lunedì 13 ottobre 2014

(540) - “…MA CHE TE LO DICO A FARE!”



Di Lara Secchiaroli
Sulla mensa dell’asilo e altre amenità

Glielo abbiamo detto per ben 2 volte, in due Consigli comunali: “Coinvolgete almeno i genitori sulle future scelte riguardo l’affidamento del servizio mensa dell’asilo”. Niente, hanno tenuto tutto nascosto, e poi: et voilà! Affidamento al ristorante “La Locanda dei Ribelli”.

Come prevedibile, la scelta ha creato parecchi malumori, c’è stata anche una spedizione di alcuni genitori dal sindaco (mi dicono parecchio arrabbiati), tanto che il sindaco stesso ha inviato lettere di scuse personali alle famiglie interessate.

Ma vediamo i termini dell’affidamento, così come descritti nella determina del Dott.Messa (per chi fosse interessato a leggere tutto il documento, questo il link alla pagina del sito del Comune, poi cliccate su “visualizza il documento”: http://82.191.106.181/c042024/de/at_p_deter_dettag.php?x=b2a76197e1d78c9ccfde2bc3d0f505f9&ATPRSER=14120&pag=&ATPRUOR=&ATPRPRD=&anno_determinazioni=&determinazione_dal=&determinazione_al=&ATPRGDE=&ATPRCUF=# ).

Dice il Dott.Messa che è stata effettuata indagine di mercato per la verifica della disponibilità ad effettuare il  servizio per un prezzo pari a Euro 6,79 iva compresa  al 4 % per ogni pasto (Euro 6,53 + iva 4 %),  per l'anno scolastico 2014/2015 dal 06-10-2014 al 30-06-2014 per un numero presunto di 170 giorni di apertura con un numero presunto giornaliero di utenti pari a 18,  per un importo presunto complessivo  di Euro 19.981,80 + iva al 4 %,  da conguagliarsi mensilmente  in base al numero effettivo di pasti,”.
A parte l’errore nella indicazione della data di fine dell’affidamento del servizio (30.06.2015, non 30.06.2014), vabbè, la vedremo questa “indagine di mercato”… ma poi si passa all’elencazione degli obblighi della Ditta (fornitura, trasporto, pulizie, personale), si chiarisce che nel prezzo di ogni pasto è compreso uno spuntino/colazione (comprendente frutta fresca e/o biscotti secchi e/o fette biscottate - marmellata e  latte e/o te’  e/o succhi di frutta 100% e/o yogurt (esclusi i docenti e il personale non docente) e il pranzo (comprensivo di: un primo piatto; un secondo piatto con contorno e carne o pesce; pane fresco; frutta fresca; 1/2 litro di acqua minerale naturale.).

Mi paiono molto interessanti anche le disposizioni dell’art.7: “Qualità dei pasti”, che invito a leggere per intero nel documento, io mi limito a sottolineare questa disposizione: “Dovranno essere utilizzati prodotti regionali e comunque a “filiera corta”. Dovranno essere privilegiati i prodotti con marchio QM (Qualità Marche) che rispondono ai seguenti requisiti  fondamentali: No OGM; Qualità Superiore; Sicurezza alimentare; Rispetto dell'ambiente; Benessere degli animali; Trasparenza a tutti i livelli.

Inoltre, sono previste regole molto stringenti anche per “Locali, attrezzature e trasporto” e viene messa a disposizione della Ditta la cucina dell’asilo, che la Ditta stessa può decidere di utilizzare o meno.
Nel documento si parla di controlli (ad opera di dipendenti del Comune e di tutti gli altri enti preposti) e di penali, per eventuali negligenze o mancanze dell’appaltatore. Insomma, un documento molto dettagliato, che i genitori farebbero bene a conoscere, per poter controllare e rivendicarne il rispetto.

