Visualizzazione post con etichetta cura del territorio. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta cura del territorio. Mostra tutti i post

giovedì 1 settembre 2016

La scossa

di Lara Secchiaroli

Il terremoto ci ha travolto, il dolore e la paura non lasciano scampo e i media ci inondano di notizie, aggiornamenti, approfondimenti. Dicono che tocca farsi coraggio, ma lo sconforto è sempre in agguato, soprattutto perché, come al solito, dobbiamo fare i conti con episodi di corruzione, malaffare e speriamo niente di peggio.

La buona notizia è che, nella emergenza, siamo fantastici, tutti, ma soprattutto i soccorritori, fra i quali spicca la Protezione Civile, orgoglio nazionale. Eppure, come ricordava in una intervista il suo fondatore, l’ex-ministro Zamberletti, la Protezione Civile nasce per prevenire i disastri e i danni da disastri, oltre che intervenire quando non si è riusciti ad evitarli.
Per questo motivo, nel tempo sono state emanate leggi e direttive in tal senso. Ultima è la Legge n.100 del 2012, che va proprio ad integrare la L.225/’92, che ha istituito questa benemerita associazione. Fra le altre cose, sono previsti Piani di emergenza comunale, che riguardano la prevenzione, la pianificazione degli interventi e anche la formazione e l’informazione dei cittadini e dei volontari.

Confesso che non ne sapevo niente, ma questi giorni, sui giornali, più volte ho letto di questi Piani, così mi sono recata in Comune per sapere come siamo messi. Molto gentilmente, gli impiegati mi hanno trovato un Piano di Protezione Civile che risale al 1995, ma potrebbe esserci anche qualcosa di più recente, di cui gli impiegati non sono a conoscenza. Allora ho presentato una interrogazione (potete trovarla sotto), chiedendo di avere risposta durante il prossimo Consiglio Comunale, perché ritengo che la questione sia troppo importante per ridursi a un botta e risposta scritto fra me e il Sindaco, ma vorrei che tutti i consiglieri fossero coinvolti, maggioranza e minoranza.
Qui non c’entra, infatti, la normale dialettica politica, qui parliamo di sicurezza e riguarda tutti, senza tirar fuori la solita tiritera dell’assenza di divisioni e lo spirito bipartisan: le divisioni ci sono e rimangono, probabilmente abbiamo idee molto differenti anche su questo, ma chissà che un franco confronto e ascolto non ci porti qualcosa di buono, per una volta.

Per fare un esempio vicino ai cittadini, la norma prevede l’individuazione delle “aree di attesa”, zone sicure dove tutti dovrebbero convergere in caso di pericolo. A mio avviso, i cittadino dovrebbero conoscerne l’ubicazione, e averle ben presenti, in caso di necessità. Invece, non esiste alcuna segnaletica (pare non sia obbligatoria) e, a mia memoria, non ci sono state informazioni negli anni recenti. A occhio, potremmo individuarle, sia nel paese che ad Angeli, ma si sa, la fifa non aiuta a ragionare, tanto che mi hanno detto che alcuni abitanti del centro storico, al momento della scossa, sono usciti di casa e si sono fermati, per poco, nella piazzetta centrale, dimenticando, nella concitazione del momento, che il campanile è il manufatto più pericoloso in assoluto…e si sa, la vita è fatta di attimi (a questo punto, se qualcuno si vuol toccare, faccia pure, tutto aiuta, però dopo cerchiamo, come cittadini, di pretendere che le Leggi siano applicate in tutte le loro disposizioni).  


P.S. dell’ultimo Consiglio Comunale, prima delle ferie, non ho scritto nulla perché nulla c’era da scrivere…e questa è una critica ragionata ma sintetica.    


giovedì 16 aprile 2015

Si può fare!


di Lara Secchiaroli

Solo due righe per riprendere il discorso fatto pochi giorni fa sull'uso dei pesticidi ai bordi delle strade e dei sentieri. Pare che l'esempio del Comune di Arcevia sia seguito da molti...ma non da tutti, ahinoi!
Oggi, infatti, leggo su "VivereSenigallia" che anche il Comune di Serra de'Conti "non utilizzerà più il disseccante per la pulizia delle strade".
Tra l'altro, l'amministrazione comunale, nel comunicato stampa, afferma che "già la legislazione attuale vieta l'utilizzo dei diserbanti nei luoghi pubblici (parchi, giardini) e altre Istituzioni come la Provincia di Ancona, i Comuni di Arcevia, Montemarciano, ecc. hanno già espresso posizioni analoghe".
Di seguito, il link all’articolo, che consiglio di leggere, soprattutto a chi utilizza certe sostanze, visto che si parla anche di tutela della sicurezza dei cittadini (e dei dipendenti comunali)”.

martedì 14 aprile 2015

Più veleno per tutti!


