al Protocollo, una proposta che prevede niente-po-po-di-meno-chè la “fusione integrale” di Mergo con i Comuni di Serra S. Quirico, Rosora, Castelplanio e Poggio S. Marcello. “5 Comuni in 1: una sola Amministrazione, un solo sindaco, una sola Giunta, un solo Consiglio comunale, una sola Cittadinanza", come stanno facendo altri, anche nelle Marche.
La proposta sarà discussa nella prossima seduta del Consiglio comunale.

La motivazione di fondo è presto detta e, in linea di tendenza, sostanzialmente condivisibile. 
I piccoli Comuni non ce la fanno più. Con pochi soldi, poche risorse umane e un personale politico pletorico e ripetitivo (5 sindaci, una ventina di assessori, una sessantina di consiglieri comunali, gomito a gomito, a pochi chilometri l’uno dall’altro), fanno difficoltà a garantire servizi efficienti e adeguati, i cui costi sono scaricati sempre più spesso sulle tasse locali (Addizionale Irpef, IMU, TARSU, TOSAP e, tra un po’, la “terribile” TARES).

Le prime reazioni sono già state significative. Il realistico entusiasmo di Alberto Cinti, da buon assessore alle finanze, fa da contrappeso al dichiarato scetticismo di Peppe-sindaco, che ha colto l’occasione per ricordare i suoi “meriti” nel settore, quando, qualche anno fa (erano sindaci Augusto Ricci e Doriano Marchetti), fece saltare il progetto di fusione tra Mergo e Rosora. Tiepido anche il capogruppo PD, Vai.

L’obiettivo è tanto ambizioso (forse troppo) quanto necessario.
Altri (Giancarlo Carbini, sindaco di Maiolati) hanno provato, qualche mese fa, ad avviare la discussione, scontrandosi però e innanzitutto con altri suoi colleghi-sindaco.
Il tema richiede una classe politica con visioni più lunghe di quella che si vede in giro. E Mergo non fa eccezione. Chiede che la politica torni a pensare, che i partiti riacquistino il loro ruolo. E chiede, soprattutto, che i Cittadini vengano adeguatamente informati e documentati e poi posti nella condizione di dire la loro in modo consapevole, senza demagogia, senza i soprassalti di assurdi ed anacronistici "interessi di campanile".

Si vedrà... Intanto, però, pur apprezzando il coraggio del consigliere Corinaldesi e senza nulla togliere al suo partito (FLI), è da ritenere che una bandiera così impegnativa andrebbe impugnata da dirigenti di partiti più forti e rappresentativi. Ad esempio, non fosse altro che per il ruolo che svolge nel territorio della Vallesina e nelle sue Istituzioni locali, il PD. Che, se c'è, è pregato di battere un colpo!

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