L’Amministrazione ha fatto questa scelta (anche se non esistono documenti ufficiali “di indirizzo” della Giunta, ma, appunto, solo la Determina del Dr. Messa), io posso solo notare che si è deciso di affidare il servizio ad un ristorante, senza neanche interpellare altre aziende del Comune, senza informare il Consiglio comunale (e noi abbiamo più volte chiesto di essere informati), facendo trovare i genitori e i cittadini di fronte al fatto compiuto e amen. W la democrazia!

E poi ci sono le interrogazioni che ho presentato.
Premetto che la Legge dispone che l’Amministrazione debba rispondere alle interrogazioni entro un mese dalla presentazione. Delle 5 che ho presentato, 4 erano datate 6 settembre, e una 13 settembre: ad oggi, ho ottenuto solo risposta alle prime due.
Una riguarda le modalità con cui, recentemente, sono stati fatti controlli nei sacchetti dei rifiuti indifferenziati e l’assenza di campagne informative per i cittadini (che io nel testo auspico vengano attuate, in modo da mettere i cittadini nella condizione di operare bene, visto che la TARI copre anche i costi dell’informazione).
Il sindaco mi risponde che i controlli sono stati fatti nel rispetto della privacy dei cittadini (faccio notare che a proposito ci sono norme stringenti, i sacchetti non possono essere aperti davanti a tutti, e credo sia prevista la presenza dei proprietari stessi). Dice poi che “esiste una sorta di campagna informativa permanente e che comunque sarà periodicamente rinforzata con modalità in corso di determinazione”.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i cittadini.

Inoltre, il sindaco si concede una licenza poetica, aggiungendo che “nel ricordare che non si può fare una frittata senza rompere le uova posso con assoluta certezza comunicare che l’attività svolta ha dato risultati insperati” (Quali?).
Formidabile, infine, la sibillina e inconsueta chiusura: “la invito a insistere nell’utilizzo delle Sue prerogative di consigliere per il conseguimento degli importanti scopi per i quali esse sono previste”.
Gli avrò dato fastidio?
Ma non voglio pensar male, quindi mi permetto di rispondere qui, pubblicamente, al Sindaco, che il mio dovere, come consigliere di opposizione, è anche e soprattutto controllare che l’Amministrazione operi bene, nel rispetto dei cittadini e dei soldi che questi affidano agli amministratori, pagando imposte e tasse.

Il Sindaco (che una volta eletto è sindaco di tutti, non solo di quelli che lo hanno votato) dovrebbe agevolare queste mie attività, rispondendo nei termini di legge e in maniera dettagliata, se possibile.

L’invito a “insistere” compare anche al termine della seconda risposta, quella sul “Touch screen”, ovvero quell’oggetto misterioso incastrato nel vetro della porta d’ingresso del Municipio.
Ho chiesto di sapere come mai i cittadini abbiano potuto vedere il marchingegno funzionante solo per pochi giorni (mi pare intorno al 25 maggio…) e quanto ci è costato ‘sto scherzetto.
Risposta: costo complessivo € 2963,62, ovvero € 82,28 per la staffa, € 1.287,44 per la pellicola, € 373,90 per il televisore e  € 1220 per il montaggio, “tutto pensato e sostanzialmente realizzato dall’ex sindaco Giuseppe Corinaldesi come centro di informazione a tempo pieno”: testuale (sic!).
Il sindaco, bontà sua, ammette qualche “incertezza” sul funzionamento, che il Comune non ha potuto affrontare, scrive,  “per la cronica difficoltà di spesa”, ma rassicura che il Touch funziona (ma ieri mattina, l’ho toccato e… non si è mosso!) e “ben presto le luci lampeggianti torneranno a vivacizzare l’ingresso del nostro Municipio”.
E io “insisto”: ma, con questi chiari di luna, vi paiono pochi quasi € 3.000 per ‘sto sfizio spento?

p.s. sulle altre interrogazioni (e su quelle che eventualmente presenterò in futuro) vi farò sapere.


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