L’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), ha definito il glifosate “probabile cancerogene per l’uomo”

di Lara Secchiaroli

Anche quest’anno l’amministrazione comunale non ci fa mancare la nostra dose di glifosato?
Sto parlando del noto diserbante che fa diventare tutto giallo-arancione, creando un paesaggio veramente spettrale, proprio il massimo per un paese che aspira ad attirare turisti!
Ma il problema è anche, e soprattutto, di tipo sanitario. Se infatti, fino a qualche tempo fa, esistevano tesi contrastanti circa la nocività di certe sostanze, adesso si è espressa l’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), che ha definito il glifosate “probabile cancerogene per l’uomo”, per cui consiglio di leggere l’articolo esplicativo al seguente link -  http://www.ilfattoalimentare.it/glifosato-monsanto-cancerogeno.html

La notizia ha avuto ampia diffusione, ma questa mattina, sul presto, esco in giardino e vedo una specie di palombaro che spruzza “qualcosa” sull’erba della passeggiata sotto le mura storiche di Mergo, come sempre, come tutti gli anni, forse cambia solo l’abbigliamento del povero operaio comunale, che mi è parso meglio equipaggiato rispetto alle volte precedenti, forse in seguito ad alcune mie considerazioni pubblicate nel passato proprio su questo Blog.

Si potrebbe fare diversamente? , lo ha già fatto il sindaco di Arcevia, che, nel rispetto del principio di precauzione e dell’ambiente, ha deciso di non usare più quel veleno, contemporaneamente sollecitando i cittadini ad aiutare l’amministrazione stessa nella difficile gestione della pulizia e dello sfalcio delle strade comunali. 
Al link seguente l’articolo pubblicato su VivereSenigallia -  Arcevia: Bomprezzi, 'Il Comune non utilizzerà più il disseccante per la pulizia delle strade'.

E se qualcuno prova a controbattere che anche la Provincia di Ancona irrora ripetutamente i bordi delle strade con quella schifezza, rispondo che non sempre si deve seguire l’esempio di chi si comporta male, che, a volte, si può seguire l’esempio virtuoso (vedi comune di Arcevia), e che mal comune non è mezzo gaudio, in questo caso, ma incoscienza e superficialità.

p.s. questa volta non parlo dei nostri amici animali, che vista l’altezza e il pelo, sono maggiormente esposti alla contaminazione diretta, ma se le operazioni di diserbo fossero opportunamente segnalate ai cittadini, forse eviteremmo di far passeggiare i nostri piccoli amici in mezzo al veleno, ma tanto: che ve lo dico a fare!…

mercoledì 13 febbraio 2013

(382) - “” MERGO: FURTO NELLA NOTTE ALLA PALESTRA A ANGELI" (qualche ????)



Il giornale online “VivereFabriano” (www.viverefabriano.it) del 6 febbraio ha dato la notizia così:

“” Mergo: furto nella notte alla palestra di via Angeli - Nella notte tra lunedì 4 e martedì 5 febbraio dei ladri si sono introdotti nell'edificio forzando la porta sottraendo vari utensili e attrezzature di proprietà della Protezione Civile. Dalla palestra di via Angeli sono stati rubati 10 condizionatori, 10 deumidificatori, 1 sega circolare, 1 compressore e 2 trapani. I ladri hanno forzato la porta scorrevole e, indisturbati, hanno messo a segno il colpo durante la notte. A scoprire l'accaduto è stata la Polizia Municipale di Mergo nel pomeriggio di martedì. Il materiale rubato era stato utilizzato a Mergo durante l'emergenza terremoto che colpì Marche e Umbria nel 1997. (di Raffella Cesaretti e Andrea Ugolini). “”

Da allora ad oggi non ho visto ulteriori notizie. Le Forze dell’Ordine indagano e spero che giungano presto ad una conclusione.
Tuttavia, senza essere esperto indagatore, nè accanito lettore di "gialli", il fatto suscita qualche considerazione e qualche interrogativo, che vi propongo.

