martedì 28 giugno 2011

ANCORA SUL CASO DEL CONSIGLIERE E DELLO SCRUTATORE: cosa hanno scritto l Sindaco ed il Segretario comunale

Solo il 15 scorso ho potuto ritirare le lettere inviatemi, separatamente, dal sig. Sindaco e dal Dr. N. Zammarano, Segretario comunale, sulla nota questione della nomina degli scrutatori.

Il Sindaco ha sostenuto che "l'art. 78 TUEL" (ossia l'obbligo in capo agli amministratori locali di astenersi dal prendere parte a discussioni e deliberazioni riguardanti parenti o affini entro il quarto grado) "non si applica alla fattispecie in esame, in quanto la Commissione (elettorale comunale) è istituita e opera quale organo dello Stato e non dell'Amministrazione comunale". Dunque, sarebbe off limits...
Poi sostiene che per la scelta degli scrutatori "i consiglieri comunali della maggioranza consiliare" hanno inteso darsi una "regola": "conferire l'incarico a giovani studenti o disoccupati, evitando di ripetere le nomine".

Il Segretario comunale, invece, ha sostenuto che l'applicabilità dell'art. 78 TUEL è limitata ai "provvedimenti assunti dagli Organi di governo" individuati dall'art. 36 TUEL ossia "Consiglio comunale, Giunta Comunale e Sindaco, nell'esercizio delle rispettive funzioni e competenze". Dunque la norma non operebbe per quanto riguarda le Commissioni.
Sostiene poi che non ci sono "cause ostative alla nomina di scrutatore" da parte di cittadini parenti o affini con amministratori comunali (questione pacifica, che non ho sollevato io ma il sindaco nel tentativo evidente di ingarbugliare le acque...).
Infine, a supporto del suo ragionamento, cita una sentenza in tal senso del Consiglio di Stato.

Date queste doverose informazioni, rispondo oggi ad entrambi.

Al Sindaco dico che, indipendentemente dalla applicabilità o meno della norma del TUEL (Testo
Unico Enti Locali) "resto convinto che chiunque svolga funzioni pubbliche, tanto più se elettive, deve improntare i propri comportamenti a maggiore sobrietà e 'terzietà', per garantire ai cittadini imparzialità e buona amministrazione" lasciando a lui la valutazione se ciò che è accaduto in Commissione elettorale sia rispondente a ciò o meno, in considerazione che nell'Elenco comunale degli scrutatori risultano iscritte ben 71 persone, tra cui moltissimi sono gli studenti e i disoccupati.
Sulla questione delle presunte "regole", gli ricordo che la Commissione "nei meno dei 2 minuti di adunanza pubblica dedicati alla nomina degli scrutatori, non ha nè discusso, nè approvato, nè regole, nè criteri". Così come ho potuto testimoniare per aver assistito alla seduta pubblica della Commissione e così come risulta dal verbale della seduta stessa.
Se poi questo argomento sia stato discusso dalla Commissione, nell'ufficio del sindaco, a porte chiuse, nella mezz'ora precedente l'inizio ufficiale della seduta pubblica, ovviamente ciò sarebbe del tutto irrilevante ai fini formali (anche se la direbbe lunga da altri punti di vista, diciamo così, più "politici")!

Al Segretario comunale ho espresso i miei dubbi su una interpretazione troppo restrittiva dell'ambito in cui consiglieri, assessori e sindaco dovrebbero ossservare l'obbligo di astensione prescritto dall'art. 78 TUEL.
Ho ribadito che non ho messo in dubbio il buon diritto ad essere nominati scrutatori per chiunque ne abbia i requisiti, indipendentemente dagli eventuali rapporti di parentela con amministratori locali. Io ho posto un problema diverso.
Ho, infine, ritenuto pertinente al "caso" la pronuncia del Consiglio di Stato che, se dal punto di vista strettamente giuridico
potrebbe far ritenere chiuso il caso, lascia ovviamente aperte le valutazioni etiche, di correttezza politica, di imparzialità verso tutti i cittadini, ecc.ecc.

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