martedì 4 dicembre 2012

(355) - PRIMARIE del Centrosinistra (a Mergo): RENZI Vs. BERSANI: 40 a 38.

Un elettore vota sotto lo sguardo vigile del V.presidente del seggio, Aldo Cesaroni


40 (Renzi) a 38 (Bersani) è il verdetto conclusivo delle Primarie del Centrosinistra a Mergo.
Nella domenica del ballottaggio (2 dicembre), partecipano gran parte degli elettori del primo turno: 78 su 84 (92,8%) .

Matteo Renzi, sindaco di Firenze, alias “il rottamatore”, che al primo turno aveva totalizzato 40 voti (47,6%), al ballottaggio li conferma tutti 40 e consegue così un brillante 51,3%.

Il segretario del PD, Pierluigi Bersani, che aveva concluso il primo turno con 30 consensi (35,7%), nel ballottaggio rimonta attirando buona parte dei voti che al 1° turno erano andati al leader di SEL, Nichi Vendola, e chiude la partita mergana con 38 voti salendo al 48,7%.

Anche al ballottaggio, come al 1° turno, tutti con le idee chiare: nessuna scheda è risultata né bianca, né nulla. Anche in questo caso, tutto è andato liscio e tranquillo, non si sono presentati “casi” di elettori “indisposti” o registratisi in ritardo rispetto alla data limite del 25 novembre.

Ora, il Centrosinistra si predispone al confronto vero, quello che lo opporrà ad un Centrodestra che, anche in questi giorni di post-primarie, appare in preda a lotte intestine, con un leader (mister B. alias il Caimano) sempre più padre-padrone che non vuole mollare la presa su un partito disorientato e in crisi di sfaldamento: ma non è certo il caso di abbassare la guardia né di abbandonarsi a facili ottimismi. Sarà dura.

A livello mergano, bisognerà vedere come l’ala “renziana” del PD mergano (guidata dal capogruppo in Consiglio comunale, Flavio Vai) intende mettere a frutto questa ritrovata “egemonia”. 
Insomma, si tratterà di vedere se i “renziani” giocheranno la loro forza in una strategia di miglioramento della “capacità di coalizione”, sia per rafforzare l’unità interna e l’intesa fattiva con l’altra metà del partito (i “bersaniani”), che per consolidare ed estendere la collaborazione con donne e uomini non del PD con cui hanno lavorato gomito a gomito in queste settimane. 
L’alternativa sarebbe un pernicioso ritorno ad una sorta di “spirito di autosufficienza” ed alla tendenza a ripetere esperienze dell’ “andar da soli”, rivelatesi nefaste anche nel recente passato e sostanzialmente in contraddizione con l’esperienza stessa  delle “primarie”, da tutti giudicate un “vov” per il Centrosinistra, per il PD stesso e, in generale, per la politica “buona” e dunque per il Paese.
Ma, come si dice, non ci sia lungo l’aspettare…

Nessun commento: