domenica 30 ottobre 2011

211 - UN NUOVO PRG? PERCHE’ e... PER CHI?

Il 18 settembre, commentando un mio post del 15 dal titolo “L’urbanistica seria…”, Marco Pompili ha voluto aggiungere alcune sue considerazioni, invitando ad avanzare da subito idee e riflessioni, senza attendere il “poi”, ossia il momento della critica.

UNA PREMESSA
Sulla natura del suolo quale “merce” particolare, il cui prezzo ubbidisce solo in parte alle leggi dell’economia classica, in conseguenza del rapporto tra domanda e offerta; così come sul carattere “speculativo” di tali variazioni di prezzo, allorché venga a rarefarsi o ad abbondare l’uno l’altro dei termini (domanda e offerta), la discussione potrebbe apparire oziosa.
Tuttavia un fatto sembra certo e dimostrato dell’attuale congiuntura: un mercato sostanzialmente fermo a causa di una domanda quasi inesistente, tanto più di fronte ad offerta cospicua, non comporta cadute clamorose di prezzo, né dei terreni né delle case.

Significativo è lo striscione appeso ad Angeli, da una nota Impresa che ha già realizzato diversi appartamenti, apparentemente invenduti, e ne ha in fase di ultimazione altri, che promette sì sconti, ma di appena un 10%!
A conferma che il venditore immobiliare, in generale, a meno che non sia condizionato da altre esigenze di carattere finanziario, può aspettare. E che una alta offerta di appartamenti, o di aree edificabili, non fa da calmiere dei prezzi, dimostrando così la infondatezza dell’opinione secondo cui la immissione sul mercato di un grande quantitativo di aree edificabili, magari con una qualche Variante Generale al Piano Regolatore, sia una misura che, di per se, sarebbe “a favore del popolo”, ossia di coloro che vorrebbero acquistare una casa a un prezzo giusto (appunto, non speculativo)!

LA POPOLAZIONE NON CRESCE PIU’
Ciò detto, la parte più interessante, e da me condivisa, del ragionamento che fa Marco Pompili mi pare quella relativa alle (scarse) dinamiche demografiche della popolazione a Mergo.
Ricorda Marco che la popolazione residente ha fatto registrare un vistoso aumento, passando dalle 971 unità a 1.100 (+13%), dal 2002 al 2010. Ma a ben vedere, la più gran parte di tale incremento (110 dei 130 ) si è avuto nel triennio 2002-2005. Per il resto, la dinamica è stata, ricorda Marco, sostanzialmente “stabile/calante”.
Il saldo attivo migratorio (perché di questo si è trattato, non di un saldo attivo dovuto a molte nascite e poche morti) si è poi fermato e perdura tuttora (anche a seguito della crisi economica che ha investito il Paese, l’Europa e il mondo negli ultimi 3 anni).
Conclusivamente, sul punto, osserva giustamente Marco che “i dati sembrerebbero indicare che non ci sia più una crescita dirompente della popolazione” tale da far “esplodere il bisogno di un allargamento eccessivo dell’abitato paesano”.
Insomma, una Variante Generale del PRG, che avesse un carattere espansivo, non sarebbe giustificata e, aggiungo io, sarebbe solo un servizio alla speculazione immobiliare e, forse, finanziaria, che nulla avrebbe a che vedere con gli interessi veri dei Cittadini di Mergo.

PENSARE INNANZITUTTO ALLA “CITTA’ ESISTENTE” (ossia un PRG a consumo di territorio ZERO).
Dunque, prima di avviare qualsiasi “procedura di adozione di una Variante generale al PRG comunale” (come ha fatto la Giunta con la propria delibera n. 41 del 28 aprile scorso) sarebbe stato “auspicabile”, dice Marco, e necessario, dico io, comprendere lo stato della “Città esistente”, ossia “quante case vuote, quante situazioni siano facilmente recuperabili e ammodernabili” insomma “se vi è spazio – aggiunge – per incentivare un utilizzo più consistente dell’esistente, prima di pensare a nuove espansioni”; valutare infine, “se ci sono tendenze socio-economiche in atto che facciano presagire uno sviluppo repentino, nel medio periodo, del Paese”.

E’ tutto molto corretto, caro Marco, ed è esattamente ciò che avevo inteso affermare col mio scritto del 15 settembre.

Che la situazione attuale, onestamente letta e interpretata, non consigli grandi operazioni di programmazione urbanistica a Mergo lo dimostra l’attuale realtà che tu hai ricordato.

UNA REALTA’ PESANTE
Come non vedere lo stallo in cui si trova ciò che è già stato edificato negli ultimi 2-3 anni e gli appartamenti nuovi e invenduti nel Capoluogo e, ancor più, ad Angeli?
Come non vedere le lottizzazioni partite solo in piccola misura ad Angeli o, addirittura, quella, ferma da 3 anni, concessa alla Ditta Edilfac, nel Capoluogo?
Come non vedere l’inerzia dell’Amministrazione comunale nel far rispettare le scadenze stabilite in atti pubblici e convenzioni approvate dal Consiglio comunale?
Come non vedere la totale assenza di interesse e cura verso la “Città esistente”?
Come non vedere l’illusorietà della strategia adottata dall’Amministrazione comunale, per cui si punta alla Variante PRG per contrastare “le attuali condizioni di stagnazione economica che si ripercuotono sul mercato dell’edilizia”, come ha dichiarato, in modo economicamente e urbanisticamente illetterato, il sindaco di Mergo?
Allora, di quale Variante al PRG vogliamo parlare?

MA POI, PER CHI?
E poi, chi la vuole questa Variante?
Dice ancora il sindaco, nel suo “avviso a tutta la cittadinanza” reso noto questa estate, che la delibera n. 41 del 28 aprile 2011 è stata presa dalla Giunta viste “alcune richieste di individuazione di nuove aree edificabili e di modifica delle destinazioni d’uso di aree già edificate”, “ricevute negli ultimi mesi”. Bugia!!!

Come abbiamo appurato, sulla base della risposta fornita a una specifica interpellanza della nostra Consigliere Martina Corinaldesi, prima di quella data, l’unica richiesta di modifiche al PRG, ricevuta in Comune, è stata quella della Ditta Edilfac srl, che avrebbe chiesto “di modificare la destinazione d’uso della Lottizzazione di Via Ravalle, da ‘residenziale’ a ‘turistico-residenziale’” (ossia, da case per civile abitazione a una sorta di “villaggio turistico”), come peraltro è correttamente scritto nella delibera stessa.

Dunque, chiarito che alla base di questa variante al PRG non c’è un “PERCHE’”, ora è anche più chiaro il “PER CHI” della stessa!

UN INVITO, PER CONCLUDERE
Caro Marco, politicamente abbiamo militato su fronti diversi e talora contrapposti. Ma ora non credi che sia necessario costruire un “fronte comune” dei Mergani preoccupati per le sorti future del Paese, per evitare che, come tu dici, il PRG divenga “uno degli strumenti dove pressioni, ‘infiltrazioni’, poca trasparenza e scelte sbagliate si palesano con più frequenza”, il che tu stesso dici “è successo in passato e a Mergo quasi nessuna amministrazione può dire di essere immacolata”?

Insomma, continuiamo così o è ora di cambiare?

1 commento:

Marco Pompili ha detto...

Ciao Riccardo,
dopo aver letto il post 211 e sorpattutto l'invito finale non mi sono sottratto ad una risposta . Non sono riuscito a tenere il commento nei margini di spazione previsti dal blog e ho inviato il testo direttamente a mergo@rinnovamento.eu.

Marco Pompili