venerdì 21 dicembre 2012

(358) Ufficio Postale chiuso al sabato: tanto tuonò che… (NON) piovve!



Il sindaco ha voluto rendere pubblica la lettera inviata l’11 dicembre scorso alla Direzione di “Posteitaliane SpA” sulla nota questione del ridimensionamento dell’orario di apertura dell’Ufficio in Paese. La lettera, opportunamente ingrandita, fa bella mostra di sé, da alcuni giorni, sulla bacheca a piano terra del Municipio, proprio ad angolo con l’Ufficio PT.

Cosa dice? Sostanzialmente il sindaco ha preso atto che, nonostante delibere di Giunta e di Consiglio comunale che minacciavano di “intraprendere le necessarie iniziative nei confronti di Poste Italiane SpA, per prevenire eventuali operazioni di ridimensionamento dell’Ufficio postale”, e nonostante le centinaia di firme di cittadini in calce ad una petizione di protesta, dall’altra parte si son fatte “orecchie da mercante”. Da alcune settimane, Poste Italiane ha soppresso l’apertura del sabato!

A fronte di questa decisione, il sindaco, abbandonate le (inutili) intenzioni bellicose, si acconcia ad una trattativa e dice: se proprio volete chiudere un giorno, lasciateci il sabato, chiudete magari il martedì.
Dunque, in barba ai solenni pronunciamenti della Giunta e del Consiglio comunale e in barba alle centinaia di cittadini che hanno generosamente sottoscritto la petizione, il sindaco, di fatto, rinuncia a “intraprendere le necessarie iniziative nei confronti di Poste Italiane SpA” e accetta il “ridimensionamento dell’Ufficio postale”. Cerca solo di evitare che ciò accada di sabato. Insomma si cerca di limitare il danno: un ben magro risultato!

Ma, dico io, chi gliel’ha consigliato di “fare la faccia feroce”? O è una decisione “di testa sua”?
Forse era preferibile impegnarsi in una trattativa meno ostentata, più sobria, più diplomatica, senza scomodare Giunta, Consiglio e Cittadini. Rischiava meno di fare il "tonfo" di oggi.
D’altronde, fummo fin troppo facili profeti quando, a settembre, (vedi il post n. 325  http://mergo-maderloni.blogspot.it/2012/09/325-in-difesa-dellufficio-postale-una.html), nel dare conto della petizione popolare, affermammo:
“L’iniziativa presa è certamente lodevole e quindi anche noi invitiamo tutti a firmare. Tuttavia, per evitare delusioni, è bene essere chiari. Firmare una petizione non serve a molto se l’azione non è accompagnata da iniziative adeguate presso la Direzione di Poste Italiane e se non si sensibilizzano e si mobilitano “la politica” e le Istituzioni. Per le quali cose sono richieste qualità e capacità che, per il momento, non riusciamo proprio a vedere nell’Amministrazione comunale”.
Insomma... CVD (come volevasi dimostrare)!

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