Innanzitutto mi pare che ci sia da appurare se i ladri abbiano agito “alla cieca”, ossia senza conoscere il contenuto del magazzino (ex mattatoio ed ex palestra) comunale, oppure se sapevano cosa cercare. E allora viene da chiedersi “chi sapeva?”: il cerchio non dovrebbe essere troppo ampio.

C’è poi da considerare, a mio avviso, la natura del “bottino”. 
Secondo i redattori di “VivereFabriano” (chi ha fornito la notizia?”) si tratterebbe di “utensili e attrezzature della Protezione Civile, utilizzati durante il terremoto” del 1997. In particolare si parla di 20 tra “condizionatori e deumidificatori”, oltre a 2 trapani, 1 compressore e 1 sega circolare (pare donata da un privato cittadino mergano).
A parte l’ovvia domanda: “come mai erano ancora lì, 15 anni dopo?”, trattandosi di materiale “vecchio” di 15 anni e, dunque, ragionevolmente obsoleto da un punto di vista tecnologico, viene da chiedersi: “ma chi ha avuto interesse a rubare oggetti ormai di scarso valore economico, difficilmente vendibili, probabilmente inventariati dalla Protezione Civile, ecc. ecc. ?”.
Qualche dubbio sulla esistenza, ad es: dei condizionatori, nel magazzino (lo riferisco solo per dovere di cronaca), mi è stato avanzato da ex Amministratori comunali, secondo i quali, quella roba, quando c’erano loro, fino a pochi anni fa, lì non c’era. Domando: "Quando c'è stata portata? Perché? Dove stava prima?"

Riferisce ancora “Vivere Fabriano” che il furto, effettuato nella notte, è stato scoperto nel pomeriggio del giorno dopo, martedì 5 febbraio, da parte della Polizia Municipale. 
A tal riguardo si deve considerare che la strada di accesso al magazzino/ex-palestra è praticamente un budello stretto, interrotto da un cancello, solitamente chiuso. Oltrepassarlo deve aver creato qualche difficoltà. 
Gli oggetti che sarebbero stati rubati, poi, hanno una certa dimensione. Sceglierli, maneggiarli, caricarli, ecc. non deve essere stato troppo agevole, né silenzioso, specie di notte. Il loro trasporto deve aver richiesto almeno un furgoncino. Anche in questo caso, la manovra non deve essere stata facilissima. Di notte, poi, da quelle parti c’è sempre un po’ di traffico e le auto, quando le sbarre del passaggio a livello sono chiuse per il transito dei treni, debbono fermarsi. In quelle circostanze, è mai possibile che nessuno abbia notato niente di anormale, una luce, un movimento strano...?

Mi hanno detto che da diversi giorni, nel magazzino/ex palestra sarebbero in corso lavori di falegnameria, che impegnerebbero un paio di dipendenti comunali (pare che stiano fabbricando gazebo da installare nelle nuove aree pic-nic). Non so se è vero. Ma in tal caso chiedo: "questi dipendenti, la mattina di martedì 5 febbraio (dopo la fatidica “notte del furto”), hanno lavorato lì? E in tal caso, non si sono accorti di nulla? Perché la scoperta è stata fatta solo nel pomeriggio, dalla nostra Polizia Municipale?"

Questo è il Paese in cui si sono poste telecamere (vere o fasulle, non so) a guardia persino di cassonetti dei rifiuti. Ora domando: "Il magazzino (ex palestra) comunale, posto in luogo isolato e fuori mano, è dotato di sistemi di sorveglianza o di allarme? E se no, perchè? Il piazzale è illuminato? E se no, perchè?" 

Ovviamente, le Forze dell’Ordine indagano. E’ il loro mestiere, la loro funzione. Comunque siano andate le cose, spero che presto si faccia piena luce su questo fatto, che per più versi mi ha lasciato molto, ma molto perplesso.

Tuttavia, in attesa di appurare fatti e responsabilità (e magari avere qualche risposta alle domade di prima), mi sembra che il problema sia più ampio perchè riguarda la sicurezza dei beni pubblici, di quelli privati e dei Cittadini stessi.

