mercoledì 27 febbraio 2013

(387) - E anche MERGO SI RISVEGLIA “GRILLINO”



Lunedì sera, a scrutinio ultimato, Mergo si ritrova “grillino”.
Il Movimento 5 Stelle stravince, qui come altrove, e si rivela “primo partito” con 224 voti (35,66%) alla Camera e “secondo”, con 181 voti (32,14%) al Senato.

Subito dietro c’è il Partito Democratico, unico partito “storico” ad aver mantenuto una base di consensi decente, che con i suoi 189 voti (33,57%) arriva primo al Senato ed è secondo (192 voti, 30,57%) alla Camera. Gli si affianca Sinistra Ecologia Libertà con 17 voti (3,01%) al Senato, che diventano 25 (3,98%) alla Camera: un risultato del tutto in linea con quelli di carattere provinciale, regionale e nazionale e che, dunque, non vede premiata, in loco, una candidatura, addirittura come capolista alla Camera, di Laura Boldrini, che pure qualche rapporto con la realtà e gli elettori mergani avrebbe dovuto averlo.

Crolla, letteralmente, il Centrodestra classico: il berlusconiano Popolo della Libertà raccoglie un misero 12,61% (appena 71 voti) al Senato e un 11,94% (75 voti) alla Camera.
Una caduta appena drenata dalla Destra “europea” di Fratelli d’Italia (una ventina di voti sia alla Camera che al Senato) e da quella “nazionale” di Storace (4 voti al Senato, che diventano 7 alla Camera). Scompare la Lega Nord.

Senza storia, meno che a livello nazionale, il Centro di Monti, che spunta un 8,88% (50 voti) al Senato e addirittura si dimezza alla Camera (30 voti, 4,77%) restituendo consensi a UDC (15 voti, 2,38%) e FLI (8 voti, 1,27%), non presentatisi al Senato (da notare che questo partito esprime ben 2 consiglieri comunali a Mergo).

Il fenomeno “Grillo”, come si sa, ha carattere nazionale.
I motivi? L’analisi è fin troppo facile e condivisa: voglia di rinnovamento della politica e nausea per taluni suoi riti inconcludenti; fallimento di molti obiettivi che quando è andata bene sono stati proclamati ma mai attuati in maniera sufficiente (a cominciare dalla mancata riforma della legge elettorale cosiddetta “porcata” dal suo stesso ideatore il sen. Calderoni della Lega Nord, ai tagli ai costi e, soprattutto, ai privilegi di cui ha goduto il ceto politico, a una seria lotta alla corruzione ed allo scandaloso spreco di denaro pubblico, fino alle autentiche ruberie in talune Regioni, Lazio, ma non solo, in testa).
A tutto ciò si è aggiunto un crescente malessere sociale e una crisi esistenziale che genera protesta e rabbia per il “furto di futuro” di cui si sentono vittime tanti giovani senza lavoro, ma anche persone di mezza età, che rischiano di perderlo o l’hanno già perso e non sanno più “a che santo votarsi”; frustrazione e incertezza del futuro, dunque, per una crisi economica che non allenta la sua stretta, si è indirizzata non su chi aveva dichiarato di mettere “il lavoro al centro”, ma si è rivelato poco credibile.
Incide, mi pare, anche il bisogno di esplorare strade nuove, di riappropriarsi di un ruolo sociale e, a tutto tondo, politico.

Il “campanello”, in verità, suona da alcuni anni ed è suonato fortissimo alle “amministrative” di 1 anno fa. Solo che non è stato inteso a sufficienza. Ora però il suono del “campanò” non si può più far finta di non sentirlo. Certo, la situazione che si è determinata è complessa. Vedremo gli sviluppi anche see non è questa la sede per approfondimenti di questo tipo.

Per restare fedeli al carattere di questo blog, viene piuttosto da chiedersi se questo voto possa preannunciare un cambiamento delle cose nel futuro di Mergo.
Nel piccolo proscenio locale, come si sa, non mancano le Cariatidi né i Camaleonti. 
Non mancano gestioni di basso profilo, piccoli cabotaggi, piccoli privilegi, gestioni casarecce, all’insegna della poca trasparenza e della poca partecipazione, a tratti persino prepotenti; più che "grilline" sembrano "grillesche" (nel senso del Marchese del Grillo, quello che diceva: “io so’ io, e tu nun sei un c…o”! ).

