sabato 9 novembre 2013

(456) – LA TETTOIA RIMOSSA...

Via C. Battisti 14: la tettoia rimossa

L’altroieri mattina, giovedì, con l’ausilio dell’autoscala di una nota ditta del luogo, è stata rimossa la tettoia collocata alcuni mesi fa sull’ingresso dell’edificio, di proprietà comunale, prospiciente la strada provinciale, in Via C. Battisti, 14, nel Capoluogo.

Era stato chiesto al Comune di conoscere “gli estremi del provvedimento con il quale era stata autorizzata l’installazione della pensilina” stessa.

La curiosità muoveva sia dal fatto che l’edificio è di proprietà comunale e poi perché la tettoia, con le sue tegole di plastica, non appariva particolarmente intonata con la facciata di un edificio che si trova immediatamente a ridosso delle Mura del Centro storico e che ha una sua bellezza di stile, peraltro già “appesantita”, se non addirittura “imbruttita”, da una insegna a bandiera, anch’essa in materiale plastico o simile, installata nell’estate scorsa.

Dopo più di 3 settimane dalla richiesta si è saputo che agli atti dell’Ufficio Tecnico comunale “non risultano pratiche edilizie” relative alla suddetta pensilina. Due giorni dopo, la rimozione.

Dunque l’opera era irregolare? Parrebbe di si.
E ora, dopo la sua rimozione, va tutto bene? Parrebbe di no.

In attesa che vengano eventualmente espletate le procedure di una corretta “pratica edilizia” per la eventuale ri-collocazione della pensilina (magari dotata di tegole tradizionali, visto che “anche l’occhio vuole la sua parte…”), alcuni interrogativi si impongono.

Intanto potrebbe avere un qualche interesse – per banali esigenze di trasparenza, considerata la proprietà pubblica dell’immobile - sapere “chi” ha ordinato il manufatto, “chi” l’ha posto in opera e, in definitiva, “di chi” sia la responsabilità del fatto.
Potrebbe poi essere di interesse dei Cittadini sapere “chi paga”, ossia se il tutto sia, o meno, a carico delle “scassate” casse comunali; anche se va detto che non solo all’Ufficio Tecnico comunale “non risultano pratiche edilizie” in merito, ma non ci risultano neppure specifici atti amministrativi (delibere e/o determine).
Potrebbe, infine, essere interessante capire come mai è potuto accadere che nessuno si sia accorto di nulla, visto che l’immobile si trova lungo la strada principale del Capoluogo e il bar-ristorante è abitualmente frequentato da Amministratori comunali e dal sindaco.

Ora, rilevato e risolto “il caso”, nessuno vuole infierire. Dice il saggio che “Tutto è bene quel che finisce bene” ed è senz’altro un bene che, accertata la situazione e considerati i possibili risvolti della materia, ci si sia mossi per tempo per evitare ulteriori e più pesanti adempimenti e conseguenze.

C’è solo da augurarsi che in futuro si sia tutti più attenti e scrupolosi nel rispettare elementari e basilari “regole”.

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