Il fatto riportato da “Vivere Fabriano” (non so se la notizia sia apparsa anche su giornali a stampa; in caso contrario sarebbe da chiedersi “perché”), mette in rilievo una questione certamente non nuova in Vallesina. 
Se invece di assaltare e svaligiare un magazzino comunale, per portare via qualche “ferrovecchio” o poco più, si fosse assaltata un'abitazione privata, magari un po' isolata, per portare via soldi, gioielli e maltrattare i malcapitati (è successo anche questo, neanche troppo tempo fa, a Mergo… e non mi risulta che poi se ne sia saputo più nulla...) non staremo a raccontarcela così!

giovedì 7 febbraio 2013

380 – QUANDO TIRA IL VENTO A MERGO…

Senza protezione posteriore, i cassonetti vanno "giu ppel greppo"!


Anche questa foto non ha bisogno di tanti commenti. 
Ritrae i cassonetti della “differenziata” posizionati lungo Via Roma, poco prima dell’ingresso nel Capoluogo.
Ha tirato il vento, ed ecco il risultato. 

I cassonetti si sono ‘scapicollati giù ppel greppo’, il loro contenuto (carta e plastica) si è disperso in ogni direzione. E per fortuna la corsa in discesa è stata frenata da qualche provvidenziale acacia… se no potevano arrivare alle case lì sotto!

Tra una “grande opera” e l’altra (visto che le fontanelle da spostare sono finite…), si potrebbe pensare a una banale recinzione con tubolare in ferro (come si fece con quelle realizzate dalla Comunità montana, ai bei tempi…) almeno per quelle più esposte al  vento, dimostrando di avere veramente cura e attenzioni per il Paese!
Non ci vuol molto: come si dice, poca spesa, molta resa.

lunedì 14 gennaio 2013

(370) VIA COLLI: ARRIVA LA “FORESTALE”, PARTE LA “DISCARICA”. MERGO RINGRAZIA!

Via tutto!  
Si presentava così, ieri mattina, il prato di Via Colli trasformato, nelle settimane scorse, in “mini-discarica”.
Lì erano state depositate, anche da personale e mezzi del Comune (vedi post n. 364 del 2 gennaio), non solo le ‘canne del S. Martì’, ma suppellettili e arredi provenienti dall’inventario del Comune, a cui si erano aggiunti, per opera di 'ignoti', vari altri rifiuti: potature e sfalci agricoli, vecchi alberi natalizi, perfino scarpe vecchie e secchi di plastica, secondo la nota logica per cui “monnezza richiama monnezza”.
Il cumulo aveva addirittura subìto, il 3 gennaio, un primo tentativo di incendio.

Ora, gradualmente, l’area è stata sgomberata (prima gli ex-arredi del Comune, poi il resto, canne comprese) e, lentamente, sta riprendendo il suo aspetto naturale.
Ci son voluti i nostri post, c’è voluta una formale lettera di richiamo al sindaco (e ad altre Autorità), ma soprattutto sarebbe stato decisivo l’intervento del Corpo Forestale dello Stato, che avrebbe elevato un verbale di contravvenzione, pare nei confronti del Comune.
La notizia è stata data dall’assessore Marta Serini, durante una recente riunione del Consiglio Direttivo della Pro Loco, nel corso della quale, peraltro, si è verificato un maldestro tentativo, ben presto rintuzzato e rispedito al mittente, di sovvertire ruoli e responsabilità.
In tutto questo “caso”, infatti, la Pro Loco non c’entra proprio un bel niente e solo interessate forzature possono giungere a dare una visione travisata dei fatti e delle responsabilità.

Sono altri che hanno consentito una gestione irregolare di materiali che debbono essere considerati “rifiuti”, e come tali trattati.
Sono di altri, semmai, le responsabilità di aver trasformato in mini-discarica un prato alle porte del Paese.
Sono di altri, ancora, le responsabilità di aver “scaricato” sul luogo arredi e suppellettili che certamente non dovevano stare lì o, se proprio destinati a essere ‘monnezza’, dovevano essere portati altrove (ad es: al Centro Ambiente Intercomunale di Castelplanio).
Sono di altri, infine, i tentativi di trasformare in cenere il tutto, con un bel “fuoco purificatore”.

"TantuMergo" rivolge un plauso al Corpo Forestale dello Stato, il cui pronto e deciso intervento, al di là delle nostre ‘frecciatine’ più o meno polemiche, ha consentito il rapido superamento di una situazione incresciosa e il ripristino della naturalità dei luoghi, con indubbio beneficio per l’ambiente, il paesaggio, l’attrattività e la gradevolezza del Paese e delle sue strutture turistiche e sportive (dall’area camper, agli impianti sportivi, che si trovano lì a due passi).
Mergo civile ringrazia!