Se almeno una parte dei 224 mergani rivelatesi “grillini” nel segreto dell’urna, volesse dare il proprio contributo in modo aperto e impegnarsi per imprimere quel profondo cambiamento nella vita politica e amministrativa locale che mi pare necessario, penso che sarebbe una buona cosa.  
In fondo, alle prossime "amministrative" manca ormai solo 1 anno. Vedremo…


Ed eccoli, dunque, i risultati mergani delle elezioni politiche. Il primo dato si riferisce alla Camera, il secondo al Senato.
Movimento 5 stelle: 224 (35,66%) / 181 (32,14%);
Partito Democratico: 192 (30,57%) / 189 (33,57%);
Popolo della Libertà: 75 (11,94%) / 71 (12,61%);
Scelta Civica con Monti: 30 (4,77%) / 50 (8,88%);
Sinistra Ecologia Libertà: 25 (3,98%) / 17 (3,01%);
Fratelli d’Italia: 21 (3,34%) / 18 (3,19%);
Unione di Centro: 15 (2,38%) / (non presente);
Rivoluzione civile: 12 (1,91%) / 11 (1,95%);
Futuro e Libertà: 8 (1,27%) / (non presente);
Partito Comunista dei Lavoratori: 7 (1,11%) / 8 (1,42%);
La Destra: 7 (1,11%) / 4 (0,71%);
Fare (Giannino): 5 (0,79%) / 5 (0,88%);
Io amo l’Italia: 4 (0,63%) / 4 (0,71%);
Lega Nord: 3 (0,47%) / 4 (0,71%)
MIR (Samori): 0 (0%) / 1 (0,17%).

Non hanno ottenuti voti né alla Camera né al Senato: Centro Democratico, Forza Nuova, Casa Pound.

1 commento:

Marco Pompili ha detto...

Qualche considerazione, se posso, in merito al post 387.
A livello nazionale il PD ha vinto le elezioni, da qualche punto fermo bisogna partire. Considerando i dati della Camera, però, PD e PDL hanno evidenziato un tracollo nella capacità di offrire una opzione valida agli elettori. Il PDL può essere rinvigorito dalla galoppata in rimonta di quel geniale del B., ma “dimezza” quasi i voti (-46% dal 2008 e anche includendo Fratelli d’Italia e Samorì non cambiano di molto le cose). Il PD non scherza mica, passa da 12 a 8,5 milioni di elettori, meno 26%. Il PD ha da valutare seriamente se sia o meno capace di rinnovarsi seriamente, il PDL non so su cosa possa riflettere, forse sul fatto che Berlusconi non è eterno e che l’Italia merita una seria classe dirigente?!?!
L’imporsi di Grillo è senza dubbio dovuto a molte delle ragioni che presenti tu, ma non direi solo, non c’è solo disgusto, non solo malessere sociale, c’è forse una modalità diversa di pensare la progettualità politica, non chiara a dir la verità, ma da non sottovalutare, anche perché il voto di Grillo è in prevalenza giovanile. A Mergo i dati lo dicono chiaro: dalla Camera al Senato, dove gli under 25 non votano, Grillo perde (si fa per dire) 40 voti, su un totale di 60 votanti di differenza tra Camera e Senato (come a dire, gli under 25 sono per 2/3 di Grillo, all’incirca).
Qualcosa ancora su Mergo. Il PD tiene ma non tanto, Riccardo, e credo che qualche riflessione si imponga. Passa da 325 voti del 2008 a 192 di oggi, meno 41%, quindi più, molto di più, di quanto perso a livello nazionale (stessa cosa vale per il PDL, ovviamente)! Siamo sotto la soglia dei 200 per il PD, cosa veramente anomala per mergo!
SEL non va mica tanto bene a Mergo, in linea con il dato nazionale, ok, ma la sinistra arcobaleno di Bertinotti nel 2008 aveva preso 15 voti in più.
Qualche dato positivo: forza nuova non ha preso voti e nel 2008 lo aveva fatto.
Qualche dato curioso e anacronistico: il Partito dei lavoratori comunisti continua a prendere voti a mergo, 7 nel 2012, superando l’1%, quando a livello nazionale è a 0,26%. Mah!

Marco Pompili