giovedì 12 luglio 2012

(305) - Via C. Battisti,14: TARDANO ANCORA LE RISPOSTE DEL SINDACO.

Quella che vedete è la prima pagina della interpellanza, a risposta scritta, con la quale Martina Corinaldesi, il 16 giugno scorso, si è rivolta al sindaco per chiedere “lumi” sui lavori, in corso da alcuni giorni, presso l’immobile comunale di Via Battisti,14 (ex Merlo nero), non accompagnati da alcun cartello di cantiere e con una mescolanza di persone addette, tra dipendenti comunali e cittadini privati.

In pratica, in caso di lavori eseguiti dal Comune, si voleva sapere la loro natura, le ditte esecutrici, i progetti, preventivi, affidamenti di incarico, ecc. Inoltre, si chiedeva copia del verbale sottoscritto tra le parti al momento della restituzione dei locali al Comune.

Da quel 16 giugno, a oggi, sono passati 26 giorni. Il sindaco ancora non ha trovato il tempo per dare una risposta e, soprattutto, fornire i documenti richiesti.
Come sapete, dopo questa nostra iniziativa, la Giunta è “corsa ai ripari” (vedi post n. 301) con una delibera che alcune cose le dice (i lavori li fa il Comune; consistono in una manutenzione straordinaria; si opera sulla base di un progetto, redatto da un professionista privato per conto della sig.ra Gambini Romina; la spesa prevista è di 17.000 €. ecc.) ma la progettazione non risulta allegata alla delibera, non sono noti gli atti assunti per l’affidamento dei lavori alle ditte, tante sono le “chiacchiere” messe in giro a proposito dello stato in cui sono stati riconsegnati i locali (se ne è parlato a lungo, a proposito e a sproposito, nella seduta del Consiglio comunale di fine giugno).
Dunque, quale migliore occasione per fare chiarezza, che dare una risposta ufficiale ad una interpellanza consiliare? Il sindaco, invece, "traccheggia". Gli restano ancora 4 giorni, per dare, nel rispetto dei tempi regolamentari, le risposte richieste.
Un po’ di ‘bon ton’ istituzionale consiglierebbe una maggiore sollecitudine, se non altro per la considerazione dovuta ad un consigliere comunale.
Aspettare l’ultimo giorno, per fare una cosa, è certamente “da italiani” ma, come è noto, non è un gran segno di efficienza. Anzi…il contrario!

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