mercoledì 9 gennaio 2013

(367) - UFFICIO POSTALE: MAI PIU’ DI MARTEDI’…

Quello di ieri è stato il primo martedì di chiusura dell’Ufficio postale di Mergo. Da oggi in poi, sarà sempre così: "mai di martedì…"!
Si conclude in questo modo una vicenda cominciata il 23 agosto, allorché la Giunta Corinaldesi, debitamente allertata e pur a ranghi ridotti (assenti gli assessori Costantini e Anastasi), delibera “di intraprendere, nei confronti di Poste Italiane SpA, le iniziative ritenute necessarie per prevenire eventuali operazioni di ridimensionamento dell’Ufficio Postale di Mergo”.

La ‘comparsata’ continua 4 giorni dopo, nella seduta del Consiglio comunale del 27 agosto, dove il sindaco, violando le usuali regole (si era dimenticato di mettere l’argomento all’ordine del giorno) propone “fuori sacco” un analogo Ordine del giorno con cui non solo si “esprime ferma presa di posizione a difesa dell’apertura ad orario pieno e su sei giorni settimanali dell’Ufficio Postale di Mergo”  ma ‘ad abundantiam’ “preannuncia la volontà di mettere in atto forme di protesta nei confronti di Poste Italiane per il caso in cui non venisse confermato il mantenimento a pieno servizio dell’Ufficio Postale di Mergo”
Il Consiglio comunale, ovviamente, non badando più di tanto agli aspetti procedurali, ma andando 'al sodo', approva all'unanimità.

Non paga di ciò ed al fine di avere più forza nell’azione di protesta (e nella susseguente trattativa con PosteItaliane, immagino...), l’Amministrazione ha chiesto una sorta di ‘mandato popolare’. Predisposto il testo di una Petizione Popolare, con analogo testo, lo deposita sul banco all'ingresso del Palazzo Municipale e raccoglie le firme di centinaia di mergani (tra cui anche il sottoscritto).

Non basta.
Sulla home page del sito internet del Comune, ancora oggi campeggia un fierissimo comunicato, a caratteri tutti maiuscoli, col quale l’Amministrazione si proclama schierata (“senza se e senza ma”, come si dice) “CONTRO QUALSIASI IPOTESI DI RIDIMENSIONAMENTO DI ORARIO O DI RIDUZIONE DEL SERVIZIO”. Boom!

Per tutta risposta, che fa Poste Italiane?A dicembre riduce l’apertura dell’Ufficio da 6 a 5 giorni. Chiude proprio di sabato, forse il giorno in cui la gente ha più tempo (e di tempo, per andare all’Ufficio PT, ce ne vuole…) per sbrigare “affari di posta”.

Come sanno i nostri Lettori “TantuMergo” ha seguito costantemente l’evoluzione del “caso” (vedi i post n. 325, a settembre 2012, e 358 a dicembre) che oggi giunge all’inglorioso epilogo, a testimonianza della arroganza di Poste Italiane ma anche della imperizia di questa Amministrazione comunale. A cui, però, va riconosciuta la bravura di tentare di volgere in vittoria, quella che in effetti è solo una sonora sconfitta.
Infatti, sulla solita bacheca a piano terra del Municipio, angolo Ufficio postale…, si trova affissa, da alcuni giorni, una nuova lettera del sindaco che, con toni trionfali, annuncia alla popolazione il “successo” ottenuto. Infatti, come concreto risultato di questa strenua opposizione, Poste Italiane ha mantenuto i propositi di “ridimensionamento” (da 6 giorni a 5) dell’ufficio mergano, ma ha deciso di accogliere la richiesta del sindaco… di chiudere l’Ufficio il martedì, anziché il sabato! Capito, che "vittoria" ???

E dove sono finiti i proclami bellicosi? Che fine han fatto le minacce “di intraprendere, nei confronti di Poste Italiane SpA, le iniziative ritenute necessarie…” e “la volontà di mettere in atto forme di protesta”  per contrastare "qualsiasi ipotesi di ridimensionamento di orario o di riduzione del servizio”?  Dove è finito il proposito di difendere “l’apertura ad orario pieno e su sei giorni settimanali” dell’Ufficio postale (vedi volantino sul sito internet del Comune)?
Ancora una volta: “parole, parole, parole… soltanto parole…”, come cantava Mina.

A me, questo epilogo ricorda quella del pugile che, finito KO, si rivolge ai suoi sostenitori dicendo: “me ne ha date, ma quante gliene ho dette…”!

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