martedì 17 maggio 2011

SE UN SINDACO NON RISPONDE
ALLE INTERPELLANZE DI UN CONSIGLIERE COMUNALE,
VOI COSA DITE:
VA BENE COSI' ...? /1° parte

Era il 12 marzo scorso. Con i primi raggi di sole, i bambini che cominciavano ad uscire nel Parco ad Angeli, trovarono, quà e là, ancora mucchi di materiali (assi di legno, cataste di ferri, ecc.) residuo della Festa di S. Martì, che nessuno si preoccupava di rimuovere o far rimuovere, a 4 mesi di distanza.
Martina Corinaldesi, allora, presentò una interpellanza in cui, dopo aver ricordato
"che a distanza ormai di 4 mesi l’area del Parco ad Angeli, in cui si è tenuta la Festa di S. Martì, si presenta con mucchi di materiali edili, non delimitati da alcuna segnaletica di sicurezza, posti ai bordi del Parco stesso; il campo di calcetto e tennis è ancora impraticabile per la presenza di materiale vario utilizzato in quella circostanza; l’area del campo da bocce è ancora occupata da attrezzature di cucina e materiale vario (fino a pochi giorni fa, risultava abbandonato persino un coltello da cucina); altri manufatti in laterizio risultano ancora in sito;"
e che
"tutte le aree anzidette, ed i citati manufatti, sono ancora aperte e risultano accessibili, e ciò può costituire pericolo per la pubblica incolumità, in particolare per i bambini che cominciano a frequentare l’area giochi del Parco;"
ricordato anche di aver ricevuto "molte proteste da parte di alcune mamme, per il suddetto stato di abbandono e pericolo"
chiedeva al sindaco: 1) di "farsi parte attiva e diligente per riportare in sicurezza e restituire a fruibilità, le aree e gli impianti suddetti, tanto più a 4 mesi dal termine dell’uso del Parco; 2) se erano stati presi provvedimenti nei confronti degli eventuali responsabili della situazione sopra descritta."

Martina chiedeva risposta scritta e copia della documentazione relativa ai permessi ed autorizzazioni rilasciate, in occasione della Festa di S. Martì.

L'interpellanza è stata protocollata in Comune al n. 772 del 12 marzo 2011 ed è ben vero che l stessa ha ottenuto l'effetto (ma con calma...) desiderato di rendere più agibile l'area. Tuttavia, secondo il Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale, la risposta e la documentazione debbono essere dati "entro i trenta giorni successivi".
Di giorni, però, ne sono passati ormai più del doppio (66, dicasi "sessantasei", per l'esattezza) e sindaco e Giunta hanno fin qui semplicemente... "ignorato" l'interpellanza consiliare.
Ognuno può giudicare un simile comportamento. Perchè negare una risposta e i documenti che sono dovuti? Cosa c'è da nascondere?
Non vorrei che se di fronte a simili comportamenti omissivi (e offensivi), dovessero "volare le carte bollate", poi qualcuno si lamenti di una opposizione "troppo dura" ...

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